..dicevo che se mi stimolate, mi tocca sbottonarmi un pochino. Credo la foto della cima iniziale, sia sufficiente per dare una idea a tutti di cosa sia davvero questo gruppo delle Pale tanto care ad un caro amico e famoso scrittore. Senza timor di venir smentito, sappiate che non esiste proprio nessun altro gruppo dolomitico con una così elevata presenza di giganti di pietra in uno spazio, tutto sommato, così limitato.
Mi ha sempre colpito questa concentrazione di cattedrali e guglie, tutte là vicine a contendersi il cielo. Qui son cresciuto alpinisticamente e come uomo, è una scuola che tempra forte. Son cime impegnative per difficoltà tecniche e per avvicinamento, climaticamente esposte a venti forti e temporali fulminei anche in estate. Ci son tutte le condizioni più belle per far alpinismo vero e riscoprire l'avventura con la A maiuscola, come diceva Detassis. Gli anni han cambiato tante cose, ma quel lato selvatico è rimasto. Però queste montagne presentano anche un lato dolce...quello che si stende sui prati verdi e sui pascoli erbosi dei versanti sud.
Mi piace scalare, però non posso non dire che non sia altrettanto bello far due passi la sera, al tramonto, sui prati sotto il Castelaz o sotto il Travignolo. C'è un'aria speciale, che mi fa sentire spudoratamente "perso" di questi luoghi. E lo ammetto, alla mia maniera che oramai conoscete e sopporterete. Bivaccare in quota poi (allego foto, almeno una ogni tanto così guadagno qualche punto con Agh), offre sensazioni speciali. Dovreste vederlo l'Agner in smoking di notte, con la luna piena. E' argenteo, elegante, fascinoso.
Ho girato tanto per le Dolomiti venete e trentine, ma poche montagne si son mostrate a me con un fascino come quello che sa sempre offrire l'Agner.