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condivido quello che dici ma c'è un però ...per indole umana siamo esploratori/conquistatori e spesso c'è la andiamo a cercare ...ma mi risulta difficile giudicare certe situazioni : ci sono sogni che è difficile rinchiudere in un cassetto e se nessuno avesse 'osato', tante belle cose che ci sono adesso non ci sarebbero
Idioti ed esibizionisti sono quelli che guidano auto e moto come se fossero in pista,in pieno disprezzo degli altri,quelli che fanno i fenomeni sulle affollate piste da sci o i granfighi sulle ferrate.Resta il fatto che quando certi estremi ci si abitua a toccarli con frequenza,sia per statistica che per un certo calo della tensione/attenzione, la probabilità di lasciarci la pelle o di rompersi aumenta drammaticamente
pazzesco...
Adrenalinico.... se mi concedessero la possibilità di rinascere un altra volta penso che ci proverei...queste sensazioni le ho solo sognate; ho provato con il paracadutismo, ma questo è il limite estremo... il passaggio successivo è il volo...
Anche su questo 3d ho qualche resistenza ad insistere perchè per me la libertà di scelta, salvo i limiti della altrui libertà, è un valore indiscutibile:sono sempre in difficoltà a spiegare o peggio giustificare la ricerca di emozioni tanto intime e private quanto non coinvolgenti per gli altri.Forse ho la fortuna di avere costruito una famiglia con una donna che nell'amare comprende anche quanto della mia vita/vitalità è legato a certe passioni:preferisce sapermi in mezzo al Sahara o a spasso tra le nuvole piuttosto che "sopportarmi" ridotto ad un gatto in gabbia.Ho la fortuna di aver generato una figlia ed un figlio ricchi di curiosità e motivazioni,con la passione della scoperta sia essa culturale che sportiva.Questo aiuta a condividere e gestire anche lo stress che certe attività comportano,soprattutto per chi è a casa ad aspettare.Io ho enorme rispetto per chi mai dovesse rischiare per soccorrermi:lo ho fatto per anni come tecnico del CNSAS e mai mi ha sfiorato il pensiero che potevo rischiare la pelle per un capriccio altrui.Semplicemente ho pensato di mettere il mio tempo e le mie competenze al servizio di "compagni di viaggio" che erano incappati un una coincidenza sfortunata.Amo profondamente la mia famiglia e ne rispetto i sentimenti,ma per dimostrarlo non ho bisogno di castrarmi la vita con inutili sensi di colpa ogni volta che mi butto in un canalone innevato o che stacco i piedi da terra col parapendio!Lo faccio invece impegnandomi nel lavoro per garantir loro un futuro sereno anche nel caso che...,cercando di condividere le mie emozioni,seguendo con gioia le passioni dei figli:il maschio ha provato il parapendio,poi si è appassionato di snowboard e vela,ogni tanto scende anche lui in MTb tra i boschi e fà qualche tiro di arrampicata.Quando ancora andavo a vela o windsurf e arrampicavo,lui aveva altri interessi.Bene ora sò che quando ci guardiamo negli occhi alla sera dopo una scialpinistica io e una giornata a provare salti lui abbiamo qualcosa di profondo e inossidabile che ci lega,ed è lo stesso quando mia figlia mi racconta del suo viaggio apena concluso.Se dovessi mostrare ansia per quel che fanno,se li avessi frenati durante la loro crescita per quel'egoismo affettivo,paura di soffrire per un loro incidente,sarebbero oggi migliori,più felici?Sarei io un genitore più responsabile e soddisfatto?No Pinko,non è possibile vivere con i freni tirati tutta una vita con la motivazione del rispetto delle ansie degli altri e francamente non mi frega più di tanto campare a lungo rimpiangendo di non aver fatto questo e quest'altro.Sia chiaro che questa non è una critica a chi sceglie di battere sentieri (apparentemente) più sicuri,a chi ha una attitudine meno emotiva,a chi sublima il rispetto per i propri cari e preferisce certe rinunce pur di non rischiare di metterli in pensiero.La libertà come la intendo io esige l'assoluto rispetto delle scelte altrui,solo che come io ben mi guardo dal censurarle,altrettanto vorrei che chi esce anche solo un poco da schematismi comuni non venisse subito messo subito all'indice.E qui mi fermo anche perchè certi discorsi sarebbe più bello farli di persona,magari in baita,con un teroldego in tavola,e la montagna fuori che ascolta.....
per me la libertà di scelta, salvo i limiti della altrui libertà, è un valore indiscutibile:sono sempre in difficoltà a spiegare o peggio giustificare la ricerca di emozioni tanto intime e private quanto non coinvolgenti per gli altri.Forse ho la fortuna di avere costruito una famiglia con una donna che nell'amare comprende anche quanto della mia vita/vitalità è legato a certe passioni:preferisce sapermi in mezzo al Sahara o a spasso tra le nuvole piuttosto che "sopportarmi" ridotto ad un gatto in gabbia.Ho la fortuna di aver generato una figlia ed un figlio ricchi di curiosità e motivazioni,con la passione della scoperta sia essa culturale che sportiva.Questo aiuta a condividere e gestire anche lo stress che certe attività comportano,soprattutto per chi è a casa ad aspettare.Io ho enorme rispetto per chi mai dovesse rischiare per soccorrermi:lo ho fatto per anni come tecnico del CNSAS e mai mi ha sfiorato il pensiero che potevo rischiare la pelle per un capriccio altrui.Semplicemente ho pensato di mettere il mio tempo e le mie competenze al servizio di "compagni di viaggio" che erano incappati un una coincidenza sfortunata.Amo profondamente la mia famiglia e ne rispetto i sentimenti,ma per dimostrarlo non ho bisogno di castrarmi la vita con inutili sensi di colpa ogni volta che mi butto in un canalone innevato o che stacco i piedi da terra col parapendio!Lo faccio invece impegnandomi nel lavoro per garantir loro un futuro sereno anche nel caso che...,cercando di condividere le mie emozioni,seguendo con gioia le passioni dei figli:il maschio ha provato il parapendio,poi si è appassionato di snowboard e vela,ogni tanto scende anche lui in MTb tra i boschi e fà qualche tiro di arrampicata.Quando ancora andavo a vela o windsurf e arrampicavo,lui aveva altri interessi.Bene ora sò che quando ci guardiamo negli occhi alla sera dopo una scialpinistica io e una giornata a provare salti lui abbiamo qualcosa di profondo e inossidabile che ci lega,ed è lo stesso quando mia figlia mi racconta del suo viaggio apena concluso.Se dovessi mostrare ansia per quel che fanno,se li avessi frenati durante la loro crescita per quel'egoismo affettivo,paura di soffrire per un loro incidente,sarebbero oggi migliori,più felici?Sarei io un genitore più responsabile e soddisfatto?
Lasciatemi dire che questa discussione è molto bella, e mi piace il tono con cui Pinko e kobang la stanno portando avanti. E' un piacere leggervi.
Sarebbe bello fare un sondaggino su quanti forumisti sono Kobanghini e quanti pinkiani..
E' naturale che i giovani pensino di essere immortali, nel senso che il rischio e il brivido della prova quasi estrema (relativamente ai limiti di ognuno) sono esche irresistibili. Diverso, diverso il discorso dello sballo che per me è ricerca di abolizione dei freni, di sensazioni di tutti i tipi. Ora i giovani non sono condannabili se si mettono in difficoltà in montagna e altri rischiano la vita per salvarli. Non ci avevano pensato proprio. E poco si può fare come prevenzione: si, è giusto, ma io so quanto rischio. Ho paura che le cose continueranno ad andare così