Autore Topic: Poi si lamentano che si spiaciccano...  (Letto 12573 volte)

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Offline AGH

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #30 il: 06/10/2010 11:07 »
agh a proposito io vorrei iscrivermi alla susat , ma fanno escursioni ogni fine settimana???

Cmq in montagna mi hanno detto di non andare mai da solo, e secondo me è una cosa da prendere sempre in considerazione... infatti a volte resto a casa mangiandomi le ....... perchè magari non ho trovato nessuno con il quale andare....

la susat non la conosco, ma immagino di si. In ogni caso anche sat e sosat fanno gite ogni settimana, spesso molto belle. A me non piace andare coi grupponi (poi sono tutti vecchioni... come me  ;D ma per iniziare va benissimo se non ti senti sicuro. Quanto al non andare da soli, FREGATENE! Andare in compagnia (specie se dolce :) è bello e piacevole ma lo è anche da soli, se non c'è nessuno io vado, chi c'è c'è!
Non esiste che resto a casa perché non viene nessuno. Io sono andato tantissimo da solo sui monti, non mi è mai successo niente (tocchiamo ferro) e mi trovo perfettamente a mio agio. Certo non sarebbe (non è) il massimo per la sicurezza, ma trovo del tutto assurdo stare a casa perché non si è in due. Ma scherziamo?
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Offline marziavr

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #31 il: 06/10/2010 11:17 »
agh a proposito io vorrei iscrivermi alla susat , ma fanno escursioni ogni fine settimana???

Cmq in montagna mi hanno detto di non andare mai da solo, e secondo me è una cosa da prendere sempre in considerazione... infatti a volte resto a casa mangiandomi le ....... perchè magari non ho trovato nessuno con il quale andare....

quoto quello che ha scritto Arg ...
magari inizia con sentieri battuti/frequentati (quelli che portano a qualche rifugio di solito lo sono) che in caso di problemi o ti perdi c'è qualcuno  ... poi fatta l'esperienza puoi benissimo andare da solo ...

Offline Alan

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #32 il: 06/10/2010 11:18 »
la susat non la conosco, ma immagino di si. In ogni caso anche sat e sosat fanno gite ogni settimana, spesso molto belle. A me non piace andare coi grupponi (poi sono tutti vecchioni... come me  ;D ma per iniziare va benissimo se non ti senti sicuro. Quanto al non andare da soli, FREGATENE! Andare in compagnia (specie se dolce :) è bello e piacevole ma lo è anche da soli, se non c'è nessuno io vado, chi c'è c'è!
Non esiste che resto a casa perché non viene nessuno. Io sono andato tantissimo da solo sui monti, non mi è mai successo niente (tocchiamo ferro) e mi trovo perfettamente a mio agio. Certo non sarebbe (non è) il massimo per la sicurezza, ma trovo del tutto assurdo stare a casa perché non si è in due. Ma scherziamo?

E' una paura che mi hanno messo in testa a me...
Io non sono un esperto di montagna, però vado in montagna da quando ho 8 anni, forse meno... ci sono stato a singhiozzi, nel senso che ho avuto un periodo di pausa (adolescenza...), ma ora ho riniziato. L'unica cosa che mi ferma è l'allenamento, ma sto lavorando anche su quello, e cmq lo si fà camminando :)!!!

Non dico che non è bello andare in montagna da soli, anzi, hai il tuo passo e cmq ai rifugi la gente la conosci!!!
Iin questo ambiente penso che valga molto il detto "meglio soli che mal accompagnati!!"!!

io ero iscritto l'anno scorso alla SAT inizialmente per fare gite (non ci sono mai andato), ma anche per l'eventuale soccorso gratuito, che ritenevo indispensabile...
Purtroppo o per fortuna, mi sto appassionando all'alpinismo, disciplina che da solo è impossibile fare....  :(

Offline AGH

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #33 il: 06/10/2010 11:24 »
E' una paura che mi hanno messo in testa a me...
Io non sono un esperto di montagna, però vado in montagna da quando ho 8 anni, forse meno... ci sono stato a singhiozzi, nel senso che ho avuto un periodo di pausa (adolescenza...), ma ora ho riniziato. L'unica cosa che mi ferma è l'allenamento, ma sto lavorando anche su quello, e cmq lo si fà camminando :)!!!

nulla mi rattrista più di quelli che hanno paura ad andare da soli, o di uscire da un sentiero... Certo se non si abbastanza esperti è cosa saggia, Ma è anche orribilmente limitante non poter contare sulla propria perfetta autosufficienza escursionistica. Che chiaramente si guadagna poco per volta, facendosi la giusta esperienza col tempo.
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Offline Alan

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #34 il: 06/10/2010 11:56 »
nulla mi rattrista più di quelli che hanno paura ad andare da soli, o di uscire da un sentiero... Certo se non si abbastanza esperti è cosa saggia, Ma è anche orribilmente limitante non poter contare sulla propria perfetta autosufficienza escursionistica. Che chiaramente si guadagna poco per volta, facendosi la giusta esperienza col tempo.
Io con una bussola e una cartina vado ovunque...
preferisco le zone di sentiero se non le conosco, ma ad esempio il sorasass lo conosco bene e faccio sempre sentieri nuovi che trovo... fatti da chi va in bici o altro...

Con la giusta attrezzatura, le giuste informazioni e la testa si può fare tutto..!

Offline kobang

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #35 il: 06/10/2010 20:07 »
Vorrei provare a raccogliere le idee sarebbe belo che interventi come il sondaggio di Pinko e il 3d "prudentemente spericolati"rientrassero i questa discussione:ne sono figli mi sembra e così si evita di diluire ottimi contributi in discussioni diverse,si rischia di perdere il filo!
Prima nota:anagraficamente sono un ex giovane,per fortuna spirito e fisico non se ne sono ancora accorti.La voglia di tastare i limiti per fortuna non ha età....
Secondo:ma quando si decide un giro in montagna,skialp,parapendio,mtb,ciaspole e qualsiasi GIOCO si abbia voglia di fare,davvero ciascuno di noi fà la contabilità del rischio di crepare o rompersi???Se è così allora non ho capito un tubo.Quando decido un viaggio,un'uscita,un volo penso a quanto di nuovo potrò vedere,a quanto sarà bello,al limite se riuscirò nel mio intento.Spero magari di ritrovare la stessa magica combinazione di neve,meteo,termiche,colori,odori,incontri che hanno marcato una esperienza e che sono il motore emotivo che mi spinge a continuare il cammino.
Questa mattina sono uscito alle 6,40 per andare a lavoro :ambulatorio donazione sangue,Pergine,non Afghanistan o Sahara.Pensiero alla meteo in miglioramento,al progetto di un giro in MTB per il WE,un pò di sonno,strade familiari e a quell'ora tranquille.A Calceranica un furgone salta lo stop,poi mi vede ,inchioda,sbanda e quasi mi si ribalta addosso:un riflesso istintivo mi salva il c...o.Non ero a 3000 m in volo,non c'era rischio valanghe,non correvo su una esposta cresta... e se crepavo o mi rompevo lì?era normale,inteso come rischio normalmente accettato?Non faceva scandalo perchè "non ero andato a cercarmela" in una situazione limite,o inusuale?La famiglia l'avrebbe messa via con filosofia:morto andando a lavoro,mica a fare lo stupido sconsiderato a casa del diavolo!?
Insomma non capisco di cosa si stia parlando:ci sono diversi ambiti in cui il rischio o la tragedia sono dignitosi e altri no?La mia vita non è il lavoro e gli obblighi sociali:questi li accetto,li rispetto e mi ci dedico con convinzione (faccio oltretutto un lavoro tanto duro quanto affascinante ed è un privilegio).La mia vita è fare le altre cose,girare il grumo di terra che ci ospita nell'illusione di conoscere di più,pestare rocce e neve sudando,da solo o in compagnia,perchè mi piace farlo,volare col para,piccolo fazzoletto tecnologico che ci lascia abbastanza in balia degli elementi,perchè mi sento più vicino alla poiana che mi guarda beffarda,ma intanto godo della sua stessa prospettiva aerea sulla terra,scivolare nella neve fresca perchè ha un sapore/odore unici e suona una magica sinfonia sotto gli sci,sbucciarmi le ginocchia in MTB perchè lì,su quella traccia,puoi correre solo così in tempi impossibili a piedi e pur senza perdere un colore,una luce,una fragranza dell'aria,solo ad un ritmo più intenso e concentrato.E per schiattare c'è sempre tempo e molto democraticamente toccherà a tutti un giorno....
Non ho più argomenti e da ora seguirò gli sviluppi della discussione con immutato interesse,ma non romperò più le scatole con le mie idee.E per finire più leggo i vari pensieri e più ho voglia di conoscerci di ciccia!

Offline Alan

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #36 il: 06/10/2010 23:06 »
 :o grandissimo!!!
è cosi che si deve vivere la vita!!!

Io ti ho già conosciuto per caso, pensa...
sicuramente e spero non troppo tardi, ci sarà una prossima volta :)

pinko

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #37 il: 06/10/2010 23:28 »
Citazione
Non ho più argomenti e da ora seguirò gli sviluppi della discussione con immutato interesse,ma non romperò più le scatole con le mie idee.

Non so la tua età e forse non ha importanza, dal tuo entusiasmo sei molto più giovane di me.Ammiro la tua grinta e la voglia di provare situazioni estreme; certo non puoi impedirmi di provare una certa apprensione per il tuo sport preferito se lo porti a condizioni limite, dove un piccolo errore può portarti su una sedia a rotelle o peggio.
Questi discorsi li ho fatti con il mio amico pochi giorni prima del suo decesso e aveva le tue medesime reazioni, mi pare quasi di stare a parlare con lui.
Articolo del G di VIC
Colonnello americano di 54 anni, reduce del Vietnam, risiedeva con la moglie a Castelnovo di Isola
Si è sfracellato con gli sci

Terrìbile volo di 300metrìa Plateau Rosa in Svizzera
Zermatt (Svizzera). Si è sfra­cellato dopo un pauroso volo con gli sci di quasi trecento me­tri a Plateau Rosa, non lontano
dalla Gobba di Rollin. È accaduto a un'altezza di quasi 3900 metri, sul versante svizzero.
Così ha perso la vita il colon­nello in pensione dell'esercito americano John Asta, 54 anni, che da anni risiedeva con la mo­glie tedesca di Heidelberg a Ca­stelnovo di Isola Vicentina, in via Pigafetta 5.
L'ufficiale, reduce del Viet­nam, preparazione e fisico invi­diabili, a dispetto dell'età non più giovanissima era un appas­sionato di sport che praticava a livelli assai impegnativi: oltre allo sci d'alta quota, il paracadutismo e il volo col deltaplano. Insomma, un uomo che si mante­neva non solo in forma, ma che si misurava costantemente an­che coi propri limiti. Sempre co­munque, almeno fino al funesto epilogo, entro limiti di sicurezza.
La disgrazia è avvenuta ve­nerdì pomeriggio nel territorio elvetico di Zermatt, la famosa lo­calità turistica del Vallese che si può raggiungere solo col tre­nino. John Asta era andato a sciare con alcuni amici per il fi­ne settimana, prendendo allog­gio in un albergo sul versante italiano nella zona di Cervinia, un comprensorio che conosce­va bene.
Le autorità elvetiche, com'è loro costume, sono state piutto­sto sintetiche nel fornire infor­mazioni alla stampa sulla possi­bile dinamica. Anche perché, pare che al momento dell'infor­tunio Asta stesse sciando da so­lo. L'allarme sarebbe stato dato nel tardo pomeriggio di venerdì quando il colonnello non ha fat­to rientro in albergo.
La tragedia, proprio perché non avrebbe avuto testimoni, è avvolta dall'incertezza. Secon­do gli svizzeri, in base alle trac­ce lasciate sulla neve, all'origi­ne dell'incidente ci sarebbe sta­ta una probabile placca di ghiac­cio che ha fatto perdere l'equili­brio al pur esperto Asta, cono­sciuto per la perizia e la pruden­za con le quali affrontava i percorsi più impervi, com'era di certo quello in cui ha perso la vita sulle alpi Pennine.
L'ufficiale in pensione, dopo avere perso l'equilibrio, avreb­be inutilmente cercato di rigua­dagnare la posizione, ma la for­te pendenza in quel tratto del Plateau Rosa gliel'ha impedito: dopo un terribile volo lo statuni­tense è andato perciò a sfracel­larsi, morendo praticamente sul colpo.
La luttuosa notizia è rimbal­zata a Castelnovo sabato matti­na. La moglie era stata messa in allarme ancora venerdì sera, quando si erano perse le tracce del marito. Al mattino, purtrop­po, le ipotesi più fosche si sono materializzate in tutta la loro drammaticità, anche perché il col. Asta era scrupoloso; non es­sendosi messo in contatto con la consorte, per forza di cose do­veva essergli accaduto qualco­sa. Quantomeno era in grossa difficoltà, tenuto conto che ave­va con sé un telefonino e dun­que avrebbe potuto dare l'allar­me.
Anche il parroco di Castelno­vo, don Luigi Perin, ieri matti­na ha portato una parola di con­forto alla moglie del col. Asta, che in attesa dell'arrivo dei pa­renti ha trovato solidarietà e aiuto da alcuni vicini. I funerali saranno celebrati nella parroc­chiale di Castelnovo, dopo che le autorità svizzere avranno fir­mato il nulla osta per le esequie.
29 nov 1999

pinko

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #38 il: 06/10/2010 23:40 »
Citazione
è cosi che si deve vivere la vita!!!
Ma se poi si deve fare questa fine?
Per inciso John era un italiano abruzzese adottato all'età di tre anni da una famiglia americana di origina siciliane subito dopo la guerra, e che sua madre cedette perchè non poteva mantenerlo.
John incontrò sua madre vera un anno prima di morire
« Ultima modifica: 06/10/2010 23:58 da pinko »

Offline jochanan

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #39 il: 07/10/2010 00:43 »
pinko,è doloroso anche per chi  legge. Io non sono più andato in Valdaosta perchè la guida con cui andavo si è sfracellato sulle rocce nere (Ayas). Il figlio di un amico ha avuto il compagno di cordata sfracellato ai suoi piedi (ed era una coppia di forti). Potrei continuare. Ma come dice kobang la morte può raggiungerti dovunque. Tuttavia è una questione di probabilità. Sport estremi, sport standard, MACCHINA, treno, aereo, a piedi... Uno se la vede con se sesso, più o meno influenzato dal resto del mondo amici parenti libri.
Basta che sia responsabile, perchè c'è gente che non lo è di natura. (p.e. va in montagna senza la più pallida idea e si incroda se va bene)
Circa l'andare in montagna in compagnia: io ormai vado quasi sempre da solo, sia perchè i compagni sono ... sulle cime più alte, sia perchè più acciaccati di me, sia perchè troppo giovani e troppo rapidi.
Faccio così: da solo vado su sentieri frequentati o ferratine facilissime e frequentate. (magari non in Agosto). Penso che a queste latitudini o crepo subito, oppure ce la faccio ad aspettare qualcuno che passa, o magari anche il cellulare ha campo...
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

Offline miki

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #40 il: 07/10/2010 08:03 »
Non so la tua età e forse non ha importanza, dal tuo entusiasmo sei molto più giovane di me.Ammiro la tua grinta e la voglia di provare situazioni estreme; certo non puoi impedirmi di provare una certa apprensione per il tuo sport preferito se lo porti a condizioni limite, dove un piccolo errore può portarti su una sedia a rotelle o peggio.
Questi discorsi li ho fatti con il mio amico pochi giorni prima del suo decesso e aveva le tue medesime reazioni, mi pare quasi di stare a parlare con lui.
Articolo del G di VIC
Colonnello americano di 54 anni, reduce del Vietnam, risiedeva con la moglie a Castelnovo di Isola
Si è sfracellato con gli sci

Terrìbile volo di 300metrìa Plateau Rosa in Svizzera
Zermatt (Svizzera). Si è sfra­cellato dopo un pauroso volo con gli sci di quasi trecento me­tri a Plateau Rosa, non lontano
dalla Gobba di Rollin. È accaduto a un'altezza di quasi 3900 metri, sul versante svizzero.
Così ha perso la vita il colon­nello in pensione dell'esercito americano John Asta, 54 anni, che da anni risiedeva con la mo­glie tedesca di Heidelberg a Ca­stelnovo di Isola Vicentina, in via Pigafetta 5.
L'ufficiale, reduce del Viet­nam, preparazione e fisico invi­diabili, a dispetto dell'età non più giovanissima era un appas­sionato di sport che praticava a livelli assai impegnativi: oltre allo sci d'alta quota, il paracadutismo e il volo col deltaplano. Insomma, un uomo che si mante­neva non solo in forma, ma che si misurava costantemente an­che coi propri limiti. Sempre co­munque, almeno fino al funesto epilogo, entro limiti di sicur.............................
Ma se poi si deve fare questa fine?
Per inciso John era un italiano abruzzese adottato all'età di tre anni da una famiglia americana di origina siciliane subito dopo la guerra, e che sua madre cedette p...........

Dico la mia.. Ma una persona, ad alto testosterone (passatemi il termine) come il tuo amico John, senza le sensazioni che ama non si sentirebbe gia morta?
Io dico di si..
La vedo un po' come quei personaggi che comprano un auto, poi per paura di rovinarla, non se ne vanno in giro..

pinko

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #41 il: 07/10/2010 08:12 »
Citazione
Dico la mia.. Ma una persona, ad alto testosterone (passatemi il termine) come il tuo amico John, senza le sensazioni che ama non si sentirebbe gia morta?
Il tuo slogan potrebbe essere:
"Meglio un giorno da leoni che cento da pecora"
il mio invece:
"Meglio cento da pecora che un giorno da leone"

pinko

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #42 il: 07/10/2010 08:27 »
Citazione
Ma come dice kobang la morte può raggiungerti dovunque. Tuttavia è una questione di probabilità. Sport estremi, sport standard, MACCHINA, treno, aereo, a piedi... Uno se la vede con se sesso, 
Tutto vero e condivisibile ma vuoi mettere la probabilità di crepare tra andare in treno e praticare sport estremi? Basta stipulare una polizza assicurativa e capire il grado di rischio.
Citazione
più o meno influenzato dal resto del mondo amici parenti libri.
Io aggiungerei anche sponsor a cui torna conto il pubblicizzare una marca anche nella foto del povero alpinista deceduto.Scusa se sono icc...to furioso

Offline Alan

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #43 il: 07/10/2010 09:12 »
Ma se poi si deve fare questa fine?
Per inciso John era un italiano abruzzese adottato all'età di tre anni da una famiglia americana di origina siciliane subito dopo la guerra, e che sua madre cedette perchè non poteva mantenerlo.
John incontrò sua madre vera un anno prima di morire

Preferisco morire così, mentre faccio quel che più mi piace, che morire in un letto d'ospedale con una vita piatta!!!

E te lo dice una persona a cui è stata donata una vita in più all'età di 15 anni, con un trapianto !!!

pinko

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Re: Poi si lamentano che si spiaciccano...
« Risposta #44 il: 07/10/2010 09:36 »
Citazione
Preferisco morire così, mentre faccio quel che più mi piace, che morire in un letto d'ospedale con una vita piatta!!!
Anch'io come ultima chance e solo come alternativa al letto di un ospedale, ma solo dopo i 90 anni, non prima. Chi ti dice che chi non vuole strafare faccia una vita grama?
Da quanto dici hai un motivo in più per apprezzare la vita e un obbligo morale di mantenere in vita il dono che hai ricevuto, vivila pienamente, ma sappi salvaguardarla:è troppo preziosa.