Autore Topic: [INCIDENTI] Caduto UNTERKIRCHER  (Letto 32169 volte)

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Smit

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #45 il: 22/07/2008 11:54 »
Personalmente vedo bambini senza padre, le statistiche non le capisco. Senza polemica, che non sono sicuro di avere inquadrato correttamente quanto vuoi dire.

Schiavone non andava alla Thyssen per passione...magari per passione avrebbe fatto il calciatore, ma questo non centra: se uno fa un lavoro che lo appasiona buon per lui, ne giovera' la qualita' della sua vita.
Il fatto e' che non doveva esserci un pericolo di vita in quello che stava facendo (se non per cause che la magistratura sta accertando).

Unterkircher invece era conscio (ne parla lui stesso) che la sua vita era in forte pericolo e nonostante questo ha accettato i rischi ed ha intrapreso la scalata.

Certo, ci sono tanti bimbi senza uno dei genitori, ma non credo che tutti i genitori abbiano scelto di lasciarli soli...mi spiego: credo ci sia una differenza oggettiva tra attraversare la strada e restare sotto un autobus o cadere in un crepaccio a 6.400 metri.

La cirrosi che citavi pocanzi e' un altro paio di maniche...

civetta

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #46 il: 22/07/2008 11:57 »
Certo, ci sono tanti bimbi senza uno dei genitori, ma non credo che tutti i genitori abbiano scelto di lasciarli soli...

Continuo a non capire. Mi fermo qui, scusa.

Smit

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #47 il: 22/07/2008 12:07 »
Continuo a non capire. Mi fermo qui, scusa.

Ok, no problem.

Io ribadisco comunque che quella di Unterkircher e' stata una scelta. Non certo la scelta di morire, ma quella di accettare rischi enormi per raggiungere un obiettivo a discapito di ideali come la famiglia che io invece reputo superiori a qualsiasi altra cosa.

Offline PassoVeloce

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #48 il: 22/07/2008 12:12 »
Io ribadisco comunque che quella di Unterkircher e' stata una scelta. Non certo la scelta di morire, ma quella di accettare rischi enormi per raggiungere un obiettivo a discapito di ideali come la famiglia che io invece reputo superiori a qualsiasi altra cosa.
condivido..

Offline AGH

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #49 il: 22/07/2008 12:12 »
Certo, ci sono tanti bimbi senza uno dei genitori, ma non credo che tutti i genitori abbiano scelto di lasciarli soli...mi spiego: credo ci sia una differenza oggettiva tra attraversare la strada e restare sotto un autobus o cadere in un crepaccio a 6.400 metri.

sono in buona parte d'accordo con smit. Avevo letto una intervista di Unterkircher dove gli chiedevano "ma non pensi a tua moglie e ai bambini?" e lui grosso modo rispondeva "si certo ma è più forte di me, devo andare...", questo mi ha impressionato... Sotto questo aspetto lo si potrebbe giudicare un comportamento egoista, non saprei dire... del resto sua moglie credo l'avesse sposato anche perché era un alpinista, insomma uno un po' fuori dalla regole rispetto a un impiegato del catasto... E in ogni caso penso che tutti coloro che fanno sport estremi, e l'alpinismo a questi livelli lo è, cerchino, consapevolmente o meno, questi stimoli forti per sentirsi "vivi"... Qualcuno ha fatto il paragone con la droga, non so se sia calzante ma certamente c'è tanta gente che cerca "lo sballo" o le emozioni forti in varie forme... chi si butta col paracadute, chi corre in macchina, chi va a 8000 metri, c'è poi così tanta differenza? La molla che li spinge a fare questo è probabilmente molto simile...

Del resto la moglie stessa di Karl, scrive sul sito del marito: "Il nostro amato Karl ora riposa lassú, nel suo mondo, libero e sereno". Usa tre termini "riposa", "libero" e "sereno", come se queste tre condizioni non appartenessero alla vita terrena...
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civetta

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #50 il: 22/07/2008 12:53 »
Nel frattempo anche gli iraniani hanno perso uno dei loro. Da non crederci a leggere com'è andata ... Metto il link per il loro sito (in inglese). http://www.e.iranianchallengers.com/index.php

Offline radetzky

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #51 il: 22/07/2008 13:37 »
Qualcuno ha fatto il paragone con la droga, non so se sia calzante ma certamente c'è tanta gente che cerca "lo sballo" o le emozioni forti in varie forme... chi si butta col paracadute, chi corre in macchina, chi va a 8000 metri, c'è poi così tanta differenza? La molla che li spinge a fare questo è probabilmente molto simile...

no, non calza per niente: gli sport estremi richiedono una lucidità estrema per essere praticati e cercare il limite. Chi cerca lo "sballo" è matematicamente morto in partenza perchè non ha paura, non cerca il limite ma l'annullamento di se stesso perchè non ama se stesso e nulla di quel che fa.
Quel che è certo è che quando stai praticando uno sport estremo non hai il tempo per pensare ad altro, semplicemente, in quel momento, non esiste altro al mondo che la concentrazione assoluta nella ricerca del risultato. Anche a livello dilettantistico, se fai uno sport rischioso con passione. A me piaceva la velocità e correvo in macchina anche se, a freddo ovvero a corsa finita, talvolta mi sorprendevo a pensare con paura ai pericoli corsi.
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Smit

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #52 il: 22/07/2008 13:42 »
no, non calza per niente: gli sport estremi richiedono una lucidità estrema per essere praticati e cercare il limite. Chi cerca lo "sballo" è matematicamente morto in partenza perchè non ha paura, non cerca il limite ma l'annullamento di se stesso perchè non ama se stesso e nulla di quel che fa.

Visto che il discorso "droga" lo ho tirato in ballo io...

Il mio era un paragone per cercare di giustificare la dipendenza e non gli effetti momentanei che l'uso della droga produce. Quello che dici tu e' anni luce distante dal concetto che volevo esprimere io.

Scusate se modifico postumo, ma rileggendo mi accorgo di essermi spiegato da schifo:

Il mio paragone con la droga non voleva minimamente prendere in considerazione gli effetti che la droga produce. Ho usato questo esempio per giustificare la "dipendenza da montagna" di molti alpinisti.
« Ultima modifica: 22/07/2008 13:58 da Smit »

Offline radetzky

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #53 il: 22/07/2008 14:08 »
Visto che il discorso "droga" lo ho tirato in ballo io...
Il mio era un paragone per cercare di giustificare la dipendenza e non gli effetti momentanei che l'uso della droga produce. Quello che dici tu e' anni luce distante dal concetto che volevo esprimere io.

Scusate se modifico postumo, ma rileggendo mi accorgo di essermi spiegato da schifo:
Il mio paragone con la droga non voleva minimamente prendere in considerazione gli effetti che la droga produce. Ho usato questo esempio per giustificare la "dipendenza da montagna" di molti alpinisti.

se la tua frase è questa "Questa e' solamente passione, una passione spinta all'esasperazione, una specie di droga della quale non poter fare a meno."   concordo in pieno.
La molla è la passione, l'effetto nel "durante" è garantito dall'adrenalina alle stelle.

Non concordo col dubbio esternato da AGH.
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Smit

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #54 il: 22/07/2008 14:29 »
se la tua frase è questa "Questa e' solamente passione, una passione spinta all'esasperazione, una specie di droga della quale non poter fare a meno."   concordo in pieno.
La molla è la passione, l'effetto nel "durante" è garantito dall'adrenalina alle stelle.

Esatto, mi riferivo proprio a quella frase.

FUAZ

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #55 il: 22/07/2008 18:46 »
Credo che Karl avesse nella vita uno scopo ben preciso, al quale molti di noi rinunciano… ovvero realizzare un sogno… la moglie avendolo sposato credo che fosse piu’ che cosciente delle sue passioni e desideri e sicuramente le scelte di Karl erano appoggiate completamente da lei (questo credo si capisca anche dalle interviste).
 Certo rimane il fatto di abbandonare i propri figli per fare un qualcosa che forse (e in questo caso cosi’ e’ stato) che non te li fara’ piu’ riabbracciare… a mio giudizio, credo che conti di piu’ come fosse stato come padre, se nei momenti in cui era con la sua famiglia fosse presente davvero. Quanti padri ci sono al mondo che pur vivendo 24 ore su 24 con la propria famiglia e’ come se non ci fossero nemmeno per 5 minuti? Ho motivo di credere che Karl fosse una buona persona, ha fatto quanto di piu’ al mondo sognasse e sicuramente con la testa non lontano da casa e con un bel peso sul cuore… e’ vero, un sogno forse un po’ egoista, ma era egoista anche quando stava con loro?
E’ difficile giudicare e dire se ha fatto bene oppure no, su questo potremmo andare avanti all’infinito.

Offline Daniele

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #56 il: 22/07/2008 21:42 »
Credo che Karl avesse nella vita uno scopo ben preciso, al quale molti di noi rinunciano… ovvero realizzare un sogno… la moglie avendolo sposato credo che fosse piu’ che cosciente delle sue passioni e desideri e sicuramente le scelte di Karl erano appoggiate completamente da lei (questo credo si capisca anche dalle interviste).
 Certo rimane il fatto di abbandonare i propri figli per fare un qualcosa che forse (e in questo caso cosi’ e’ stato) che non te li fara’ piu’ riabbracciare… a mio giudizio, credo che conti di piu’ come fosse stato come padre, se nei momenti in cui era con la sua famiglia fosse presente davvero. Quanti padri ci sono al mondo che pur vivendo 24 ore su 24 con la propria famiglia e’ come se non ci fossero nemmeno per 5 minuti? Ho motivo di credere che Karl fosse una buona persona, ha fatto quanto di piu’ al mondo sognasse e sicuramente con la testa non lontano da casa e con un bel peso sul cuore… e’ vero, un sogno forse un po’ egoista, ma era egoista anche quando stava con loro?
E’ difficile giudicare e dire se ha fatto bene oppure no, su questo potremmo andare avanti all’infinito.


quoto totalmente

Offline JFT

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #57 il: 23/07/2008 07:24 »
Io credo che, nella vita, ognuno cerchi di fare del proprio meglio. E' che la vita non è facile, e non è facile dire se una persona sia stata una buona persona, un buon padre, una buona madre e così via. I risvolti sono troppi per generalizzare.
Alla fine l'unico metro sta, forse, nell'amore che diamo e riceviamo. Un persona che ci ricorda con affetto, probabilmente, sta a dire che qualcosa di buono l'abbiamo fatto, malgrado tutto.
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline radetzky

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #58 il: 23/07/2008 08:13 »
Io credo che, nella vita, ognuno cerchi di fare del proprio meglio. E' che la vita non è facile, e non è facile dire se una persona sia stata una buona persona, un buon padre, una buona madre e così via. I risvolti sono troppi per generalizzare.
Alla fine l'unico metro sta, forse, nell'amore che diamo e riceviamo. Un persona che ci ricorda con affetto, probabilmente, sta a dire che qualcosa di buono l'abbiamo fatto, malgrado tutto.

quoto
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Smit

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Re: CADUTO UNTERKIRCHER
« Risposta #59 il: 23/07/2008 08:44 »
Alla fine l'unico metro sta, forse, nell'amore che diamo e riceviamo. Un persona che ci ricorda con affetto, probabilmente, sta a dire che qualcosa di buono l'abbiamo fatto, malgrado tutto.

Se parliamo puramente di sentimenti.
Se invece parliamo di un aiuto materiale, una spalla a cui appoggiarsi nei momenti del bisogno, il discorso cambia. E per un bambino/ragazzo i momenti piu' difficili non sono certo quelli da 0 a 6 anni...