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Molto differenti le 2 guerre,non sicuramente nella sofferenza,però sicuramente la 1a combattuta per liberare i trentini i friulani i giuliani dalla assimilazione forzata dell'impero asburgico,voluta fortemente dagli stessi (vedi Larcher e tanti atri) la seconda, nel caso degli alpini in russia, per conquistare ,senza un motivo oltre che a quello della grandeur imperialista,una terra lontana e sconosciuta...e alla domanda di Ferrara in merito all'orgoglio di patria, il tenente ha risposto anche se confusamente,che al commissario di non so chi dell'urss, che gli disse che i russi quelle notti erano stati fermati dagli ululati dei lupi, rispose che quegli ululati e quei lupi erano i soldati della Brigata Julia.
"Di fatto però gran parte delle popolazione trentina abile alle armi combattè sotto le insegne dell'Impero, inquadrata fra i Kaiserjaeger e altri reparti ingiustamente meno celebri."Furono costretti.per lo stesso motivo, Cesare Battisti di nazionalità "austro-ungarica" fu processato e condannato a morte per tradimento, perchè si arruolò nell'esercito italiano.Una cosa che però accumuna le due guerre è che furono, un po' più la prima della seconda, a grande partecipazione popolare.
Guido, riletto il tutto preciserei una cosa.Non mi stupisce che la IWW sia stata percepita dagli "italiani" come una guerra di liberazione dei fratelli tridentini oppressi. Di fatto essa fu la ragione, anche propagandistica, che la giustificava. Il sentimento dei combattenti però (ripeto, sempre stando alle mie impressioni conseguenti alle mie limitate letture) fu quello dell'accanimento in una disperata guerra difensiva, con l'austro-ungarico alle porte della pianura padana che minacciava fisicamente il territorio "non ibrido".L'alpino in Russia, a differenza della Wermacht (per tacere delle S.S. al traino), combatte svogliatamente una guerra di invasione, dove gli eroismi giustificano il salvare la pelle.L'alpino (e anche il fante) sul Carso, o sul Pasubio, combatte disperatamente una guerra che sa, se perduta, devastante per chi si è lasciato (anche fisicamente) alle spalle.
Citazione da: passopasso - 31/10/2007 16:42Guido, riletto il tutto preciserei una cosa.Non mi stupisce che la IWW sia stata percepita dagli "italiani" come una guerra di liberazione dei fratelli tridentini oppressi. Di fatto essa fu la ragione, anche propagandistica, che la giustificava. Il sentimento dei combattenti però (ripeto, sempre stando alle mie impressioni conseguenti alle mie limitate letture) fu quello dell'accanimento in una disperata guerra difensiva, con l'austro-ungarico alle porte della pianura padana che minacciava fisicamente il territorio "non ibrido".L'alpino in Russia, a differenza della Wermacht (per tacere delle S.S. al traino), combatte svogliatamente una guerra di invasione, dove gli eroismi giustificano il salvare la pelle.L'alpino (e anche il fante) sul Carso, o sul Pasubio, combatte disperatamente una guerra che sa, se perduta, devastante per chi si è lasciato (anche fisicamente) alle spalle.Certamente sono d'accordo con te la differenza è abissale,ma quando si parla di atti eroici di eserciti e di soldati si parla indipendentemente del perchè fossero a combattere,quindi tanto vale il sacrificio dei soldati a cefalonia contro i tedeschi, quanto quello ad el alamein contro gli inglesi, tanto quello dei soldati italiani che hanno tenuto le proprie posizioni per senso del dovere in russia, in quanto in questo modo essi hanno onorato l'italia,non mussolini, hanno dato prova di coraggio, di senso del sacrificio e del dovere.