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Senza entrare nello specifico della vicenda, il problema della responsabilità penale e civile di chi accompagna qualcun altro in montagna (a vario titolo.. guida alpina, accompagnatore CAI SAT titolato o meno, o semplice amico esperto che "porta" altri meno esperti) è una questione controversa e complicata...Qui alcune note del CAI in materia ...http://www.caisem.org/public/Didattica%5CISTRUTTORI%5COcchi%20aperti%20-%20Responsabilita%20in%20montagna.pdfDiversi anni come accompagnatore delle gite sociali della mia Sezione CAI mi hanno convinto che:a) il timore della responsabilità è la cosa che + frena le varie Sezioni CAI nell'organizzazione delel gite sociali;ovvio che ci vuole la giusta attenzione e preparazione ma... oramai nei corsi x accompagnatori viene dato + spazio al tema della responsabilità che non alle materie strettamente tecniche
ma nel caso di accompagnatori cai et similia, il caso mi pare più chiaro e definito. Ma nel caso di comitive spontanee tra amici o addirittura conoscenti?
Ma avevo sempre pensato che in montagna, a meno che uno non si affidi ad un esperto ufficiale, valesse il principio che ognuno si assume la responsabilita' individuale delle proprie scelte.
Se può servire, se ne parla anche qui http://www.cainovara.it/RACCONTI%20ARTICOLI%20%28responsabilit%C3%A0%20in%20montagna%29.htm
alla fine non se ne esce. Gli accompagnatori delle sezioni cai et similia si faranno più guardinghi, tutti gli altri faranno esattamente come prima. Del resto, mica ci si può far firmare "liberatorie" dagli amici con cui andiamo in gita no?
Conosco parecchi accompagnatori del mio CAI, gente tosta, prudente e responsabile, che, partiti x i corsi di formazione con entusiasmo, ritornavano in Sezione impauriti e sconcertati, al punto di dire: "Con quello che ci hanno insegnato al corso, l'unica strada è.. non organizzare più nulla a livello sociale e andare in montagna per i cavoli propri"... davvero scoraggiante...
si ma come se ne esce? Penso che alla fine gli incidenti per colpa siano davvero rarissimi... purtroppo quest'ossessione di normare tutto finisce poi che castra ogni iniziativa