GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

A chiunque abbia animali domestici occhio! Bocconi avvelenati a Martignano!
Che razza di delinquenti!!! Su L'Adige di oggi:

I veleni non dovrebbero venderli, per nessun motivo... Bastardi!

che possano essere indivuduati e messi in prigione a marcire o ancora peggio fargli mangiare le esche avvelenate, magri provando dolore capiscono il male che provocano agli animali
sono solo dei vigliacchi senza volto e morale esseri pericolosi per tutta la società

E'una vergogna! anni fa hanno avvelenato entrambi i cani di un mio amico....a pochi metri da casa..... facilmente dal vicino che non sopportava di vederli passare ogni tanto tra i suoi "pomari"....

Le Desy, oggi, è qui in uffico con me... Come si fa ad ucciderli con tale crdudeltà?
Quando la porto in giro, oramai, vivo nel panico più totale...

Quando la porto in giro, oramai, vivo nel panico più totale...

quoto. Cane al guinzaglio sempre ed i miei occhi che scrutano costantemente davanti al muso. E nei punti pericolosi (vipere o posti strani) la infilo nello zaino anche se non è leggerissima (8,5 Kg.).
L'anno scorso ho vissuto un episodio stranissimo e la Pamy si è salvata solo perchè ho beccato un grande veterinario che ha passato la notte in fianco a lei con il flebo: sembrava una crisi epilettica (ma non si è + ripetuta) ma la sintomatologia è identica per avvelenamento da stricnina..... o, + probabilmente, ha inghiottito una vespa od un calabrone che l'ha morsa nello stomaco...(scock anafilattico?)
Risultato: 12 ore di flebo e tre Valium prima di riprendersi...
Da allora massima attenzione e Valium sempre nello zaino....

Che brutta avventura!
Anche il cane di un mio amico, pastore maremmano, è morto per avvelenamento una decina di anni fà a Ossana, dopo atroci sofferenze... Veramente una tragedia vederla vomitare sangue... Si è pensato a del veleno per topi, che dicevano dare gli stessi sintomi, però quanto ne avrebbe dovuto ingerire per morire? Era gigantesca, non sò quantificare in chili ma un maremmano ha una certa stazza...

ANCORA!!sull'Adige si oggi......

VILLALAGARINA - Gli avvelenatori di cani sono tornati. Anzi, non se ne sono mai andati visto che per tutta l'estate questi delinquenti hanno disseminato la Vallagarina di bocconi mortali. Stavolta, però, è andata peggio. E non solo perché a lasciarci la pelle è stato un inerme quanto incolpevole cane ma perché i soliti ignoti hanno colpito a proposito, gettando polpette alla stricnina nel giardino di una casa. È successo martedì a Villa, proprio dietro le Scuole medie. Nel prato recintato stavano scorazzando i tre splendidi esemplari di segugio italiano di Gianni Tezzele, cacciatore e grande appassionato proprio di cani. È stato lo stesso proprietario, verso le 17, ad accorgersi di due bestiole accasciate al suolo, con la bava alla bocca. Il terzo, per fortuna, non ha ingurgitato nulla e se l'è cavata. Tezzele ha capito subito che era capitato qualcosa di grave: ha caricato in macchina i due cani ed è corso allo studio veterinario del dottor Rizzi. Per oltre due ore il medico e la sua collaboratrice hanno tentato l'impossibile per strappare alla morte i due segugi. Alla fine un esemplare si è salvato ma per la femmina, purtroppo, non c'è stato nulla da fare e la stricnina, dopo atroci sofferenze, l'ha uccisa. L'inquietante episodio è ovviamente mirato, qualcuno che, forse, ce l'aveva con il cacciatore. «È una vigliaccata e uso questo termine per non dire di peggio. - racconta Gianni Tezzele, ancora scosso per la perdita del segugio - Invece di prendersela con i proprietari questi farabutti se la prendono con i cani». Sospetti? Impossibile. «Non ho mai avuto minacce, anzi sono sempre andato d'accordo con tutti. Mi fa pensare però che sia successo proprio una settimana prima dell'apertura della caccia». La cagnetta l'aveva appena acquistata. «L'ho comperata lunedì, era un esemplare prestigioso che ha vinto ben 53 premi. Già come cacciatori abbiamo mille difficoltà. E poi io non sono di quelli che va a caccia per tornare a casa a tutti i costi con la lepre. Mi piace andare per far allenare i cani, è una passione così e non a caso partecipo anche a molte gare». Qualche invidioso? «Può darsi anche se non riesco a spiegarmi il perché. Vado d'accordo con tutti, anche e soprattutto nella sezione cacciatori di Villa. So solo che ho pianto quando è morto mio padre ed ho sofferto molto nel vedere le sofferenze dei cani. Devo ringraziare il veterinario Rizzi e la sua collaboratrice Beatrice perché hanno davvero fatto l'impossibile. Chiunque sia stato, se ce l'ha con me che me lo dica in faccia». Da Villa sono comunque arrivati gli attestati di solidarietà. «Mi fa piacere. I primi sono stati il presidente della sezione cacciatori e il guardiacaccia. Ho avuto l'appoggio di entrambi, che mi hanno telefonato e confortato. Ho sempre avuto tre cani e dedico loro tanto tempo. Uno che ha un cane queste cose non le fa, perché è una bastardata e la stricnina non uccide sul colpo ma dopo dolori lancinanti. È una grande vigliaccata buttare bocconi nel prato, un atto mirato».