Autore Topic: I Suoni sfiatati delle Dolomiti: bloccati in quota, chiamano il soccorso alpino  (Letto 10033 volte)

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Offline loriz

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Ciao a tutti,
sono Loriz  ( quella che c'era ) e visto che sono stata chiamata in causa mio malgrado e ho seguito la discussione riguardo alla vicenda della gente che si e’ trovata a dover scendere a piedi dal Sass Pordoi vorrei in qualche modo metter giù due pensieri.
Prima parte: le  mie impressioni sul concerto in quota. Premetto che era la prima volta che partecipavo ad un concerto in quota  perché anche  io ho sempre avuto le mie perplessità riguardo a "Suoni delle Dolomiti" per tanti di quei motivi che qua sono già stati detti.
Giovedì,  era una giornata di vento davvero forte  e quindi il suono era molto disturbato,  gli artisti credo abbiano dato il meglio di sè per fare in modo che dai loro strumenti esca qualcosa di più che qualche strimpellata, perché hanno davvero suonato in condizioni difficili. Quindi un plauso a loro.
 Suggestivo il concerto ? mah… vorrei sentire lo stesso Fresu in un teatro ( magari anche all’aperto ma predisposto per certi eventi). Certo suggestivo lo doveva essere per default, perché si era a 3000 metri, perché si era nella natura, perché si era in un ambiente davvero fantastico; la tanta gente  che c’era era davvero rispettosa, ( si è parlato di 3000 persone, a me sembra esagerato comunque credo che 1500 potevano essere ) c’era un silenzio perfetto ma mancava un qualche cosa che non saprei definire. Mi sono mancate le emozioni che provo quando sono in un teatro e la concetrazione è tutta per la musica e non per lo splendido  panorama che ho attorno.
Forse alla fine non era il luogo ideale per quella musica. Si insomma posso dire che il re e’ nudo ? Ohhh impressioni mie personalissime. Poi secondo me gioca tanto l'idea dell" IO C'ERO lassù e lo posso raccontare quando torno in citta', se poi non so neppure chi sia Fresu è tutto un altro paio di maniche.

Parte seconda e qui viene il bello: nella discussione in questo forum si sono toccati i punti focali sul fatto se sia giusto o meno portare in quota così tanta gente che non ha dimestichezza con la montagna. Io di mio, dico no e mi tocca di dar ragione ad Agh ( anche se malvolentieri!!! No dai scherzo ) che si sarebbe potuto fare in una conca nelle vicinanze del Passo.
Nella parte allegata c’e’ già descritto uno spaccato di quello che è accaduto, però mentre scendevamo dalla forcella mi chiedevo che sarebbe successo che fosse arrivato un temporale di quelli estivi, brutti, cazzosi… tanta gente che non ha dimestichezza con la montagna e tutti i suoi eventi, ma soprattutto era TANTA, troppa in caso di problemi. Questo vorrei evidenziare, tanta gente attirata da un evento organizzato.
La natura ci mette lo zampino e in un baleno   potrebbe trasformare quello che è una semplice gita  ( vista la funivia ) in un evento di portata assai più seria.
 Visto che c’era anche il presidente della Sat, Piergiorgio Motter su al concerto, spero sappia  riflettere su quanto e’ capitato. Il Sella non è la piazza del paese, la conca del Lavazze, o malga Costa dove tutti quanti ci arrivano con i propri mezzi, il Sella e’ comunque un quasi tremila con le sue variazioni climatiche che ben sappiamo.
Amici che erano con me obiettavano che tutti hanno il diritto di andare per  monti e poter godere di simili scenari, e non solo chi ha la condizione fisica e mentale per affrontare certe scarpinate. I "Suoni delle Dolomiti" danno la possibilità di accedere a luoghi non conosciuti. Questo e’ esattamente in linea con chi pubblicizza questo evento, poi però, quando scendendo dalla forcella si sono trovati pure loro in difficoltà non erano più così convinti della cosa, spaventati, hanno ridimensionato l’entusiasmo, come tanti che erano lassù.
Come detto da qualcuno qua la montagna in questo modo viene banalizzata, business-zata e poco rispettata.

Ohh ..ho detto..ora non tiratemi addosso tuoni  e fulmini che ho un grosso impegno in questi giorni…diventar nonna.

Ciao Loriz






Offline L'Arsène

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… vorrei sentire lo stesso Fresu in un teatro ( magari anche all’aperto ma predisposto per certi eventi).
avendo scritto lo stesso pensiero qualche pagina dietro, non posso che concordare con la neononna  :)

Caro JFT, mi tocca darti "contro" (ovviamente con la solita stima) e dar ragione ad Agh, questa volta  ;D.

meglio le patate che l'epatite!

Offline Guido

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un altra cosa che mi incuriosisce è  la gente che vede dietro ogni iniziativa in montagna il "business" e poi lo vede oltretutto come se fosse la peste nera...
oltretutto un' iniziativa gratuita (che può piacere o meno, ma che unisce la musica con uno scenario alpino per creare un' atmosfera particolare e che sicuramente non nuoce alla montagna neanche dal punto di vista etico-estetico) che raccoglie un migliaio di persone, anche con l'indotto non mi sembra un gran business...

io sono andato oltre che ai suoni delle dolomiti all'alimonta, qualche anno fa, anche al centenario del tuckett, dove c'era un po' meno gente, moltissimi saliti con la funivia e c'era il coro della sat,anche questo business?  non vedo sostanziali differenze se non quelle di eventuali distinguo retorici.
« Ultima modifica: 28/07/2009 11:39 da Guido »
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline JFT

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Caro JFT, mi tocca darti "contro" (ovviamente con la solita stima) e dar ragione ad Agh, questa volta  ;D.

Come ti permetti?  ;)

Ma guarda che non sto dicendo nulla di che. Anzi, ritengo opportuno organizzare manifestazioni di massa in luoghi che si prestino all'uopo, senza andare a cercare ambientazioni improbabili e, talvolta, pericolose.
Detto questo, che mi pare cosa di buon senso, la manifestazione di per se è quantomeno interessante. O almeno, a molti interessa. Poi io sono il primo che ha a cuore il rispetto della montagna, e con ciò metto anche l'andarci piano con il prolificare degli impianti di risalita, che sono già molti. Però, laddove gli impianti ci sono, non mi stupisco che vengano usati. Anzi, il turismo è una risorsa che, se ben gestita, può garantire la cura di certi luoghi. Mi urta quasi di più che in Vallagarina (per dirne una) nascano vitigni ovunque vi sia dello spazio verde, e che trattori con agricoltori vestiti da astronauti mi rendano l'idea delle sostanze che vengono continuamente utilizzate... Però non si può essere contro tutto e, nel rispetto del territorio, delle attività produttive devono pur esserci.
Per chiudere, essendoci gli impianti, cioè, non essendo stati fatti apposta per l'occasione, mi pare bello che anziani o gente non molto in forma possa godere di una passeggiata in quota. Non bisogna confondere i limiti di alcuni con la maleducazione ed il poco rispetto di molti. Quelli non li tieni lontani in nessun modo, manco radendo al suolo tutti gli impianti ed i rifugi.
Io la penso così, dopotutto.  :)
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche