Prendo spunto dalla notizia dei 2 scialpinisti travolti da una valanga sul Cristallo ... mi ero ripromesso di non dire più niente sull'argomento montagna-rischi, essendo tuttora convinto che la migliore cosa sia il silenzio rispettoso in questi casi ma, visto il frastuono indegno dei media, dico ancora la mia. Sono convinto che qualsiasi attività umana, anche di svago, comporti rischi ... che in ogni caso vanno messi nel conto ...ci sono e basta ... forse anche starsene a casa nel letto comporta comunque il rischio che ti cada il lampadario in testa .
..credo anche che ci sia un partito preso contrario verso chi svolge attività un po' "fuori dal coro", soprattutto quando queste attività non fanno introitare denaro ... quindi, il coro dei media è questo: "viva lo sci da discesa in pista" e chi se ne frega della distruzione della natura x far posto a piste, seggiovie e funivie o degli additivi chimici della neve artificiale, nocivi alla salute, che magari, si saprà fra qualche anno, fanno + morti delle valanghe
(omertà assoluta) ... in questo caso va tutto bene ...
I media sono invece pronti a scagliarsi contro le attività che non fanno cassa o ne fanno poca .. sci fuoripista e ciaspole e lì allora, in caso di incidente, "dagli addosso" ... ovviamente i media in questo caso hanno gioco facile quando si tratta dell'inesperto ragazzotto - che essendo inesperto, chissà xchè è quasi sempre un ciaspolatore
- che si avventura fuori pista, magari senza ARTVA (ma non poteva andare a sciare alle Viotte devastate, pagando fiori di quattrini x il gionaliero ..
) ...ecco che allora i Soloni del giorno dopo sparano le loro sentenze ... quando però, come in questo caso del Cristallo si tratta di 2 super esperti, in teoria i media non avrebbero cartucce da sparare ... (super esperienza ...l'ARTVA c'era.. erano partiti in una giornata di splendido sole ..) ma siccome bisogna sempre trovare qualcosa da sparare e non ci si arrende al fatto che esiste anche la fatalità o l'errore umano ... evvaii ...... con le ingenti spese di soccorso, con i pericoli che corrono i soccorrittori, con le ricette belle e pronte .. sì erano esperti ... ma bisognava "fermarsi un po' prima"
...sì c'era poca neve, però col vento ... Ribadisco qui, x non essere frainteso, la mia profonda e assoluta ammirazione x gli uomini del soccorso alpino e per la loro opera meritoria ... mi permetto però di dire che, visto che esiste la struttura del soccorso alpino, va anche messo in conto che il soccorso possa essere allertato anche quando l'alpinista commette un errore - se poi lo ha commesso - o è impreparato (quando poi lo è) ... e non solo quando l'escursionista di turno ha avuto un evento riconducibile ad assolutà fatalita.. esempio un infarto ... salvo che anche in questo caso i media sono pronti a dire .. ma se stava male di cuore xhè si è avventurato in montagna e bla bla bla ..
.Con tutto questo non voglio certo negare che sia necessario, in montagna, essere responsabili, attrezzati e preparati .. o che non siano opportuni gli appelli alla prudenza ... ci mancherebbe .. dico solo che a volte, nonostante tutto questo, l'incidente capita e allora.. la cosa migliore sarebbe ... o il silenzio o delle parole responsabili e comunque rispettose verso chi ne è rimasto vittima .... senza sempre andare comunque alla ricerca, x forza, di una causa o di un errore ... certamente se se ne restavano a casa a letto, l'incidente non succedeva ....