Autore Topic: ...senza parole :-(  (Letto 8064 volte)

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Offline PassoVeloce

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...senza parole :-(
« il: 27/12/2009 15:56 »
Credo che ormai tutti avranno sentito la notizia....  :-[ ma una tragedia così lascia veramente attoniti...di fronte alla natura, al destino e soprattutto di fronte all'incoscenza di chi per leggerezza (se così si può definire) ha causato tutto ciò....  :'( :'(

VAL DI FASSA - Sono state recuperate alle 9 le salme dei quattro uomini del Soccorso Alpino che ieri hanno perso la vita in Alta Val di Fassa per cercare due turisti travolti e uccisi da un'altra valanga (si veda, a riguardo, l'articolo successivo). Hanno perso la vita per salvare quella di qualcun altro. Non esiste sacrificio maggiore e loro l’hanno compiuto. Diego Perathoner, 42 anni di Canazei, Erwin Riz, 33 anni di Campitello, Luca Prinoth 45 anni anch’egli di Campitello e Alessandro Dantone 39 anni di Alba di Canazei conoscevano bene la montagna. Ma la montagna madre e matrigna è imprevedibile. Una valanga staccatasi in Val Lasties sul Pordoi  li ha travolti, uccidendoli. Erano quattro di una spedizione di sette persone. Gli altri si sono salvati per miracolo, come Sergio Valentini che, sotto la neve, ha trovato una bolla d’aria.  Oggi anche il governatore trentino Lorenzo Dellai si è recato in visita alle famiglie dei defunti: «Siamo vicini, istituzionalmente, ma anche personalmente ai famigliari delle vittime di una tragedia che scuote profondamente la nostra comunità. Non ci sono parole capaci di contrastare il grande dolore che ci lascia tutti attoniti e quel che è successo ricorda prepotentemente a noi tutti che ogni giorno uomini e donne del nostro Trentino rischiano la vita per il prossimo, per essere fedeli a quello spirito di solidarietà che fa parte della nostra costituzione morale».

Offline solitario

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #1 il: 27/12/2009 20:26 »
Parole toccanti quelle di Martin Riz: "... la Val Lasties questa volta ci ha traditi"

Offline alessandro28

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #2 il: 27/12/2009 22:02 »
Parole toccanti quelle di Martin Riz: "... la Val Lasties questa volta ci ha traditi"
non voglio togliere nulla alla professionalità di questi uomini, ma con la loro esperienza non potevano immaginarselo che con grado 4 e il buio era un pò un'azzardo andare in soccorso?
le ricerche dei dispersi sovente vengono sospese per avverse condizioni meteo...

Offline P52

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #3 il: 28/12/2009 20:24 »
non voglio togliere nulla alla professionalità di questi uomini, ma con la loro esperienza non potevano immaginarselo che con grado 4 e il buio era un pò un'azzardo andare in soccorso?
le ricerche dei dispersi sovente vengono sospese per avverse condizioni meteo...

Quoto in toto, si può dire tutto ed il contrario di tutto ma con grado di pericolo superiore a 3 si resta a casa!
Sinceramente non riesco a farmene una ragione su tali comportamenti S.A. compreso.

Offline radetzky

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #4 il: 28/12/2009 20:43 »
non voglio togliere nulla alla professionalità di questi uomini, ma con la loro esperienza non potevano immaginarselo che con grado 4 e il buio era un pò un'azzardo andare in soccorso?
le ricerche dei dispersi sovente vengono sospese per avverse condizioni meteo...
Quoto, Ma non bisogna dimenticare che il S.A. è composto da uomini che antepongono, per missione, l'altrui salvezza alla propria e che quindi nei momenti caldi dell'emergenza tendono a seguire + il cuore che la testa: onore al merito !
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline alessandro28

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #5 il: 28/12/2009 22:33 »
Quoto, Ma non bisogna dimenticare che il S.A. è composto da uomini che antepongono, per missione, l'altrui salvezza alla propria e che quindi nei momenti caldi dell'emergenza tendono a seguire + il cuore che la testa: onore al merito !
oggi sul giornale (L'Adige) si trovano alcuni chiarimenti:
Martin Riz (se non sbaglio, quello incolume) ha detto che in passato avevano fatto già un'altro recupero nella stessa valle sempre con neve, di notte e in "condizioni peggiori di quelle di sabato sera", quindi senza pensarci troppo sono andati.

I miei però, forse, sono pensieri di chi non è nel mondo del volontatariato del soccorso (ancora per poco) e faccio fatica a capire cosa si prova ad avere addosso la responsabilità della vita di qualcun altro.

Offline miki

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #6 il: 29/12/2009 07:05 »
Ma che discorsi sono?? Mica andavano a passeggio!!
Erano persone che sapevano quello che rischiavano, e quindi per questo ancora più coraggiose, nobili e altruiste..
Sarebbe come se le forze dell'ordine ignorassero i delinquenti per starsene al sicuro.. (cosa che per altro spesso accade)..

Offline AGH

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #7 il: 29/12/2009 08:25 »
Quoto, Ma non bisogna dimenticare che il S.A. è composto da uomini che antepongono, per missione, l'altrui salvezza alla propria e che quindi nei momenti caldi dell'emergenza tendono a seguire + il cuore che la testa: onore al merito !

nell'immediato della tragedia, pensavo che forse qualcuno aveva sbagliato a mandare i soccorsi in quelle condizioni. Ma poi ho letto le dichiarazioni di uno dei sopravvissuti (Platter) che ha detto, grossomodo (cito a memoria) "Rifarei tutto. Avevamo già fatto un soccorso in quella zona in condizioni anche peggiori, durante uan tempesta di neve e con visibilità zero, ed avevamo salvato tre escursionisti, riportandoli a valle sani e salvi. Stavolta non dovevamo andare?".

Poi quelle di Dellantonio, presidente del Soccorso Alpino trentino: "La scelta fatta dalla squadra di soccorso di scendere in Val Lasties da quel punto era obbligata. Non c'erano vie alternative se si voleva cercare di prestare soccorso ai due dispersi: l'accesso da Pian dei Schiavaneis era molto più rischioso. L'unica alternativa possibile era quella di rimandare le ricerche a questa mattina ma questo non è da soccorritori".

"A chi oggi pensa che forse non era il caso di intervenire rivolgo solo una domanda: con che coraggio stamattina avremmo potuto andare a dire ai parenti dei due escursionisti dispersi che li avevamo trovati morti, senza aver mosso un dito per cercarli prima pur in presenza di un allarme? Il soccorritore parte per definizione. Ogni intervento comporta dei rischi, ma se si stesse a sindacare ogni volta sulla loro entità, crollerebbe tutto il sistema del volontariato nelle attività di protezione civile, dal Soccorso alpino ai vigili del fuoco volontari». Il presidente rimanda al mittente anche le considerazioni di chi sostiene che i soccorritori travolti dalla valanga abbiano sottovalutato i rischi: «Non erano sprovveduti. Erano professionisti della montagna. Se avevano deciso di scendere è perché sussistevano le condizioni per farlo in sicurezza". (da l'Adige)

No ho competenze per giudicare se si siano corsi rischi eccessivi, non mi sogno quindi di giudicare gente che è morta per salvare altre persone in difficoltà e che, per questo, sono disposte a rischiare la propria vita. Era una loro scelta, si può solo rispettare ed ammirare.
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Offline valentinaEmisha

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #8 il: 29/12/2009 08:34 »
davvero terribile
che la cosa ci insegni almeno ad essere maggiormente responsabili

Offline PassoVeloce

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #9 il: 29/12/2009 09:04 »
Dal Messaggero Veneto i parenti dei 2 Friulani:
UDINE. Alla vigilia di uno dei momenti più strazianti, quello del rientro delle salme, c’è un dolore in più per i congiunti di Fabio Baron e Diego Andreatta. Non appena appreso dei due alpinisti udinesi travolti in val di Fassa e della disastrosa missione di soccorso costata la vita a quattro guardie alpine, Guido Bertolaso, il capo della Protezione civile, era andato giù duro: «Basta morire per gli errori altrui, i nostri soccorritori non devono perdere la vita per degli sprovveduti che non tengono conto degli allarmi valanga e degli appelli delle istituzioni».
Parole spietate per i parenti dei due friulani, «un autentico shock che ci ha ferito», hanno commentato Licia Rizzi e Katia Baron, madre e sorella di Fabio. Aggiungendo: «Poteva evitare queste dichiarazioni prima di conoscere la dinamica dei fatti».
«Non è giusto che Bertolaso parli in questi termini», è la pacata ma ferma replica di Flaviano Andreatta, padre del 31enne Diego. «Non voglio entrare in polemica con lui e poi già ieri l’istruttore nazionale Callegarin aveva dichiarato che la disgrazia non è stata causata da imperizia, ma semmai da una tragica fatalità essendo cambiate le condizioni meteo in quota con l’improvviso abbassamento delle temperature».
Il massimo responsabile della Protezione civile italiana, secondo Flaviano Andreatta, «non può permettersi di parlare in questo modo di persone che non conosce. Siamo noi che sappiamo chi era nostro figlio, ne conosciamo la vita, il carattere e il senso di responsabilità. E poi, come spiega Bertolaso che quattro espertissimi del soccorso alpino siano stati intrappolati e inghiottiti a loro volta da una valanga? In queste circostanze non era più rispettoso e corretto stare zitti? A me pare che abbia sistemato le sponde del fiume dopo che la piena era passata».
Il padre di Diego ricorda con quanta meticolosità e accuratezza i due giovani preparassero le loro “spedizioni” in altura. «Prima di partire, consultavano i siti Internet per avere esattamente il quadro della situazione che andavano ad affrontare. Apprendevano le condizioni meteorologiche del posto, temperatura, umidità e grado di pericolosità. Le loro conquiste erano un misurarsi con se stessi, ma non per questo si prendevano rischi inutili, non si sarebbero avventurati verso una cima se non in condizioni di sicurezza. E con dieci anni di attività alpina alle spalle, tutto erano meno che sprovveduti».
Senza dimenticare – sottolineano ancora le famiglie – che la zona era perfettamente conosciuta dai due alpinisti e la cascata di ghiaccio che Diego e Fabio si accingevano ad affrontare l’avevano già scalata un anno fa.

Offline radetzky

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #10 il: 29/12/2009 09:54 »
infatti, in questa tragedia tutti i coinvolti erano degli esperti, ergo la fatalità ha avuto un ruolo preponderante.
Non è la prima volta che Bertolaso fa pipì fuori dal vasino: se lo poteva risparmiare, ma si sa che i politici hanno la parola facile... >:(
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Offline alessandro28

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #11 il: 29/12/2009 12:50 »
Ma che discorsi sono?? Mica andavano a passeggio!!
Erano persone che sapevano quello che rischiavano, e quindi per questo ancora più coraggiose, nobili e altruiste..
Sarebbe come se le forze dell'ordine ignorassero i delinquenti per starsene al sicuro.. (cosa che per altro spesso accade)..
io non ho mai detto che hanno sbagliato da andare in soccorso, ci mancherebbe altro...
la mia era una riflessione sui fatti con le notizie che avevo a disposizione fino ad allora.
leggendo il giornale di ieri il quadro della situazione è cambiato:
avevano fatto già un soccorso in condizioni peggiori nella stessa valle e per quello sono andati.

Offline kobang

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #12 il: 29/12/2009 18:15 »
Sono fuori dal CNSAS da quasi due anni,ma ho ancora contatti col soccorso e non ho cambiato idea circa il fatto che in caso di incidente si faccia sempre e comunque il possibile per soccorrere.Non è la prima volta che vedo sorgere polemiche e prese di posizione in genere da parte di chi è fuori dal CNSAS ed in particolare da parte di chi ama pontificare pur essendo uno zero in quanto a diretta esperienza specifica (vedi il politico Bertolaso).
Questi strascichi sono sempre un ferro rovente nelle carni di chi è già colpito dal dolore.Vi assicuro che ogni intervento è pianificato attentamente,cercando di prevedere e ponderare i rischi,basandosi sulle esperienze precedenti e così via.Questo lavoro serve a ridurre i rischi,eliminarli è pura utopia.
La valutazione successiva di come è andata la missione,il cosiddetto debriefing,è un'altro momento fondamentale e nessuno può farlo meglio di chi è stato protagonista:il resto sono ciance da bar.Il debriefing serve per migliorare,ridurre ancora i margini di rischio ed errore,non è mai condotto con l'intento di trovare un colpevole ad ogni costo. L'unica seria evidenza è che fattori come il rischio valanghe o quello meteo sono dati assoluti che però ciascuno di noi,in base alla propria esperienza,prudenza o predisposizione al rischio,conoscenza o meno della zona e così via,tende a parametrare su scala personale.Cerco di spiegarmi:ieri grado 4 per le valanghe,ma ho fatto il Cola in assoluta ed oggettiva sicurezza;oggi pomeriggio ero in baita,temperatura leggermente più alta ed abbiamo sentito due bei crepi da distacco.Secondo i benpensanti ed i Bertolasi bisognerebbe proibire l'accesso al monte in condizioni di rischio.Vi ricordate i "sequestri" delle montagne in Piemonte a seguito dei numerosi e contemporanei incidenti causati dal ghiaccio?E' mai possibile partorire simili idiozie?Come si può presidiare un intero territorio perchè bertolaso o chi per lui decide di proibire le salite in funzione degli avvisi di pericolo?
Restiamo coi piedi in terra,lasciamo che chi in montagna và con preparazione e consapevolezza continui a fare le sue scelte.Cerchiamo piuttosto di promuovere la cultura del'andare in montagna piuttosto che promuoverne il marketing per la massa,salvo poi recriminare perchè tropi sprovveduti salgono i monti.In questa ultima tragedia tutti i protagonisti erano esperti,ma nessuno può schivare ciò che è imponderabile.I due veneti avevano fatto una scelta ponderata,così dicono i familiari,chi altro meglio di loro può dare giudizi:noi,Bertolaso,la stampa?
Lasciamo che riposino in pace,onoriamo chi antepone il dovere di portare aiuto anche alle giuste esigenze di sicurezza,limitiamoci a trarre esperienza anche da questi fatti,ricordando che in montagna è come nella vita,niente è scontato

Offline AGH

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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #13 il: 29/12/2009 19:19 »
Cerchiamo piuttosto di promuovere la cultura del'andare in montagna piuttosto che promuoverne il marketing per la massa,salvo poi recriminare perchè tropi sprovveduti salgono i monti.In questa ultima tragedia tutti i protagonisti erano esperti,ma nessuno può schivare ciò che è imponderabile.I due veneti avevano fatto una scelta ponderata,così dicono i familiari,chi altro meglio di loro può dare giudizi:noi,Bertolaso,la stampa?

condivido assolutamente specie questo ultimo passo, a me pare che riguardo alla prevenzione si faccia poco o nulla. In Provincia si è capaci di spendere 3 milioni e mezzo di euro per avere la Juventus in ritiro estivo a Pinzolo, ma non una lira per fare prevenzione e divulgazione sulla sicurezza in montagna con pubblicazioni, programmi in tv, articoli su riviste, giornali, serate con esperti, corsi teorici e pratici. Si dirà che esiste già l'attività delle associazioni alpinistiche, ma secondo me non è sufficiente. E non parliamo dei magnifici impianti che in 3 minuti ti portano a 3000 metri: la funivia del Pordoi è un classico, in 3 minuti sono azzerate le difficoltà ambientali, la sensazione della fatica che si avrebbe salendo con le proprie forze, l'effetto della  quota, direi perfino l'istinto che, con una salita lenta, ti fa fiutare l'ambiente e forse anche il pericolo. Quanta gente, per lo più pistaioli e snowbordisti, si butta giù dalla Val Lasties senza alcuna cognizione di causa, dopo essere salita con l'impianto? La montagna troppo "facile" aumenta il rischio, penso ad esempio a tanta gente che va in ciaspole senza avere quasi la più pallida idea dei possibili pericoli.
« Ultima modifica: 29/12/2009 19:20 da AGH »
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Re: ...senza parole :-(
« Risposta #14 il: 29/12/2009 21:45 »
Interessante anche l'opinione "controcorrente" di Tone Valeruz (da Repubbica)

Ma queste polemiche fanno ridere spendiamo meglio i soldi per i soccorsi

Repubblica — 28 dicembre 2009   pagina 10   sezione: CRONACA
MILANO - Quando viene a sapere delle frasi di Bertolaso Tony Valeruz, 58 anni, alpinista, re dello sci estremo, non ci pensa un secondo. E sbotta: «Mi fa ridere». Non condivide lo sfogo di chi è stufo di vedere soccorritori morire per degli sprovveduti? «Condividerei se Bertolaso facesse quel che dovrebbe fare: spende milioni di euro per la Protezione civile, ma non trova i soldi per dotare il soccorso alpino di apparecchi per il volo notturno. In Svizzera ci sono, lì queste persone non sarebbero morte. Anche chi può agiree non agisce ha responsabilità». Però l' imprudenza pesa, non lo può negare. «I due morti sul Pordoi se la sono letteralmente andataa cercare. Di certo, però, i quattro soccorritori travolti mentre li cercavano cosa potevano fare? Rifiutarsi di intervenire? In teoria si potrebbe dir di no, se la missione è troppo rischiosa, ma con che conseguenze? E poi in questi casi prevale l' indole, la voglia di aiutare chi è in difficoltà». Allora, come se ne esce? «Con corsi che insegnino a conoscere la neve e la montagna. Solo che per essere veri e seri dovrebbero durare mezza vita. Perché ci sono cose difficilissime da insegnare, specie a gente di città: prudenza e istinto. Doti con cui sono sempre uscito vivo dalle mie imprese». Ma non serve anche la tecnologia? I due dispersi non avevano l' Arva, la trasmittente che segnala la propria posizione in caso di valanghe. «Per carità: l' Arva è un apparecchio crea-morti. Uccide più persone di quante ne salvi: chi ce l' ha spesso diminuisce le norme di prudenza e si lancia nel pericolo. Esattamente come l' attrezzatura alpinistica, chiodi, corde e compagnia bella: se non la si usasse morirebbero meno scalatori. L' istinto va allenato, e questi attrezzi lo impigriscono». -

LUIGI BOLOGNINI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/12/28/ma-queste-polemiche-fanno-ridere-spendiamo-meglio.html
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