Dalla forcella sotto Cima Collecchio verso i Laghi Corvo e Passo di RabbiStupenda escursione in quella che io considero una delle zone più belle delle
Maddalene, anzi del Trentino. Siamo nel
Parco dello Stelvio, nella zona del
Lago Corvo in Val di Rabbi, e la salita è ad un facile (quasi) “tremila”, il
Collecchio di m 2957. I paesaggi sono grandiosi, punteggiati da una decina almeno di limpidi specchi d’acqua.
Si parte abbastanza in basso dal
parcheggio di Cavallar circa 1400 (poco a est di Piazzola di Rabbi), quindi si raggiunge
Malga Caldesa Bassa m 1835. Di qui col sentiero
108 si percorre tutto il vallone praticamente nell’impluvio quindi si raggiunge il
Rifugio Lago Corvo m 2425.
Si piega quindi a ovest e, per magnifiche balze rocciose intervallate da verdi pascoli, si costeggiano numerosi splendidi laghetti. Man mano che si sale di quota il paesaggio si fa più aspro, infiliamo quindi la piccola valletta che sale con un ripido nevaio fino alla
sella tra il Collecchio 2597 e la sua anticima di m 2943, che saliamo per dare un’occhiata verso sud, nell’ipotesi di calare da quel versante. Torniamo alla sella e raggiungiamo la cima Collecchio con la sua grande croce, doverosamente bollinata
Spettacolare la vista verso la
Val d’Ultimo, verso il
Rifugio Dorigoni coi laghi di Sternai (e il sentiero che lo raggiunge
107 passando per il
passo Giogo Nero), la grandiosa
vallata del Saent col torrente Rabbies che precipita verso valle, le cime dei “giganti” a ovest col
Vioz,
Palon de la Mare e
Cevedale. Verso nord ovest si scorge la sagoma inconfondibile del
Gran Zebrù. Verso nord est sullo sfondo il
Ghiacciaio del Similaun, più vicino la
piramide del Gioveretto, forse il
Gran Pilastro .
Mangiamo qualcosa e proviamo a scendere, ovviamente in ravanage. L’idea è di mollarsi giù per le pietraie per andare a prendere il sentiero che a mezzacosta costeggia a sud il
Sass Forà per riportarci verso la Val Lago Corvo. Dalla sella ci buttiamo giù per pietraie e ghiaioni, con tratti facili e altri un po’ più rognosi.
Riusciamo a prendere la dorsale della
Mandria del Croz e intercettare il sentiero. All’altezza di
Malga Artisè (molto sopra) prendiamo una vaga traccia che ci porta in costa verso est. Dopo qualche km, quando siamo ancora a quota 2100, la traccia scompare nel nulla. Riusciamo a trovare una discesa nella boscaglia prima e nel bosco poi, senza spaccarci le gambe nelle pietraie. Una dura discesa su ertare faticose di erba e sassi, ma tutto sommato senza i temuti salti di roccia o versanti impraticabili. Intercettiamo finalmente una forestale (che proviene da Malga Samocleva) che ci riporta dentro la Val del Lago Corvo, dove riprendiamo il sentiero che abbiamo fatto all’andata, calando, abbastanza provati, fino al parcheggio.
Dislivello circa 1600 mt, lunghezza... non l’ho misurata ancora