Come promesso, ecco qua la mia "avventura" di domenica scorsa.
Complice una previsione meteo più che favorevole, ed una settimana precedente che aveva promesso bene, abbiamo deciso di salire sulla Vedetta Alta, una bella cima delle Maddalene da cui Agh prometteva panorami spettacolari.
http://www.girovagandointrentino.it/rubriche/escursioni/vedetta_alta/vedetta_alta.htmPrecisissime le indicazioni di Agh, un pò meno a nostro parere le mappe disponibili: sia quella allegata da Agh sia quella in nostro possesso (scaricata dal sito delle Maddalene, peraltro riportato anche da Agh) hanno delle imprecisioni notevoli. Le segnalazioni in zona sono in lingua mista
con estrema gioia di chi il tedesco non lo sà! Ad ogni modo, ci siamo arrangiati.
Partenza dal
parcheggio poco prima del tunnel per la Val d'Ultimo, si sale a
sinistra o su forestale o su sentierino nel bosco, che comunque si ricongiunge poco dopo alla strada, e in meno di 10 minuti si raggiunge la
Malga di Cloz, 1732m, orrendamente ribaltata per lavori: lì intorno è tutto un macello. Si inizia a salire seguendo il sentiero n°
7 che sale decisamente verso destra (
nord) e che risale un prato fiancheggiando un bel torrentello: si muore di caldo, ma per fortuna ogni tanto un albero ci ripara un pò... Che sudata! Arriviamo in 30 minuti circa al
Malghetto di Cloz, 1894m, dove inizia a soffiare un bel venticello fresco che ci accompagna provvidenzialmente per tutta la gita. Qui il sentiero n° 7 non è segnalato da nessun cartello, ma basta proseguire poco oltre il malghetto per ritrovarlo ben segnato. Arrivati nei pressi della
Buca di Cloz, circa a 2000metri, si lascia il sentiero 7 (che và in cima al Cornicoletto) e si prende a
ovest, seguendo i frequenti segni bianchi e rossi. C'è da dire che il sentiero è evidente e segnato, anche se dalle tabelle non risultava... Boh! Si prosegue
in costa fino a raggiungere i ruderi dell'
Ex Malga Belmonte 2214m, dove ci fermiamo a mangiar qualcosa. Il paesaggio è bellissimo, nonostante la cima non si veda a causa di nuvole leggere che la offuscano un pò. Nei pressi dei ruderi il percorso è un pò libero, sappiamo di doverci muovere
verso ovest ed attraversiamo una zona piena di grossi sassi e di schegge di proiettili bellici. Dopo poco, i segni bianco-rossi tornano visibili e li seguiamo, attraversando piccoli ruscelli e chiazze di neve (provvidenziali con questo caldo...).
Iniziamo la risalita fino ad intercettare la
dorsale sud della Vedetta Alta, e ci affacciamo così sulla
conca di Belmonte. Seguendo le segnalazioni, risaliamo gli ultimi 200m di dislivello che ci separano dalla cima, su facili roccette di primo grado, a tratti un pò franose. Nel frattempo le ultime nuvole sono sparite e è ben evidente tutto il filo di cresta che congiunge il Cornicoletto alla Belmonte e alla Vedetta.
Dalla
Cima Vedetta Alta (2627m), che ha una grandissima croce in legno (firma sul libro di vetta e foto di rito) si vede la Val d'Ultimo: un vero spettacolo!
Iniziamo a scendere lungo la
dorsale sud-ovest, su sentiero sempre ben segnato che invece sulla mappa è solo punteggiato...mah! Perdiamo un pò di quota e attraversiamo la
Conca di Belmonte, dirigendoci alla famosa "
forcella innominata" a 2344m: da qui, si apre una bellissima visuale sull'
Alpe di Brez, con dei piccoli laghetti, e una dozzina di cavalli al pascolo... è veramente un paesaggio da favola, col sole caldo, il cielo azzurro, un bel venticello e un silenzio... nessuno oggi ha deciso di fare il nostro itinerario! (NOTA: un signore gentilissimo che abbiamo incrociato in cima alla Vedetta aveva la relazione del giro presa da qui
).
La nostra gita cmq non è ancora finita, anzi! Iniziamo a scendere attraverso i prati (il sentiero è sempre molto ben segnato, ma poi divaghiamo per avvicinarci ai cavalli e "saltiamo" i ruderi della malga Samerberg, perchè avvistiamo subito un grande
ometto di pietra alto un paio di metri, che sappiamo essere un punto di riferimento importante. Da qui infatti, prendiamo a
est in direzione del monte Ometto e seguiamo il
sentiero Bonacossa 133 (segnato ma numerato solo in seguito). Attraversiamo un ruscello e raggiungiamo l'incorocio col sentiero 12. Proseguiamo sempre su 133 che ci conduce, in costa e passando per prati e boschetti, ad un bel punto panoramico, da cui iniziamo la discesa verso la
Malga Kessel (1917m). Passata la malga, dopo pochi metri sulla forestale, è ben indicato
a sinistra il
133 nel bosco: lo seguiamo, e perdiamo un pò di quota fino ad un
bivio che indica la
Malga Revò a 5 minuti: la raggiungiamo, oltrepassiamo, e passando per la Malga Cloz, torniamo per forestale al parcheggio. Quest'ultimo pezzo non coincide, secondo me, con il tracciato del sentiero che c'è sulla mappa, ma cmq è molto ben segnalato e non dà problemi.
Nel complesso: 15km di giro (non calcolati, ma mi fido di Agh), 1100m di dislivello, 9 ore (ovviamente con le dovute pause - persino per mettere i piedi nel torrente) e panorami mozzafiato. Davvero, Maddalene ampiamente rivalutate rispetto a come la pensavo una volta!!!
Per le foto, dovrete aspettare, perchè ho scordato la fotocamera e la devo recuperare
Intanto allego una mappa!!