Seconda parte:
Mentre siamo li al sole che mangiamo, lo sguardo mi si posa sulla cima Sternai…
Ad un certo punto io dico ”ci vado, qualche volontario?”, gli altri mi guardano e mi dicono: ma si vai vai , noi però restiamo qui.
Parto convinto e affronto subito la salita su ghiaioni ripidi che mi portano rapidamente in quota; ogni tanto trovo un “ometto” provvidenziale; la salita continua fino ad un’anticima che sembrava vicina alla vetta, ma una volta raggiunta mi rendo conto che sono appena alla metà, e che la metà che mi aspetta è molto molto più impegnativa
;
inizio a salire tra bocchette e canalini, sempre segnati da ometti; oltrepasso un paio di nevai, e la traccia comincia a seguire la cresta sopra la vedretta di Sternai;
gli ultimi 200 metri sono più “tecnici” perché la traccia sale in canalini con neve e frantumi di roccia molto instabile; nei punti più difficili sono predisposti dei chiodi con moschettone per l’assicurazione;
il terreno e la roccia sono molto friabili; per fortuna avevo con me una picozzina perché ho trovato ancora un paio di canalini da attraversare con un po di ghiaccio sotto la neve.
Raggiunta la cresta tra la cima Sternai e la cima Sternai meridionale e passati un paio di punti di 1° e 2° grado arrivo alla croce sommitale (3443 metri)
Bergheil !
Un paio di foto e poi giù, con molta attenzione e calma….
Se fatta tra un paio di settimane penso che le difficoltà dovute al ghiaccio non ci saranno più;
è però una cima da fare con moltissima attenzione per la caratteristica della roccia molto friabile e i passaggi su roccette instabili posate praticamente sulla sabbia…
Consiglio: Da fare in due con una corda per l’assicurazione.