Autore Topic: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz  (Letto 13073 volte)

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Offline PassoVeloce

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #15 il: 28/07/2009 16:07 »
e dal larcher al cevedale quanto hai impiegato per avere un idea?  :)
1 ora!  ;D ;D ;D

donkey71

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #16 il: 28/07/2009 20:03 »
Stupenda ascensione e che bel tempo hai trovato, Nantes...temerario per aver osato da solo questa traversata per ghiacciaio...anche su un itinerario come questo, malgrado la stagione indubbiamente buona, io rimango sempre a favore della cordata. Sarebbe stato ancor meglio per te se spezzavi il giro in due giorni per goderti più che altro una notte al biv. Colombo...che ricordavo esser ben attrezzato ed in magnifica posizione (grazie delle foto, vedo che è sempre tenuto benissimo :)). Il percorso, reciti infatti benissimo, è molto bello da fare anche all'inverso e io lo conoscevo per la famosa traversata di cresta (spiccatamente alpinistica) delle 13+1 cime...per me assolutamente l'itinerario alpinistico principe che si possa fare su questa maestosa catena di montagne. Bravo Nantes. :)
« Ultima modifica: 28/07/2009 20:11 da DONKEY »

westybls

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #17 il: 28/07/2009 23:15 »
Complimenti!!! Giro incredibile!!!  :o

Offline AGH

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #18 il: 29/07/2009 07:13 »
Stupenda ascensione e che bel tempo hai trovato, Nantes...temerario per aver osato da solo questa traversata per ghiacciaio...anche su un itinerario come questo, malgrado la stagione indubbiamente buona, io rimango sempre a favore della cordata. Sarebbe stato ancor meglio per te se spezzavi il giro in due giorni per goderti più che altro una notte al biv. Colombo...

nantes è turbocompresso caro mio, mica come noi comuni mortali :D

Io non ho mai avuto paura ad andare da solo anzi, ma a quelle quote e soprattutto su ghiacciaio non mi fido assolutamente... Basta uno scivolone, un crepaccio non visto e ci resti... Metti poi che caschi in un crepo e sei magari anche in braghe corte??? (nantes avevi i pant lunghi?). Metti che finisci in un buco, magari non ferito ma costretto a passarci la notte... a quelle quote si rischia davvero grosso...
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Offline JFT

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #19 il: 29/07/2009 08:30 »
Infatti, AGH, quello che mi colpisce di Nantes, oltre alle qualità atletiche, ma di atleti in giro ce ne sono, è la tranquillità mentale che occorre per fare certe robe in solitaria. Notevole, davvero.  :o
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline AGH

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #20 il: 29/07/2009 08:45 »
Infatti, AGH, quello che mi colpisce di Nantes, oltre alle qualità atletiche, ma di atleti in giro ce ne sono, è la tranquillità mentale che occorre per fare certe robe in solitaria. Notevole, davvero.  :o

la testa è più importante delle doti atletiche :D
E' anche vero che la doti atletiche contribiscono alla solidità della testa. Se sai che dal Larcher arrivi sul Cevedale in due ore e non in 6, e magari sfinito per lo sforzo, la prospettiva cambia parecchio :)

Poi dipende anche molto la confidenza che si ha con la montagna: io per dire vado tranquillo da solo, anche se c'è da camminare tanto e in posti sperduti, perfino col buio se capita, ma quando sono su terreni con cui ho poca confidenza, es. ghiaccio o arrampicata, allora mi sento molto meno tranquillo per cui evito.

C'è gente che è letteralmente terrorizzata dall'andare fuori sentiero... ma è questione di abitudine, se lo fai spesso e ti senti sicuro di quel che fai e ti sai orientare, dopo un po' diventa uns cosa normale e perfino divertente (be' non sempre  ;D

Insomma ciascuno deve andare secondo le sue capacità, senza strafare, per gradi. Poco alla volta ci si crea una bagaglio personale di esperienza che ci consente di affrontare le difficoltà con relativa tranquillità perché consapevoli dei propri mezzi.
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Offline ferri

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #21 il: 29/07/2009 09:38 »
giro mitico e fortissimo nantes!
puoi mettere i tuoi tempi, i dsl e le ore a/p,
anche approx?

Offline nantes

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #22 il: 29/07/2009 13:06 »
... Metti poi che caschi in un crepo e sei magari anche in braghe corte??? (nantes avevi i pant lunghi?). Metti che finisci in un buco, magari non ferito ma costretto a passarci la notte... a quelle quote si rischia davvero grosso...
Quando faccio questi percorsi, anche se non sembra, sono sempre attrezzatissimo; pantaloni lunghi e copripantaloni, pile, giacca termica, guanti, passamontagna, telo termico, ramponi, piccozza e 10 m di corda.

.... la tranquillità mentale che occorre per fare certe robe in solitaria...
La tranquillità è data da una serie di fattori, innanzitutto sono 35 anni che vado in montagna, negli anni 70-80 arrampicavo su vie classiche; poi conosco molto bene i miei limiti e andando da solo non devo confrontarmi con nessuno sulla scelta dell’itinerario o sul fatto di decidere se proseguire o meno;
quando vedo davanti a me il percorso da fare provo quasi curiosità per quel che potrei trovare, se valuto che non posso proseguire cerco passaggi alternativi o al limite vie di ritirata;
poi la velocità ha una parte importante, non tanto come prestazione quanto nel fatto che so di poter tornare indietro o tagliare per una ritirata in tempi rapidi.
Poi la montagna stessa mi da un senso di serenità, mi sento a casa, quando devo fare un passaggio esposto o impegnativo focalizzo solo quel particolare senza considerare l’intero contesto in cui mi trovo.
« Ultima modifica: 04/09/2009 10:59 da nantes »

Offline Claudia

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #23 il: 29/07/2009 13:21 »
Malga mare – Larcher (2602m)    7.00 – 8.00       + 630m
credo che questo sia l'unico tempo che abbiamo in comune   ::)
dopo di che, tu ti sei solo "scaldato" e io son scoppiata  ;D

Offline AGH

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #24 il: 29/07/2009 13:31 »
Quando faccio questi percorsi, anche se non sembra, sono sempre attrezzatissimo; pantaloni lunghi e copripantaloni, pile, giacca termica, guanti, passamontagna, telo termico, ramponi, piccozza e 10 m di corda

ahh ecco :) Infatti mi pareva temerario salire a quelle quota in braghe corte... forse è perché nelle foto mi sembra che tu abbia sempre uno zaino piuttosto piccolo... (tipo camelbag?)

PS: quanto pesa il tuo zaino standard?
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Offline JFT

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #25 il: 29/07/2009 16:03 »
La tranquillità è data da una serie di fattori, innanzitutto sono 35 anni che vado in montagna, negli anni 70-80 arrampicavo su vie classiche; poi conosco molto bene i miei limiti e andando da solo non devo confrontarmi con nessuno sulla scelta dell’itinerario o sul fatto di decidere se proseguire o meno;
quando vedo davanti a me il percorso da fare provo quasi curiosità per quel che potrei trovare, se valuto che non posso proseguire cerco passaggi alternativi o al limite vie di ritirata;
poi la velocità ha una parte importante, non tanto come prestazione quanto nel fatto che so di poter tornare indietro o tagliare per una ritirata in tempi rapidi.
Poi la montagna stessa mi da un senso di serenità, mi sento a casa, quando devo fare un passaggio esposto o impegnativo focalizzo solo quel particolare senza considerare l’intero contesto in cui mi trovo.

Questa risposta la trovo bellissima, non so ma è così. Competenza e sicurezza, senza alcuna spavalderia. Deve essere veramente bello andare in montagna come ci vai tu.
Bravo!  :)
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donkey71

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #26 il: 29/07/2009 20:22 »
Quando faccio questi percorsi, anche se non sembra, sono sempre attrezzatissimo; pantaloni lunghi e copripantaloni, pile, giacca termica, guanti, passamontagna, telo termico, ramponi, piccozza e 10 m di corda.
La tranquillità è data da una serie di fattori, innanzitutto sono 35 anni che vado in montagna, negli anni 70-80 arrampicavo su vie classiche; poi conosco molto bene i miei limiti e andando da solo non devo confrontarmi con nessuno sulla scelta dell’itinerario o sul fatto di decidere se proseguire o meno;
quando vedo davanti a me il percorso da fare provo quasi curiosità per quel che potrei trovare, se valuto che non posso proseguire cerco passaggi alternativi o al limite vie di ritirata;
poi la velocità ha una parte importante, non tanto come prestazione quanto nel fatto che so di poter tornare indietro o tagliare per una ritirata in tempi rapidi.
Poi la montagna stessa mi da un senso di serenità, mi sento a casa, quando devo fare un passaggio esposto o impegnativo focalizzo solo quel particolare senza considerare l’intero contesto in cui mi trovo.
Posso dirti i tempi anche se sono molto soggettivi e dipendono anche dal terreno;

Non avevo dubbi sul fatto che fossi attrezzato, su quel terreno si deve assolutamente esserlo.

Pensando al mio vissuto alpino per gli itinerari più diversi, condivido pienamente con TurboNantes che l'esperienza è molto importante. Io son cresciuto così, andando via e basta. Le teorie me le son fatte insegnare e ho continuato ad impararne di nuove da quelli più esperti di me, il fisico me lo son rinforzato andando via per anni in modo assiduo e mantenendomi sempre "in tiro"...ma non è mai bastato, perché le terre alte mi han sempre presentato comunque mille sfaccettate e situazioni dove mi son trovato a dover autonomamente decidere cosa e come fare in una determinato momento. Ma forse è proprio questo il bello, l'incognita del non-prevedibile. Quella variabile che da valle non sempre puoi metter a preventivo su un tavolino, da una guida o da una cartina, e che ti costringe a decidere di norma con la tua testolina...ma sul campo, senza ripensamenti. Il nocciolo quindi, non lo vedo nella arbitraria scelta personale di andare in solitaria per itinerari più o meno difficili, quanto nel esser consapevoli che esiste sempre e comunque un cosiddetto IMPREVEDIBILE. Lo si deve accettare soprattutto nel caso si vada via da soli.  ::)

Così pure io ho fatto tante volte e continuerò probabilmente a farlo, perché andare in montagna è essenzialmente ...esperienza e decisione. Io vado per monti da soli 25 anni, posso però dire che non son pochi per come li ho vissuti io, ossia a livello - come dice qualcuno - di malattia. Ma la sicurezza, che a me tanto piace, è importante. Ed è un dato inconfutabile che non sempre l'esperienza può risolvere ed annullare l'imprevedibile di una salita. E neppur il saper di esser molto veloci, anche se tutto questo offre indubbiamente una maggior sicurezza e una certa serenità che porta a decidere nel modo migliore. :) :) :)

Però un sassolino che cade, un crepaccio magistralmente coperto col "colore giusto", una masso che stava lì da chissà quanti anni che al improvviso decide di cedere al nostro passaggio, un malore fisico, una banale storta alla caviglia, un passaggio obbligato in cui non ci si sente di osare....e chi più ne ha, più ne metta...o no?!! Tutte esperienze che posson capitare soprattutto a chi va via con maggior frequenza, anche al più esperto, al più veloce ed al più temerario. Non calcolabili eventi, dicevo. Se sei in compagnia, forse ci si dà anche una mano...e magari te la cavi. Se sei da solo, te la devi invece saper risolvere...e in certe condizioni, non sempre è così scontato...;)
« Ultima modifica: 29/07/2009 22:54 da DONKEY »

Offline ferri

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #27 il: 29/07/2009 23:08 »
Non avevo dubbi sul fatto che fossi attrezzato, su quel terreno si deve assolutamente esserlo.

Pensando al mio vissuto alpino per gli itinerari più diversi, condivido pienamente con TurboNantes che l'esperienza è molto importante. Io son cresciuto così, andando via e basta. Le teorie me le son fatte insegnare e ho continuato ad impararne di nuove da quelli più esperti di me, il fisico me lo son rinforzato andando via per anni in modo assiduo e mantenendomi sempre "in tiro"...ma non è mai bastato, perché le terre alte mi han sempre presentato comunque mille sfaccettate e situazioni dove mi son trovato a dover autonomamente decidere cosa e come fare in una determinato momento. Ma forse è proprio questo il bello, l'incognita del non-prevedibile. Quella variabile che da valle non sempre puoi metter a preventivo su un tavolino, da una guida o da una cartina, e che ti costringe a decidere di norma con la tua testolina...ma sul campo, senza ripensamenti. Il nocciolo quindi, non lo vedo nella arbitraria scelta personale di andare in solitaria per itinerari più o meno difficili, quanto nel esser consapevoli che esiste sempre e comunque un cosiddetto IMPREVEDIBILE. Lo si deve accettare soprattutto nel caso si vada via da soli.  ::)

Così pure io ho fatto tante volte e continuerò probabilmente a farlo, perché andare in montagna è essenzialmente ...esperienza e decisione. Io vado per monti da soli 25 anni, posso però dire che non son pochi per come li ho vissuti io, ossia a livello - come dice qualcuno - di malattia. Ma la sicurezza, che a me tanto piace, è importante. Ed è un dato inconfutabile che non sempre l'esperienza può risolvere ed annullare l'imprevedibile di una salita. E neppur il saper di esser molto veloci, anche se tutto questo offre indubbiamente una maggior sicurezza e una certa serenità che porta a decidere nel modo migliore. :) :) :)

Però un sassolino che cade, un crepaccio magistralmente coperto col "colore giusto", una masso che stava lì da chissà quanti anni che al improvviso decide di cedere al nostro passaggio, un malore fisico, una banale storta alla caviglia, un passaggio obbligato in cui non ci si sente di osare....e chi più ne ha, più ne metta...o no?!! Tutte esperienze che posson capitare soprattutto a chi va via con maggior frequenza, anche al più esperto, al più veloce ed al più temerario. Non calcolabili eventi, dicevo. Se sei in compagnia, forse ci si dà anche una mano...e magari te la cavi. Se sei da solo, te la devi invece saper risolvere...e in certe condizioni, non sempre è così scontato...;)


sintetizzando...
è piu' sicuro andar via in due,
ma, qualche volta, andar via da soli senza essere sicuri di tornare, è piu' eccitante...

Offline nantes

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #28 il: 29/07/2009 23:24 »
sintetizzando...
è piu' sicuro andar via in due,
ma, qualche volta, andar via da soli senza essere sicuri di tornare, è piu' eccitante...

andare in due è senz'altro più sicuro, però se propongo a qualche mio ex compagno ad esempio di fare il Carè Alto o la Presanella in giornata sembra abbiano altro da fare...  ::)

Offline Guido

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Re: [ORTLES - CEVEDALE] Traversata Cevedale - Vioz
« Risposta #29 il: 30/07/2009 11:37 »
chissà perchè!  ;D
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani