Domenica mattina decido di sfidare i problemi fisici e logistici che mi assillano da qualche tempo
e con Gino decidiamo di andare a visitare le restaurate trincee del monte
Nagia Grom.
Si parte da
Mori Vecchio, percorrendo per alcuni minuti la
Strada della Lasta, fino a che non vediamo, alla nostra sinistra, un cartello che recita “Trincee” e che invita ad abbandonare la strada. Lo seguiamo iniziando a salire per traccia ripida dentro la vegetazione, fino a trovare le trincee, appunto, che seguiamo nel loro sviluppo. Si sale per gradoni scavati nella roccia e per tratti di bosco, un po’ in trincea ed un po’ fuori, sempre immersi nella vegetazione e con una bella vista sulla valle alla nostra sinistra. Nelle trincee molte grotte, ricoveri, postazioni.
Si intercetta nuovamente da Strada della Lasta poco sotto l’abitato di
Manzano, dove deviamo per vedere da vicino la chiesetta romanica di
S. Apollinare.
Torniamo a Manzano e lo oltrepassiamo puntando verso il Nagia Grom, dove seguiamo i cartelli che indicano il percorso delle trincee, davvero ben ripulite. Numerosi i cartelli esplicativi e le zone dedicate alla memoria. Facciamo due chiacchiere con degli alpini molto gentili, che ci spiegano coma l’ANA di Mori abbia appena finito il restauro del campo trincerato, beviamo un goccetto per gradire
e torniamo a Mori per la Strada della Lasta ed a casa, per pranzo.
Un giretto tranquillo ma interessante, che abbiamo percorso in circa tre ore, con poco meno di 600 metri di dislivello ed un sentiero adatto a tutti.
Se uno volesse, può arrivare a Manzano in auto e di li visitare solo il Nagia Grom, ma sarebbe un peccato.