Comincia qui il nostro ponte dei Morti. Sabato 29 ottobre partiamo come al solito di buon ora; giunti a San Zeno di Montagna ci accorgiamo di aver esagerato con l'orario di partenza, è ancora buio pesto per cui ci concediamo una seconda colazione e la ricerca di un panificio che venda qualcosa di sfizioso. Lo troviamo, ma con lui troviamo anche una commessa un poco imbranata, non ci capiamo con i tranci di pizza, ma fa niente tanto mangiamo tutto!
All’impianto Costabella di Prada come sempre sembra di essere in un posto fantasma. Per chi volesse salire da qui sappia che non ci sono indicazioni alla partenza. Dal posteggio bisogna tornare indietro sulla strada asfaltata e prendere la 2° strada a sx (Via Val del Sacco), bollo.
La seguiamo e raggiungiamo un piccolo condominio dove diventa sterrata ed entriamo nel bosco. La sterrata ad un certo punto curva, un cartello indica le Pozze, noi però voltiamo a sx, bolli ma nessuna indicazione, c’è una sbarra che chiude la strada. Poco più avanti si apre una sorta di radura, a sx una freccia in legno bianca e rossa indica il sentiero, i bolli sono poco evidenti ma più avanti si scorgono numerosi ometti. Li seguiamo e dopo aver attraversato la strada un paio di volte arriviamo ad un bivio, prendiamo la strada a dx, indicazione per la Bocca di Naole, poco dopo si lascia la strada e si prende un sentierino che rientra nel bosco e a tornanti riporta ad una sterrata più in alto, altro bivio. Non seguiamo la Ippovia ma andiamo a dx e passiamo sotto delle antenne e sbuchiamo sulla cresta erbosa che porta al rifugio Fiori del Baldo prima e Chierego dopo. Volendo farla più diretta e veloce, ma più faticosa, invece di proseguire per la Bocca di Naole si può salire seguendo i pali dell’impianto di risalita, noi l’abbiamo fatto una volta che, causa nebbia improvvisa, non si vedeva un palmo dal naso. Dietro il rifugio Chierego parte il sentiero a mezza costa che taglia il primo panettozzo, volendo lo si può percorrere in cresta. Noi il primo lo abbiamo evitato poi siamo saliti in cresta fino alla bocchetta di Coal Santo. Poi sul sentiero ufficiale fino ad un altro bivio dove danno due possibilità per raggiungere il rifugio Telegrafo, a dx 15 min E a sx 10 min EE noi ce ne creiamo una terza prendendo la cresta che va a toccare una croce commemorativa e poi la Punta Telegrafo. Dalla Punta scendiamo sul versante opposto, riprendiamo la militare e in circa 1 h raggiungiamo la Punta Valdritta. Con lo stesso percorso torniamo al rifugio Telegrafo e scendiamo a Prada con il sentiero 654 per Assenza. Fare attenzione al bivio per Prada e al successivo punto, non indicato, dove il sentiero comincia a scendere a dx più deciso e arriva alla strada asfaltata. Da qui a sx in circa 45 min torniamo a Prada.