Ieri, come direbbe AGH, facile e remunerativa escursione
sulla cima del Castellaz (2333 m), nel gruppo delle Pale di San Martino.
Partenza dal parcheggio all’ingresso della Val Venagia (1650 m), con 3 euro si sosta tutto il giorno. Si sale inizialmente con pendenza modesta su strada forestale in un bosco buio e fresco. La giornata è soleggiata ma, al mattino, quasi fresca. Seguendo la forestale si sbuca sui pascoli di Malga Juribello, dove, oltre ad un certo numero di mucche e cavalli in libera uscita, troviamo una prima bella vista sul Brenta, che sembra così vicino…
Proseguiamo per la strada bianca in cerca di una traccia che, sulla sinistra, dovrebbe consentirci di alzarci alti sui pascoli facendoci prendere quota e lasciare il flusso di turisti che marciano verso la Capanna Cervino. Chiaramente non la troviamo
e decidiamo di attaccare, ovviamente nel punto peggiore, i ripidi prati che salgono fino ai geroni sotto al Castellaz. Caso fortunato, sbuchiamo proprio alla partenza di un sentiero non segnato che, su ripido fianco sassoso, ci porta prima sul lato N.O. del Castellaz e poi, con sentiero misto di erba e sassi, fino in cima. Qui scopro che è proprio il Castellaz la cima dove era stato posizionato “Il Cristo Pensante”
. Lo sottolineano le decine di persone che vi si affollano vocianti. Proseguiamo dunque per la cima poco distante, che troviamo, con piacevole sorpresa, deserta
. La cima è un balcone roccioso sulla Pale di San Martino, con una vista da togliere il fiato. Il Cimon de la Pala, il ghiacciaio del Travignolo, Ciam della Mezzana e via via fino al Mulaz. Uno spettacolo.
Dopo una breve sosta caliamo dal sentiero “normale” fino ai prati alla base del Castellaz, poi decidiamo per un ravanage gettandoci fuori dalla traccia per discendere nel vallone che ci porterà, dopo alcune tribolazioni
, alla strada bianca ed affollata per il parcheggio.
Bellissima escursione, di modesto dislivello, ma lunga. Panorami mozzafiato ed ambienti tipicamente dolomitici. Molta gente ma, uscendo dai sentieri, può capitare di camminare a lungo incontrando al massimo qualche mucca.