Ecco la relazione con le foto.
Sabato scorso la giornata non prometteva granché, nuvole basse in mattinata e probabile neve sotto i 2000 mt da metà pomeriggio.
Decidiamo comunque per un’uscita, se il meteo dovesse peggiorare in anticipo rispetto alla previsioni faremmo dietrofront per infilarci in qualche trattoria.
Una delle mire di quest’anno era il Piz di Sagron, ormai rinviata all’anno prossimo; noto però sulla stessa dorsale altre cime, una di queste è il Sasso delle Undici. Trovo in rete una relazione, sembra abbordabile ed interessante: si va.
Parcheggiamo poco sopra Matiuz, frazione di Sagron-Mis, in località Casere m. 1310 ca.
la stradina che da Matiuz porta a CasereLocalità CaserePercorriamo inizialmente la forestale chiusa al traffico, SV 801 e parte dell’AV2.
Cerchiamo inutilmente il sentiero per lasciare la stradina, che dovrebbe staccare sulla ns. destra.
Facciamo avanti e indietro un paio di volte, controllando con GPS e Tabacco on line ma niente (poi verificherò che anche la Kompass è completamente errata); proseguiamo sulla carrareccia dove troviamo ancora i segnavia e scopriamo che il sentiero inizia proprio alla fine della stradina, quasi 1 km più avanti rispetto alle mappe.
La traccia sale ripida nel bosco e poi segue un largo canale sassoso, avvicina i contrafforti settentrionali del Piz di Sagron addossandosi sucessivamente alle maestose pareti del Sasso Largo e del Sasso delle Undici.
Si prosegue ora su una lunghissima cengia, attrezzata in alcuni punti con corde fisse, si superano alcune sellette e si entra nel canalone dell’Intaiada.
Più si sale e più la visibilità diminuisce (fortunatamente al ritorno riesco a fare qualche foto che purtroppo rende solo parzialmente l’idea dell’ambiente circostante).
Sempre avvolti dalla nebbia arriviamo al Passo del Comedon m. 2130 (e non 2057 o quote simili come riportato da molte carte).
Passo del ComedonScendiamo sul versante opposto perdendo una decina di metri di dislivello e sulla dx un paio di ometti in una fascia erbosa segnano l’inizio della normale al Sasso delle Undici.
Saliti lungo la fascia erbosa ci portiamo in cresta; la si percorre spesso sul filo, con qualche passo esposto, oppure aggirando alcuni torrioni a sx, su rocce rotte e sfasciumi, sempre guidati dagli ometti.
Ad un primo marcato intaglio della cresta non si scende sulla cengia in versante N ma si risale un facile camino (I).
Al successivo intaglio si prende la cengia sul versante N, prima erbosa e poi ghiaiosa, in marcata esposizione.
Giunti al pulpito dove termina la cengia, se ne prende una soprastante in direzione opposta.
Ripreso il filo di cresta, si prosegue tra saliscendi con brevi passi di arrampicata, fino ad una interruzione in corrispondenza di una spaccatura: la si supera disarrampicando o, più facilmente almeno in discesa, sulla sx.
Seguono gli ultimi passi ancora tra rocce e sfasciumi e si giunge in vetta.
gli ometti segnalano l’inizio della normalelungo la crestail caminole cenge esposteancora in crestala cima dall’ultima interruzione di crestaaggirando l’ultima spaccaturaIl panorama dovrebbe essere spettacolare, con le vicine pareti del Sass de Mura e del Piz di Sagron!
Dovrebbe…purtroppo ancora visibilità zero, quindi breve sosta pranzo e rientro per la stessa via.
Alla fine delle cresta, ritornando sul sentiero CAI per fortuna si apre un po’.
la cengia in discesa è più insidiosaormai alla fine della crestala lingua erbosa da risalire appena lasciato il sentierola Punta del Comedon, rientrando all’omonimo PassoAl rientro osserviamo in parte quello che ci siamo persi durante la salita: la bellissima cengia che corre sotto le aggettanti pareti del Sasso delle Undici e del Sasso Largo.
in cengia, sull’unico passo esposto e assicurato dal cavoormai alla fine della cengiaAd un bivio (non segnalato sulle carte), in località Pala Verda, prendiamo una variante che attraversa con qualche breve risalita la base del Piz di Sagron; ad un successivo bivio in località Spiazon seguiamo la traccia sulla dx, che scende nel bosco e si ricollega con il sentiero percorso in mattinata alla fine della forestale.
nel boscoNel complesso giro assolutamente meritevole, in una zona lontana dalle mete dolomitiche tradizionali: la normale al Sasso delle Undici è varia ed emozionante, e credo offra scorci splendidi in condizioni di buona visibilità.
Anche la sola salita al Passo del Comedon attraverso l’Intaiada, magari associata al pernottamento ai bellissimi Bivacchi Feltre e Bodo, oppure concependo un giro ad anello, è sicuramente un’alternativa interessante.
Ribadisco che nella zona dell’escursione le mappe Tabacco e Kompass sono completamente inaffidabili: i sentieri indicati non sono nelle posizioni riportate sulle carte ed inoltre mancano numerose altre tracce segnalate e numerate; tutti i bivi sono ben evidenziati con cartellonistica nuova
Lunghezza 14 km, D+ 1200 mt.
il percorso: in arancio la variante segnalata seguita in discesa