Martedì 14, anziché dirigerci come da programma in val Canzoi e salire sul gruppo del Cimònega, svoltiamo per Fonzaso e ci dirigiamo verso le pale. Imboccata la strada per il passo Cereda, decidiamo seduta stante di avventurarci sul sentiero attrezzato Dino Buzzati e raggiungere il rifugio Velo della Madonna sotto il Sass Maor. Il cielo è un po velato e in valle poca foschia. Temperatura insolitamente alta.
Parcheggiata la macchina in località prati Fosne (mt.1326) dopo lo chalet Piereni e preparato tutto, ci avviamo (ore 8.00) attraverso il sentiero n.747 che punta dritto verso la parete sud del Cimerlo, la cima più meridionale del gruppo delle pale. Nessun’anima in zona.
Dopo circa un’ora di bosco in verticale tra mille sfumature di rosso, inizia la salita sul pietrame del grosso colatoio che precede la base del massiccio. Fa caldo e facciamo già diverse soste per qualche drink.
In un’altra ora raggiungiamo l’attacco della via attrezzata. Approntiamo gli imbraghi e ripartiamo immediatamente. Il sentiero, attraverso diversi tronconi di fune metallica, supera numerosi costoni e sembra interminabile. Ad un certo punto addirittura si infila in un camino e ci obbliga, se pur assicurati, a salire in diagonale trascinando gli zaini di peso. Scale metalliche ci agevolano l’uscita dal buco. Aggiriamo ad est la cima sommatale del Cimerlo e scendiamo sulla forcella che lo separa dalla cima della Stanga.
La ferrata continua anche in discesa in un ambiente stupendo. Un’altra oretta ci serve per raggiungere la cima della Stanga su ripido pendio e dalla cima finalmente, scollinando sul versante opposto, la maestosa vista sulla catena dei Lagorai, San Martino di Castrozza e non ultimo appena sotto, la nostra meta il rifugio del Velo della Madonna (mt.2358), ai piedi del colosso del Sass Maor.
Foto di rito e discesa al rifugio per pausa merendina. In totale l’ascensione è durata circa 5 ore.
Breve visita al bivacco invernale nel seminterrato (otto comode brande in locale completamente piastrellato) qualche foto ad alcuni branchi di camosci per niente impauriti e partenza per la discesa alle 14.00 circa imboccando il sentiero n.734 Camillo De Paoli per giungere pari pari all’imbocco del sentiero di salita.
Il sentiero De Paoli, superato un breve tratto iniziale attrezzato con funi, attraversa tutto il costone sud occidentale della Lasta del Sol così chiamata presumo proprio perché tutta esposta al sole. Si rimane a mezza quota in piacevole boschetto per circa due ore fino a raggiungere precisamente il punto di partenza. Totale giro ore 8.
Moderatamente faticoso ma di grande soddisfazione.