GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

Una finestra di due giorni di sole – martedi e mercoledi scorsi - mi permette finalmente di fare questo giro in programma da molto tempo. L’anello della Val Canzoi.
Da Soranzen, a 5 Km a nord di Busche e percorsa tutta la valletta, si raggiunge il lago della Stua dove si abbandona la macchina a circa 660 mt. Si costeggia il piacevole lago artificiale e si imbocca il sentiero 806 - poi 802  - che per circa 800 mt di dislivello è una piacevole stradina con una pendenza che non lascia tregua per circa un’ora. A circa 1450 la si abbandona per imboccare la val Porzil che ci conduce ai famigerati Piani Eterni. Uno stupendo pascolo pianeggiante a 1700 mt. dove troviamo la casèra Erèra. Ne approfittiamo per uno spuntino veloce.
Ripartiamo veloci perché per raggiungere il bivacco Feltre dove pernotteremo, il percorso è ancora lungo. Le piogge continue degli ultimi tempi e la neve recente hanno gonfiato ogni corso d’acqua e il paesaggio è veramente spettacolare. Tripudio di verde e cascate ovunque.
Dalla casèra imbocchiamo il sentiero 851 diretti alla forcella dell’Omo e fa veramente impressione vedere che non stiamo camminando soli. Di fronte a noi, sul costone appena sotto punta Pale Rosse, un bel branco di caprioli. Hanno una paura fottuta e tengono la massima distanza da noi. Mentre prendiamo quota verso la forcella, diversi branchi di camosci ci guardano incuriositi ma poco paurosi. Per niente impauriti invece diversi stambecchi a coppie, salgono i costoni a balzi per poi fermarsi e guardarci. E’ la prima volta che vedo così tanti animali tutti insieme. La cosa mi emoziona non poco.
Scolliniamo alla forcella dell’omo sul passo Cereda di fronte alla possente bastionata sud delle Pale. In prima linea svettano Sass d’Ortiga, e Agner…vecchi ricordi. Veloce chiamata a casa per rassicurare la famiglia poi giù veloci perché c’è da fare una cengia per aggirare il Comedon piuttosto complicata. Continuo sali/scendi su traccia vuoi completamente scomparsa vuoi completamente franata, ci porta in vista del Piz di Sagron e del bivacco. Apparentemente vicino, per raggiungerlo dovremo fare ancora diversa fatica. La cengia divenuta sentiero, scende alla casèra Cimònega dove è d’obbligo un pediluvio. Riprese le forze e imboccato il sentiero 806, si affrontano gli ultimi 300 mt fino al punto del nostro pernotto. Il mio altimetro ha calcolato saliscendi per 2048 mt. E li sentiamo tutti. Al bivacco, cena frugale e a nanna moooolto presto. Si dorme veramente comodi e fuori è pieno di animali che raccolgono il nostro pane avanzato. 
Ieri mattina, sveglia con un sole stupendo alla 6, colazione veloce, riordino zaini e partenza in direzione rifugio Boz. Abbandoniamo il bivacco e attraverso l’801 raggiungiamo il Col dei Bechi. Spettacolare panorama verso sud sul lago della Stua, sulla val Canzoi fino a Busche, Piave compreso. Il sentiero che passa sotto il Sass de Mur, rimane sempre in quota e ci lascia riposare. Sotto di noi la stupenda val d’Alvis. Raggiungiamo il pass de Mur e alla 11 siamo al rifugio Boz. Sosta birretta e via, imboccato l’811, dobbiamo salire fino al passo Alvis per poi iniziare la discesa attraverso l’omonima malga verso il lago della Stua e rientro alla macchina.
Stupendo itinerario ad anello. Incontrato ne-ssu-no. 
Da rifare con più calma ovviamente in giugno.
Allego se riesco qualche foto. 

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Caspita è un bel pezzo che studio questo itinerario!! bello bellissimo!

Veloce chiamata a casa per rassicurare la famiglia poi giù veloci perché c’è da fare una cengia per aggirare il Comedon piuttosto complicata. Continuo sali/scendi su traccia vuoi completamente scomparsa vuoi completamente franata, ci porta in vista del Piz di Sagron e del bivacco.

è proprio così messo male il sentiero? 

e a zecche come ti è sembrata la zona?

che meraviglia di posto quel pianoro!!! 

splendido giro !  Se hai la possibilità di mettere l'itinerario su cartina i "foresti" ti saranno grati 

Bellissimo!!grande idea Enry!  nella foto 3 mi ricorda il Pian della Nana in zona Peller!
allora attendiamo la cartina 

Eccoci pressapoco il percorso. Di meglio non so fare.  ciao

ottimo, grazie !
Buon w.e. !

Senza dubbio il percorso è chiuso dalla scorsa stagione invernale. Il tratto dalla forcella dell'Omo alla fine della val slavinaz, come scritto in precedenza, in diversi punti è franato e ci vuole piede fermo. Non da attrezzare soste...ma quasi.
L'intero percorso, cammina su parete a strapiombo e un banale inciampo potrebbe diventare un problemone. Piu saggio non avventurarsi.