Cime dei Lastei 2490Considerato il pericolo valanghe rischio 3 decido di fare una gita ritenuta abbastanza sicura che avevo adocchiato da tanto tempo, ma che non avevo mai avuto occasione di fare:
Cima Lastei di Lusia 2490. La partenza è dal pacheggio degli
impianti Lusia- Castelir m 1535, dove c’è la solita bolgia da pasquetta. Non vedo l’ora di partire per togliermi da quell’assembramento, così mi vesto in tutta fretta. Dopo aver diligentemente lasciato il logger gps acceso sul tetto della macchina (!), parto alla ricerca della forestale. Aggiro a monte il campetto per i bimbi e trovo subito
la stradella che sale nel bosco. Per fortuna c’è un traccione battuto, così non devo faticare a trovare la via, che altrimenti sarebbe stata problematica: ci sono quasi 2 metri di neve e il paesaggio è tipicamente invernale, con tanto di alberi imbiancati di fresco.
Favolose baite nelle radure del boscoLa stradella fiancheggiata dai lariciVista sul Lagorai verso le Cime di Bragarolo e Coston dei SlavaciDopo circa 2 km mi accordo del logger dimenticato, mavaff... Ormai non torno più indietro (ne troverò due sul tetto? O forse no.. speriamo bene). Dopo il bosco di abeti,
la stradella è fiancheggiata da grandi larici ed è bellissima. Un paesaggio davvero fiabesco: ogni tanto compaiono nelle radure della foresta delle baite magnifiche, semisepolte di neve. Intanto tengo d’occhio la
catena del Lagorai alle mie spalle che risplende nel sole: dal meteo è annunciato un peggioramento, per ora il tempo sembra tenere.
Le cime del LagoraiBaite meraviglioseLa salita nel bosco è lunga, senza alcuna difficoltà né pericolo. “Tasto” la neve fuoritraccia: nel bosco è ancora farinosa, ma appena fuori fa crostone. Intravedo in lontananza cima Lastè, ampia e non troppo ripida.
A quota 2000 il sentiero spiana e sbuco su una ampia dorsale che conduce all’idilliaco villaggio di
baite di Malga Canvere m 1977.
Il sentiero spiana in un paesaggio "canadese"Il traverso verso Malga Canvere, in alto Cime dei LasteiMalga CanvereVorrei fermarmi ma tiro dritto, le nuvole cominciano ad addensarsi sulle cime del Lagorai, già le Pale sono avvolte dalle nuvolaglie. Il sole va e viene, si passa dal caldo al freddo in pochi istanti. Proseguo seguendo la traccia e salendo per la valletta alle spalle di Malga Canvere, che rimonta il dislivello con pendenze un po’ più sostenute. Ora il panorama si apre nei
magnifici ampi costoni che precedono la cima.
Il micro villaggio di Malga CanvereViste sulle cime di Colbricon e Piccolo ColbriconLa traccia sale abbastanza dolcemente tra grandi collinoni di neve. Mi giro indietro: Pale avvolte dalle nubi, le cime del Lagorai stanno per essere inghottite dalle nuvolaglie.
Vista verso Passo di Lusia col Monte ViezzenaGli ampi pendii finali verso la cimaVerso cima Bocche, già avvolta delle nebbieArrivo sulla cima appena in tempo per sfruttare gli ultimi squarci di sole e vedere un po’ di paesaggio.
La vicina Cima Bocche già non si vede più. Poi in pochi minuti arriva quel che temevo:
la nebbia! Di colpo si gela e ho il mio bel daffare a preparami per la discesa con le mani ghiacciate, togliere le pelli, girare gli attacchi, pulirli dalla neve eccetera. Per qualche minuto non si vede nulla, per fortuna ho il cello col gps, alla peggio userò quello. Si apre uno spiraglio, fisso bene la dirazione verso l’impianto di risalita più in basso e inizio a scendere quando "si chiude" tutto. Vado quasi a tentoni perché c’è quella luce lattiginosa dove non si distingue nulla.
Percorso di salita in basso, discesa in altoSfruttando i momenti in cui si vede qualcosa riesco a
calarmi fino alla stazione di arrivo dell'impianto di risalita con dei traversoni nella neve fonda, evitando i tratti più ripidi. Ora sono salvo. Mi godo quindi la discesa in pista, saggia decisione perché fuoripista la neve ormai è cotta dal caldo e fa
crostoni micidiali. Arrivo così bello e tranquillo in fondo alla pista fino alla macchina, dove trovo anche il logger acceso che mi aspetta. Meglio di così onestamente oggi non poteva andare
)
Sviluppo 12 km, disl. 1000.
PS: è un giro che si presta molto anche alle ciaspole