Ultimo traversone verso la vetta del Pavione dal M. MonsampianoDomenica ero in dubbio su dove andare, inizialmente pensavo Cima Belmonte nelle Maddalene ma sono quasi 2500 metri e con tutta la neve che è venuta in quota forse non era il caso. Esploro con Google Earth la zona delle
Alpi Feltrine, che conosco pochissimo, e l’occhio mi casca sul
Monte Pavione 2234, fatto 30 anni fa da nord. Il versante sud sembra molto interessante e fa parte del
Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Una rapida occhiata alle mappe e la decisione è presa: sarà Monte Pavione! Tuttavia le incognite non sono poche: primo, sono posti del tutto ignoti, secondo non conosco la situazione neve. Giro le webcam della zona e mi pare che la neve inizi sopra i 1800-2000 metri, quindi in cima, ragiono, non ce ne sarà troppa. In ogni caso mi porto i ramponi. Guardo le carte e accarezzo l’idea di un giro ad anello che percorre le creste…. sul nostro forum (grazie Spidi) mi dicono che ci vogliono 8-9 ore. Devo fare i conti con le ore luce, dovrei farcela a patto di essere alla partenza appena albeggia. Significa alzarsi alle 4 di mattina
.
Cerco un po’ di relazioni, in una il sentiero 810 viene definito “insidioso”. Non so cosa voglia dire ma decido che è meglio farlo all’andata, con la luce e le forze fresche. Poco prima delle 7 sono ad
Aune m 890 e attacco il
sentiero 810 di Sant’Antonio. In realtà è una ripida stradella cementata che sale dritta verso le rocce strapiombanti del Scalon. La stradella finisce e inizia il sentiero vero e proprio che si inoltra una una gola ripida apparentemente senza uscita. Si sale quindi per un canalone dove il sentiero è stato portato via dai temporali, poi lo si ritrova quando esce dal canalone e con zig zag si porta dentro una gola con grandi pareti rocciose a strapiombo. Si sale di quota lentamente, alle 8 arriva il sole nella gola e quindi il caldo. Via i pile e rimango in camicia. All’orizzonte spunta una cima stracarica di neve, fa un po’ impressione. Sinuosamente il sentiero sale di quota aggirando i bastioni di roccia, alcuni tratti sono esposti ma niente di che, ma meglio non inciampare.
Arrivo al
Passo di S. Antonio 1800, la direzione non è chiara: la carta riporta un sentiero-scorciatoia a pallini, l’altro scende di quota per aggirare un bastione roccioso. Scelgo quello facile
. Si perdono circa 60-80 metri di quota poi si inizia di nuovo a salire, si aggirano vari roccioni e poi finalmente si raggiunge una specie di cengia alla base di una parete verticale, che conduce sulle spianata di
Malga Monsampiano 1902 in una splendida conca. Micro-sosta per bere e mangiare mezza barretta. Guardo la carta, il sentiero andrebbe al
Passo Pavione per poi risalire il fianco ovest del Monsampiano candido di neve che si staglia ad est. Qui sfrutto l’esperienza di vecchio scialpinista, decido di mollare il sentiero e salire per la dorsale sud, che ad occhio si presenta facile e, si spera, con meno neve e più compatta. Stavolta la imbrocco. Dopo i primi 50 metri faticosi, il manto si fa continuo con una bella crostina portante, e si sale che è un vero piacere
La dorsale è ampia e panoramica, man mano che sale vedo meglio l’itinerario progettato e mi chiedo se sarà fattibile, le creste sono impressionanti, sembrano affilate ed esposte. A ridosso della
Cima Monsampiano 2280 vedo finalmente il Pavione! C’è ora un lungo traversone a ridosso della cresta, ai lati degli scivoli di neve molto ripidi. Poco prima della rampa finale indosso i ramponi ed è un altro andare. Il paesaggio si fa grandioso, si resta davvero a bocca aperta. Arrivo in vetta alla cima del
Pavione m 2334 verso le 11, dove trovo dei veneti a cui chiedo info sul percorso che ho in mente. Hanno intenzione di farlo anche loro, ottimo. A malincuore resto poco sulla cima, non so quante ora mancano al ritorno e meglio non perdere tempo. Faccio un po’ di foto al Primiero con lo spettacolo delle Pale, il Lagorai, poi le cime dell’Agordino, a sud rivedo la mega traversata fatta con Angela dal Tomatico al Grappa 15 giorni fa.
Inseguo quindi i veneti che hanno inziato già a scendere verso la forcella che da l'accesso alla vetta elegante del Col di Luna. Vedo dei tizi scendere con difficoltà dalla cima, evidentemente non hanno i ramponi. Dalla forcella, la salita appare meno impegnativa, ripida ma abbastanza corta. I ramponi danno come sempre una sicurezza impagabile. Raggiunto facilmente la cima del
Col di Luna 2295, procedo per il lungo e panoramico crinale sud che diventa man mano che scende più affilato. Mi affaccio verso la straordinaria
Busa delle Vette, un vasto altopiano che lascia incantati. Procedo ancora sulla dorsale sempre più stretta, con precipizi sui due lati, ma c’è una buona traccia e non ci sono grossi problemi. C’è anche un po’ di gente che arriva dal rifugio Dal Piaz e questo da’ un po’ di sicurezza che non guasta
Dalla dorsale calo fino alla
Sella de La Cavallade 2081, da dove svettano le due slanciate cime delle
Vette Grandi 2130. Sono gli ultimi strappi, dove si inizia a sentire la fatica dei quasi 1700 metri di salita. Dalla cima panorami da urlo, si resta quasi ammutoliti da tanta bellezza. Le Alpi Feltrine sono davvero spattacolari! Sempre per il crinale raggiungo il
rif. Dal Piaz 1993, chiuso, dove finalmente tolgo i ramponi e faccio la prima sosta seria della giornata per bere e mangiare una barretta. Sono le 13, in ottimo orario sulla tabella di marcia. Dopo mezzora inizio la lunga discesa verso il
Passo Croce d’Aune 1015. Tengo d’occhio le deviazioni segnate sulla carta per raggiungere direttamente Aune, ma a parte alcune incerte tracce non vedo nulla, per cui decido di non infognarmi e seguire la via maestra. Al passo Croce d’Aune prendo la strada asfaltata e scendo fino ad Aune dove ho la macchina, dove arrivo poco dopo le 15, con ancora negli occhi gli spettacolari panorami che si sono susseguiti per tutta la giornata. Fantastico!
Davvero una escursione meravigliosa, tra le più belle fatte negli ultimi 5 anni. Tutto è andato alla perfezione (a parte il solito mal di piedi degli scarponi, ma pazienza), non posso che essere soddisfatto al 100%. Un giro che consiglio a tutti, è un po’ pesante fiscamente ma ne vale pena!!!
Sviluppo Km 20, disl 1700 (contando i vari saliscendi).
Monte Pavione m 2334 at EveryTrail
percorso gps a schermo intero
http://www.everytrail.com/fullscreen.php?trip_id=1360516&code=26d95e861089f6ac1c401bd728fb6469