16.03.214
Quarta uscita stagionale, salita alla Rocchetta di Prendera nella zona di Cortina.
Pochi giorni prima dell’uscita solite operazioni di routine : controllo meteo, bollettino valanghe, scelta degli itinerari (dal più fattibile a quello più impegnativo), tenendo presente che con la mente si vorrebbe fare di tutto e di più ma poi bisogna scontrarsi con la dura realtà imposta da una condizione fisica che stenta a decollare, parlo della mia e non quella del socio.
Tuttavia decidiamo per questa uscita, non difficile ma con un notevole sviluppo, imponendoci delle tappe intermedie al raggiungimento delle quali facciamo il punto della forza fisica, decidendo nel caso un dietro-front.
Le Rocchette viste da Borca di Cadore, la nostra meta è la prima a sinistra, sembra impossibile ma da nord il paesaggio cambia
Partenza nei pressi di Cortina a quota 1200, si risale la lunga forestale (segnavia 432) mai troppo pendente che in circa 5 km conduce alla malga Federa, primo check-point.
Un centinaio di metri dopo la malga si lascia la sf deviando a sinistra in direzione di forcella Sonforcia, ulteriore punto tappa, ma che decidiamo di non raggiungere per salire direttamente per il vallone che porta alla forcella posta tra il Becco di Mezzodì e la Rocchetta.
Baiti dopo la malga
Gli ultimi 100 metri per arrivare in forcella sono i più duri, la stanchezza si sente ma grazie all’andatura costante imposta dal mio socio (deve aver fatto colazione a pane e duracell) riusciamo a raggiungerla.
Qui ci accoglie una leggera brezza primaverile, la centralina posta al rif. Lagazuoi (poco distante) ieri misurava vento a 70 km/h, ma imperterriti proseguiamo per la cresta finale fino alla croce di vetta.
Vetta, sullo sfondo l'Antelao
Panorama stupendo 360 gradi, ne è valsa la pena.
Pelmo
Becco di Mezzodì, a sx i Lastoi di Formin
Civetta, ski-area Val Zoldana
Corvo Alto, indicato dalla freccia il masso vicino al quale è stato ritrovato l'uomo di Modeval
Conca d'Ampezzo, Cristallo sullo sfondo
Croda da Lago e Tofana di Rozes
Dopo le foto di rito discesa alla forcella, alcune curve controllate nel tratto successivo e poi splendide curve da gigante su firn strepitoso.
Sosta per il pranzo alla malga allietato dalla musica dal vivo, tante persone, lo so bene che a molti di voi questo non è gradito ma l’allegria e la “fauna” presente mi han fatto passare i crampi.
Serpentine veloci giù per la forestale con un po’ di attenzione alle motoslitte che fanno la spola.
Difficoltà : MS
Dislivello : 1300 metri
Sviluppo : circa 20 km a/r
Neve : ghiacciata in cresta, lavorata sul pendio finale, firn sotto, oggi stabile , certo che a metà marzo è ancora tanta, speriamo che non venga giù tutta in una botta.