Escursione di lunedì 30 dicembre 2013
La strada del vecchio treno ripercorre quasi interamente la tratta Rocchette_Asiago (lunga 21.2 km, inaugurata nel 1910 e attiva fino al 1958). Non sono più percorribili i primi 2,5 km perché la Galleria dell’Obelisco (vicino alla Stazione di Rocchette) è stata murata ed è rimasta solo la parte in muratura del ponte-viadotto sul torrente Astico mentre quella in ferro non esiste più (il tutto visibile transitando sul Ponte di S. Agata).
Cartello illustrativo poco dopo la partenza
L’escursione è nata quasi per caso durante le ferie natalizie. Le nevicate di S. Stefano hanno reso off- limits i giri in quota mentre più sotto i boschi trasudavano di umidità. Un bel giro per smaltire le fette di panettone bisogna metterlo in programma, dico tra il serio e il faceto . Prendo la cartina della zona e comincio a guardare in cerca di qualcosa di nuovo. Ecco ci sarebbe quel percorso che ho sempre sentito nominare… ma non ho idea da dove parta . Decido per un giro ricognitivo, spezzando il percorso in due tappe Cogollo_Campiello e Campiello_Asiago (la parte più semplice perché ben segnalata). Dopo aver verificato il percorso sul campo e calcolati i tempi (non mi sono mai piaciute le notturne), decido per il tappone Cogollo_Asiago, un percorso davvero piacevole, nella storia e nella natura.
Lascio l’auto nella piazza principale di Cogollo del Cengio (P.za della Libertà) e m’incammino lungo la strada che porta alla frazione di Mosson (verso sud-est). Dopo 500 m circa in prossimità di una curva, c’è un piccolo slargo sulla sinistra (dove si può eventualmente parcheggiare). Ecco qui siamo in località Follon e questo è il punto di partenza dell’escursione (Via S. Rocco/Via Ampuri). Dall’altra parte della strada c’è la vecchia Stazione di Cogollo, in precarie condizioni ma in fase di ristrutturazione.
Qui partiva il tratto a cremagliera (per consentire il superamento di un dislivello di 660 m in 5.8 km, con una pendenza media di 11,5 % e punti di massima di 12,5 %) che finiva poco prima di Campiello.
Oltrepasso un cancello con un segnale di divieto di transito (proprietà privata), passaggio libero a destra e m’incammino tranquillamente su una bella sterrata fino ad incontrare il “Sentiero Alto” (un sentiero ciclopedonale che va da Mosson a Schiri); procedo oltrepassando (a sinistra) un grande cancello con un cartello di divieto.
Tutto il percorso è semplice e molto agevole anche se tratti sterrati (la maggior parte) si alternano a quelli asfaltati.
Il ciclopico rilevato del Monte Tondo, sullo sfondo Summano e PriaforàArrivo alla galleria 1^ Barricata (207 m), non illuminata (utile una pila).
Galleria 1^ Barricata (207 m)
La giornata è un po’ imbronciata, fa freddino, il cielo è coperto (Arpav Veneto da però nubi in dissolvimento nella mattinata e questo mi rallegra un pochino) e dentro la galleria sembra di essere in un frigorifero.
UscitaAll’uscita mi accoglie il bel casello n. 2.
Casello n. 2 e M. PaùQuesto è un punto panoramico incantevole (quota 540 circa). Bella la vista sulla pianura, sul M. Paù, M. Summano, Priaforà, M. Maggio.
Priaforà, Pasubio, Maggio e Cimone
Verso la pianura. A destra il Viadotto di S. Agata (da dove è possibile vedere ciò che rimane del vecchio ponte ferroviario)Casello n. 2Riprendo il cammino, arrivo alla galleria Barricatella (219 m)
UscitaPercorro un lungo viale sterrato che sembra non avere via d’uscita
Viale sterratoUna volta qui c’era il sottopasso Statale del Costo ora c’è una montagnola di terra che risalgo fino a toccare la Strada Provinciale del Costo 349. L’attraversamento richiede un po’ di attenzione perché c’è un lungo rettilineo e le auto corrono in barba all’autovelox .
Lasciata la provinciale, prendo una sterrata con un cancello e un cartello di divieto (proprietà privata). Io passo a sinistra tenendomi a un cavetto d’acciaio in alto, sul muretto.
Dove passo?Sulla strada del vecchio treno
Guardando verso la pianura
Arrivo alla galleria della Pendola (82 m) alla cui uscita c’è la trincea della Pendola (che portava al casello n. 4 in Val Canaglia, ora demolito), nei cui pressi c’è anche il casello n. 3.
Galleria della Pendola ( 82 m)Casello n. 3
Trincea della Pendola che porta in Val Canaglia dove c'era il casello n. 4 (ora demolito)Il tratto fino a Ponte Campiello (quota 925) è breve, attraverso per una seconda volta la provinciale e prendo una stradina a monte.
Altro attraversamento della S. P. 349 Passo vicino ad un baracchino dove finiva la cremagliera e senza accorgermi arrivo alla località Campiello (quota 982), dove faccio una breve sosta all’ex - cimitero italo-austriaco Ricchiardi (ben restaurato).
Da Campiello parte “l’itinerario ciclopedonale” che ripercorre gli ultimi 12 km della tratta ferroviaria (cartelli indicatori e due aule didattiche all’aperto a Tresche- Conca e ad Asiago).
Stazione di CampielloVorrei tornare indietro per un giorno ed essere su quel treno che dopo l’ex-cimitero militare arriva alla Stazione di Campiello (quota 990 m) e poco dopo fa rifornimento di acqua per continuare la sua corsa verso Asiago, passa per il casello n. 5 e arriva alla Stazione di Tresche Conca (sulla sinistra, a ridosso della provinciale, nei pressi della grande rotatoria).
Manufatto in cemento che convogliava l’acqua piovana nel serbatoio interrato di 500 metri cubi di capacitàCasello n. 5Stazione di Tresche Conca (quota 1051)Lasciata la stazione, arrivo alla Galleria di Tresche Conca (186 m – ben illuminata),
Galleria di Tresche Conca (186 m)al casello n. 6,
Cesuna
alla Galleria di Cesuna (363 m – illuminata)
e al piazzale dove c’era la Stazione di Cesuna (ora demolita). In quell’area oggi fa brutta mostra una grande costruzione che doveva essere un palazzetto del ghiaccio ma che poi è diventata una struttura usata per qualche evento estivo. In fondo al piazzale seguo Via della Ferrovia e poco dopo m’inoltro in un bel bosco di pini. Il tratto in mezzo al bosco è abbastanza lungo, incrocio il casello n. 7, oltrepasso il Ponte sul Ghelpach e arrivo al Casello n.8
Casello n. 7
Casello n. 8
Canove è la prossima tappa del viaggio ma prima mi fermo su un prato a mangiucchiare qualcosa. Il timido sole che è uscito mi riscalda un po’ e sosto per vedere due belle caprette in un ampio recinto. Il Verena appare carico di neve e dà un tocco natalizio all’ambiente
Canove e VerenaArrivo alla Stazione di Canove, dove - nascosta da teli - c’è una locomotiva simile a quella che viaggiava sulla tratta Rocchette_Asiago
Stazione di Canove
Guardando all’indietro verso CanoveQuasi al Casello n. 9Casello n. 9La mia camminata continua, passo dietro al Centro Benessere e procedo verso la Conca di Asiago, passando prima però per il casello n. 9. La provinciale corre poco lontana a sinistra ma il percorso non la sfiora. Dalla Conca, seguendo la ciclopedonale arrivo all’area camper e in breve al Parco della Brigata Regina. Sono in centro ad Asiago e mi sento un po’ a disagio con il mio zaino tra vacanzieri e persone con borse e pacchetti vari. Certo questo ambiente non è il mio e anche il giro che sto facendo è molto insolito.
Casello n. 10Stazione di Asiago
Il casello n. 10 e la Stazione di Asiago sono vicini.
Immagino gli ultimi sbuffi di vapore, lo stridore di freni e il fumo della ciminiera
. Immagino perché la realtà è diversa: vacanzieri rumorosi
, automobilisti che fingono di non vedere i pedoni
, cagnolini a passeggio, carrozzine, qualche ragazzo che attende alla fermata del pullman.
Sono passate le 12 a. m. e sono arrivata a destinazione
.
Il treno da Rocchette ad Asiago, comprese le 5 fermate alle stazioni e il rifornimento d’acqua a Campiello o a Cesuna, impiegava 1 h e 22’, io l’intera mattinata
. Un viaggio a passo di donna, in un lento procedere
.
Alla stazione bevo un caffè e poi mi allontano velocemente, prendendo la via del ritorno.
Da Cogollo ad Asiago sono 20 km ma non si sentono sulle gambe perché la camminata è così dolce e rilassante che sembra di essere partiti da poco.
Chi volesse fare questo giro può anche scegliere di ritornare con il pullman delle FTV (linea Gallio_Thiene; ricordarsi di munirsi del biglietto acquistabile presso il bar della vecchia stazione), dimezzando così il giro.Avendo verificato la fattibilità, decido di tornare a valle con un giro ad anello. Per arrivare a Contrada Ave, dalla stazione raggiungo il Palazzetto del Ghiaccio (lì vicino), salgo una breve gradinata sulla destra, raggiungendo un parchetto, raggiro il palazzetto e scendo per una stradina fino a trovare una casa gialla (sede degli alpini), faccio pochi metri a sinistra, imbocco Via Cairoli, subito dopo Via Rossini e alla fine a destra su Via Don Viero e via... verso Contrada Ave. In una 20-ina di minuti mi trovo immersa in una bella zona verde
, tra prati e qualche casa. Piacevole è la vista sull’Ossario e sull’Osservatorio.
Vista da Contrada AveAsiagoDa Contrada Ave in poi mi limito ad indicare i punti di passaggio ma consiglio di portare una cartina, scala 1:25.000 (che comprenda anche la zona sud dell’altipiano dei Sette Comuni), perché ci sono molte sterrate e bivi.
Raggiungo la località Croce d’Ave e seguo i cartelli per Lazzaretto. Lascio i bei prati e i grandi panorami per iniziare un lungo percorso per boschi che mi porterà prima alla località Lazzaretto (Chiesetta di S. Sisto),
Chiesetta di S. Sistoal Bivio Lucca, lascio la strada del Gastar e mi dirigo verso il Cimitero Militare Inglese Barenthal (quando c’è neve, qui passa la pista di fondo), Baito Prià dell’Acqua (attenzione in inverno la strada è spesso gelata, utili i ramponcini nello zaino e, al bisogno, ai piedi),
Cimitero Inglese di Barenthal
Cimitero Inglese di Barenthalprendo quindi le indicazioni per il Cimitero Inglese del Boscon, Baito Boscon e da qui la strada con uno sbiadito cartello di divieto che mi porta alla Selletta Lemerle, in Val Magnaboschi, ai Cimiteri di guerra Italiano ed Inglese + colonna romana (consiglio la visita) e alla Chiesetta S. Antonio.
Siamo in zona Cesuna e volendo si può raggiungere facilmente la ciclopedonale dell’andata e fare a ritroso il percorso già fatto. Ex cimitero di guerra italiano in Val Magnaboschi. Il tricolore è fatto con dei sassoliniEx cimitero di guerra inglese in Val MagnaboschiColonna RomanaCappellina nei pressi dei due cimiteriDai cimiteri di guerra, prendo la strada per il M. Zovetto e il rif. KubeleK (aperto tutto l’anno e rinomato per le grigliate), che lascio a destra. La strada sale ancora un po’per poi scendere in direzione ovest fino a incrociare, su di un tornante, la strada che si stacca dalla provinciale- nei pressi del cimitero militare Ricchiardi - e porta a località Ceresana /M.Croce (luogo ben conosciuto da chi pratica parapendio perché è un ottimo punto di partenza e anche di arrivo per chi è bravo e con le correnti favorevoli).
Passo davanti al cimitero, visitato al mattino e percorro a ritroso un tratto già fatto. Attraverso la strada provinciale, arrivo ad un cancello arrugginito (nei pressi del casello n. 3), prendo un bel sentierino a destra che scende in Val Canaglia, incrocio quindi una sterrata, lascio sulla destra il sentiero raccordo con il 651 (va bene anche questo) e prendo poco dopo il Sentiero di “Paroso” che mi porta al 3° tornante della Strada del Vecchio Costo.
Il sole è già tramontato, le luci delle case si accendono come in un presepio
. Io allungo il passo per non dover tirar fuori la pila
. Ormai l’auto è vicina; cammino su Via Olmo, Via Roma, svolto a sinistra e sono nella piazza del paese. Un bel abete illuminato mi accoglie. Sono le 17.30, in perfetto orario.
Il treno non sbuffa più, non ci sono stridori di freni e neppure il fumo della ciminiera. Il mio viaggio è finito
.
Chissà se qualche forumista è mai salito sul treno della tratta Rocchette_Asiago, conosciuto dai locali come "Vaca Mora" = Mucca Nera.
Ciao e buon anno a tutti
Cartina: Sentieri Altopiano dei Sette Comuni, foglio 1 sud, Sezioni Vicentine del Cai, scala 1:25.000.
Tipo di percorso: strada sterrata, asfaltata e breve tratto di sentiero
Dislivello: 1000 m circa
Distanza: significativa ma ne è valsa la pena
Traccia
Link interessanti:
http://www.ferrovieabbandonate.it/immagini.php?table=dismessa&type=list&first=P&id=132http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Rocchette-Asiagohttp://www.magicoveneto.it/altipian/bike/Asiago-Strada-del-Trenino.htm