Autore Topic: Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes  (Letto 67730 volte)

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E' un modo un po' strano di fare il giro alla Tofana di Rozes, il percorso sembra disegnato da un ubriaco. Ci ha però permesso di visitare con calma alcuni dei luoghi simbolo della Grande Guerra in val Travenanzes.  In val Travenanzes, tutti i sassi di una certa dimensione hanno gli occhi: sono stati sfruttati, a volta da entrambi i fronti, come formidabili postazioni. E questo volevamo vedere.

Sabato
Arriviamo al forte intra i sas al passo di Valparola che sono le cinque passate. Giusto il tempo di salire al Sas de Stria per goderci uno spettacolare tramonto. Passiamo la notte in camper "intra i Sas"

Domenica
Prendiamo le mosse dal vecchio Ospizio (ex ristorante Ra Nona) sulla strada del Falzarego, saliamo agli Ospitaletti, alla base delle torri del Falzarego e del col dei Bos. Qui attacchiamo la Ferrata degli Alpini, che alterna tratti abbastanza atletici a altri più tranquilli. Complessivamente è abbastanza esposta; la cosa buona è che la parte più difficile è all'inizio. Ci porta praticamente in vetta al col dei Bos.
Da qui scendiamo verso la forcella col dei Bos e, aggirato il Castelletto da sud, imbocchiamo la Galleria di guerra, scavata dagli Italiani per poter far saltare il Castelletto con una mina. Sbuchiamo in corrispondenza del cratere di mina che ha devastato la cresta e, abbandonato il tracciato della ferrata Lipella, ci dirigiamo alla cresta del Castelletto. Individuiamo abbastanza facilmente la cengia che ci porta all'imbocco delle gallerie dalle quali gli Austroungarici controllavano tutta la patre alta della val Travenanzes. All'interno, resti di baracche ancora discretamente conservate.
Tornati sui nostri passi, scendiamo verso la val Travenanzes, con un breve tratto attrezzato, arrivando a quello che per gli Austroungarici era il "Sasso spaccato", per gli Italiani il "sasso Misterioso", in quanto tutti quelli che lo avvicinavano non facevano ritorno. Le due parti del sasso sono state utilizzate dai due eserciti, come anche il Castelletto, che era un vero e proprio condominio di guerra: gli Italiani nelle gallerie delle cannoniere al piano terra, gli Austroungarici nelle gallerie di cresta.

Scendiamo per la val Travenanzes fino al salto del Masarè, dove c'è il più incredibile manufatto della zona: la ferrata del Minighel, costruita nel 1907 con 265 pali di ferro conficcati perpendicolarmente nella parete quasi verticale. Non è difficile e non è lunga, ma salire su quei ferri parzialmente piegati con la parete di fianco fa una certa impressione. Speriamo che venga conservata com'è ora, sarebbe un peccato se fosse trasformata in una banale ferrata su placca.

Risaliamo il Masarè. Passiamo di fianco al sasso quadrato, ultimo caposaldo della difesa Austriaca, e raggiungiamo il rifugio Giussani alla forcella di Fontana negra, per scendere poi dal vallone e costeggiare tutta la Tofana di Rozes fino a tornare nei pressi della forcella di col dei Bos e, con la strada militare e poi sentiero, ritornare al punto di partenza.

Complessivamente siamo stati in giro una decina di ore, prendendocela con calma. Il dislivello non è eccessivo, più o meno sui 1300 metri.

Qui trovate alcune panoramiche, in un formato un po' più generoso, fatte soprattutto sul Sas de Stria il sabato:

https://goo.gl/photos/4GpKwp77ePJFVG9J9

Qui invece qualche foto del giro di domenica:


Il vecchio ospedale militare addossato alla parete sotto le torri del Falzarego. Sullo sfondo la Marmolada



Il primo tratto della ferrata degli alpini è il più impegnativo, e fa da filtro



L'uscita, con le torri del Falzarego e la Marmolada



La Tofana di Rozes con il Castelletto: in basso a destra le cannoniere italiane, in alto a sinistra le caverne austriache



Osservatorio in cemento armato sulla cima del col dei Bos



Questa spaccatura defilata nasconde l'accesso alla gallerie del Castelletto



Piccola cengia al lato dell'ingresso, Averau sullo sfondo



Il cratere di mina, con la cresta del castelletto in cui si trovano le postazioni austriache



Da questo passaggio si accede alla piccola cengia che va verso l'ingresso



Uno degli accessi



Baracca all'interno



Dalla feritoia: col dei Bos, Col di Lana, Padon-Mesola, Marmolada



Altre parti delle strutture interne



Si scende all'ombra del Castelletto, sullo sfondo punte e torre Fanes



Alla base del castelletto, il "sasso misterioso": a sinistra la postazione austriaca, a destra quella italiana.





Ferrata di Menighel: non è difficile, ma fa una certa impressione, per fortuna solo i primi scalini sono piegati.



Nel Masarè, il "sasso quadrato", estremo caposaldo austroungarico. Sullo sfondo, Ciaval e Ciastel



Verso il rifugio Giussani alla forcella di Fontananegra
Mauro

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #1 il: 30/09/2016 09:17 »
che magnifica relazione, davvero complimenti!
Bellissime anche le foto... peccato siano posti un po' troppo lontani per i miei gusti...  :(
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline noe-grigolo

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #2 il: 30/09/2016 11:46 »
che magnifica relazione, davvero complimenti!
Bellissime anche le foto... peccato siano posti un po' troppo lontani per i miei gusti...  :(
In che zona è?

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Offline piesospinto

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #3 il: 30/09/2016 12:45 »
che magnifica relazione, davvero complimenti!
Bellissime anche le foto... peccato siano posti un po' troppo lontani per i miei gusti...  :(
Questa volta non posso che darti ragione. Il passo Falzarego e' maledettamente lontano da raggiungere. Da qualunque parte ci si provi (e le ho provate tutte), da Trento sono sempre 2 ore e mezzo di macchina, una mezza follia per una gita di un giorno. Ma quella zona e' talmente bella che, almeno una volta l'anno mi sobbarco la faticaccia, magari riuscendo a fare un giorno e mezzo / due 

@noe-grigolo: Passo Falzarego - Tofane - Cortina
Mauro

Offline DDT

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #4 il: 30/09/2016 14:55 »
Questa volta non posso che darti ragione. Il passo Falzarego e' maledettamente lontano da raggiungere. Da qualunque parte ci si provi (e le ho provate tutte), da Trento sono sempre 2 ore e mezzo di macchina, una mezza follia per una gita di un giorno. Ma quella zona e' talmente bella che, almeno una volta l'anno mi sobbarco la faticaccia, magari riuscendo a fare un giorno e mezzo / due 
.....
Posso mandarvi tutti in quel posto? >:(
Quando mi va bene è un'ora e mezza, di solito dalle 2 alle 3 ore di sola andata e quasi sempre in giornata, altrimenti farei 4/5 uscite all'anno.

Comunque bellissimo ed inusuale il concatenamento della tua escursione.
Visto il target delle tue uscite, sempre nelle Tofane ti consiglio la Cengia Paolina: stupenda.

Offline piesospinto

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #5 il: 30/09/2016 16:35 »
Posso mandarvi tutti in quel posto? >:(
Quando mi va bene è un'ora e mezza, di solito dalle 2 alle 3 ore di sola andata e quasi sempre in giornata, altrimenti farei 4/5 uscite all'anno.

Comunque bellissimo ed inusuale il concatenamento della tua escursione.
Visto il target delle tue uscite, sempre nelle Tofane ti consiglio la Cengia Paolina: stupenda.

Eh, eh, quando ho risposto ad AGH ero sicuro che avrei sollevato qualche protesta...  ;D
Ma da un punto di vista trentinocentrico il Falzarego e' veramente uno dei posti piu' complicati da raggiungere a media gittata...

A proposito di cengia Paolina (che ho nella lista dei desideri da anni), passando domenica nel Masare' ho visto che sono state cancellate tutte le indicazioni e i segni per la cengia, e questo fa scopa con quanto mi diceva un amico, che cioe' la cengia non e' piu' praticabile (da un escursionista esperto) a causa di alcune frane - cosa che gli e' stata detta a sua volta dal gestore del Giussani. Hai notizie fresche in proposito? Magari il tracciato, seppur ufficialmente dismesso, e' comunque transitabile.
Mauro

Offline southernman

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #6 il: 30/09/2016 20:25 »
Questa volta non posso che darti ragione. Il passo Falzarego e' maledettamente lontano da raggiungere. Da qualunque parte ci si provi (e le ho provate tutte), da Trento sono sempre 2 ore e mezzo di macchina, una mezza follia per una gita di un giorno. Ma quella zona e' talmente bella che, almeno una volta l'anno mi sobbarco la faticaccia, magari riuscendo a fare un giorno e mezzo / due 

@noe-grigolo: Passo Falzarego - Tofane - Cortina

Beh anche dal Veneziano sono quasi tre ore, come quasi tutte le montagne. Ma la passione non conosce fatica (e si diventa grandi guidatori abitando in pianura e amando le montagne). Conosco solo il versante escursionistico, quello lato Averau / Giussani; bello e interessante il tuo giro, ancorchè fuori dalle mie capacità. Mi pare che ci sia la possibilità di arrivare alla forcella Col dei Bos per sentieri, lo hai visto per caso?

Offline DDT

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #7 il: 30/09/2016 22:19 »
Eh, eh, quando ho risposto ad AGH ero sicuro che avrei sollevato qualche protesta...  ;D
Ma da un punto di vista trentinocentrico il Falzarego e' veramente uno dei posti piu' complicati da raggiungere a media gittata...

A proposito di cengia Paolina (che ho nella lista dei desideri da anni), passando domenica nel Masare' ho visto che sono state cancellate tutte le indicazioni e i segni per la cengia, e questo fa scopa con quanto mi diceva un amico, che cioe' la cengia non e' piu' praticabile (da un escursionista esperto) a causa di alcune frane - cosa che gli e' stata detta a sua volta dal gestore del Giussani. Hai notizie fresche in proposito? Magari il tracciato, seppur ufficialmente dismesso, e' comunque transitabile.
Visto che si tratta di un sentiero dismesso i segnavia sono cancellati. In realtà lungo il percorso se ne trovano ancora (pochi) e in un punto in particolare sono utili.
Io l'ho fatta l'anno scorso, un mio amico l'ha percorsa un mese fa e non ha avuto problemi.
Appena ho un po' di tempo apro un topic in merito con foto e qualche indicazione sui punti chiave.

Offline piesospinto

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #8 il: 01/10/2016 09:29 »
Mi pare che ci sia la possibilità di arrivare alla forcella Col dei Bos per sentieri, lo hai visto per caso?
Sì, in pratica sono sceso da quello. E' una strada militare che arriva quasi alla forcella. Essendo stata zona di guerra, tutta la zona è ricca di sentieri e mulattiere militari. Salendo alla forcella Col dei Bos, poi senza difficoltà puoi salire al col dei Bos, proseguire alla cima Falzarego ed eventualmente arrivare al piccolo Lagazuoi (purtroppo devastato più che dalla mina italiana, dalla pista da sci), oppure fare una deviazione alla forcella Gasser depot o alla focella Granda tra Lagazuoi e Fanes.
Oppure anche fare il giro della tofana di Rozes senza percorrere vie attrezzate, magari partendo dal rifugio Dibona (che si raggiunge in auto).
Mauro

Offline SPIDI

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #9 il: 01/10/2016 14:15 »

Bel giro complimenti ! Le foto sono molto belle e rendono onore alla magnificenza dei posti.
Nel ormai lontano 2006 sali alla Tofana di Roces passando dalla galleria del castelletto e proseguendo lungo la ferrata Giovanni Lippella altro giro molto bello e tutto sommato non difficile.
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
ciò che pochi hanno visto

Offline Oma

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #10 il: 04/10/2016 00:22 »
Bellissimo!!  :)
Conosco un po' le zone ma sempre a livello escursionistico.
Anche dal trevigiano son quasi due ore e mezzo di strada ma questi luoghi meritano senz'altro il lungo viaggio!
Beh ... diciamo che per arrivare alla malga Valmaggiore ci abbiam impiegato ben 3 ore e un quarto  ::) ovviamente sempre in giornata :P ma ne è valsa la pena!

Offline Oma

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #11 il: 27/01/2019 11:52 »
Curiosando nel forum  :) ... non si vedono più le foto di questo bel topic!  ::)

Offline AGH

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #12 il: 27/01/2019 12:04 »
Curiosando nel forum  :) ... non si vedono più le foto di questo bel topic!  ::)

non dipende dal forum ma da google, che ha introdotto l'impossibilità di incorporare le immagini :(
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Offline piesospinto

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #13 il: 28/01/2019 08:56 »


Non e' google il problema, e' postimg.
Ecco la versione 'restaurata'  :)

E' un modo un po' strano di fare il giro alla Tofana di Rozes, il percorso sembra disegnato da un ubriaco. Ci ha però permesso di visitare con calma alcuni dei luoghi simbolo della Grande Guerra in val Travenanzes.  In val Travenanzes, tutti i sassi di una certa dimensione hanno gli occhi: sono stati sfruttati, a volta da entrambi i fronti, come formidabili postazioni. E questo volevamo vedere.

Sabato
Arriviamo al forte intra i sas al passo di Valparola che sono le cinque passate. Giusto il tempo di salire al Sas de Stria per goderci uno spettacolare tramonto. Passiamo la notte in camper "intra i Sas"

Domenica
Prendiamo le mosse dal vecchio Ospizio (ex ristorante Ra Nona) sulla strada del Falzarego, saliamo agli Ospitaletti, alla base delle torri del Falzarego e del col dei Bos. Qui attacchiamo la Ferrata degli Alpini, che alterna tratti abbastanza atletici a altri più tranquilli. Complessivamente è abbastanza esposta; la cosa buona è che la parte più difficile è all'inizio. Ci porta praticamente in vetta al col dei Bos.
Da qui scendiamo verso la forcella col dei Bos e, aggirato il Castelletto da sud, imbocchiamo la Galleria di guerra, scavata dagli Italiani per poter far saltare il Castelletto con una mina. Sbuchiamo in corrispondenza del cratere di mina che ha devastato la cresta e, abbandonato il tracciato della ferrata Lipella, ci dirigiamo alla cresta del Castelletto. Individuiamo abbastanza facilmente la cengia che ci porta all'imbocco delle gallerie dalle quali gli Austroungarici controllavano tutta la patre alta della val Travenanzes. All'interno, resti di baracche ancora discretamente conservate.
Tornati sui nostri passi, scendiamo verso la val Travenanzes, con un breve tratto attrezzato, arrivando a quello che per gli Austroungarici era il "Sasso spaccato", per gli Italiani il "sasso Misterioso", in quanto tutti quelli che lo avvicinavano non facevano ritorno. Le due parti del sasso sono state utilizzate dai due eserciti, come anche il Castelletto, che era un vero e proprio condominio di guerra: gli Italiani nelle gallerie delle cannoniere al piano terra, gli Austroungarici nelle gallerie di cresta.

Scendiamo per la val Travenanzes fino al salto del Masarè, dove c'è il più incredibile manufatto della zona: la ferrata del Minighel, costruita nel 1907 con 265 pali di ferro conficcati perpendicolarmente nella parete quasi verticale. Non è difficile e non è lunga, ma salire su quei ferri parzialmente piegati con la parete di fianco fa una certa impressione. Speriamo che venga conservata com'è ora, sarebbe un peccato se fosse trasformata in una banale ferrata su placca.

Risaliamo il Masarè. Passiamo di fianco al sasso quadrato, ultimo caposaldo della difesa Austriaca, e raggiungiamo il rifugio Giussani alla forcella di Fontana negra, per scendere poi dal vallone e costeggiare tutta la Tofana di Rozes fino a tornare nei pressi della forcella di col dei Bos e, con la strada militare e poi sentiero, ritornare al punto di partenza.

Complessivamente siamo stati in giro una decina di ore, prendendocela con calma. Il dislivello non è eccessivo, più o meno sui 1300 metri.

Qui trovate alcune panoramiche, in un formato un po' più generoso, fatte soprattutto sul Sas de Stria il sabato:

https://goo.gl/photos/4GpKwp77ePJFVG9J9

Qui invece qualche foto del giro di domenica:


Il vecchio ospedale militare addossato alla parete sotto le torri del Falzarego. Sullo sfondo la Marmolada



Il primo tratto della ferrata degli alpini è il più impegnativo, e fa da filtro



L'uscita, con le torri del Falzarego e la Marmolada



La Tofana di Rozes con il Castelletto: in basso a destra le cannoniere italiane, in alto a sinistra le caverne austriache



Osservatorio in cemento armato sulla cima del col dei Bos



Questa spaccatura defilata nasconde l'accesso alla gallerie del Castelletto



Piccola cengia al lato dell'ingresso, Averau sullo sfondo



Il cratere di mina, con la cresta del castelletto in cui si trovano le postazioni austriache



Da questo passaggio si accede alla piccola cengia che va verso l'ingresso



Uno degli accessi



Baracca all'interno



Dalla feritoia: col dei Bos, Col di Lana, Padon-Mesola, Marmolada



Altre parti delle strutture interne



Si scende all'ombra del Castelletto, sullo sfondo punte e torre Fanes



Alla base del castelletto, il "sasso misterioso": a sinistra la postazione austriaca, a destra quella italiana.





Ferrata di Menighel: non è difficile, ma fa una certa impressione, per fortuna solo i primi scalini sono piegati.



Nel Masarè, il "sasso quadrato", estremo caposaldo austroungarico. Sullo sfondo, Ciaval e Ciastel



Verso il rifugio Giussani alla forcella di Fontananegra
Mauro

Offline Daniele

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Re:Sulle vie ferrate attorno alla Tofana di Rozes
« Risposta #14 il: 28/01/2019 19:59 »
Spettacolare :)