Ieri, in compagnia di un amico, abbiamo deciso di fare una ferrata nei dintorni, e la scelta è ricaduta sulla Gerardo Sega.
Avendo guardato a grandi linee il giro su vieferrate.it siamo partiti dalla Val dei Molini e abbiamo iniziato a salire.
Arrivati alla cascata abbiamo iniziato a cercare l'attacco della ferrata ravanando avanti e indietro sotto la roccia, forti del fatto che la Kompass 101 che avevo in mano indicava l'inizio della ferrata nei pressi della cascata, staccandosi dal sentiero che in qualche maniera avrebbe dovuto continuare a salire in direzione nord verso la forestale che si trova in cima al percorso.
Ritornati alla cascata senza aver trovato niente, decidiamo di seguire i chiari segnavia che si trovano qualche decina di metri prima della stessa, non potendo perdere altro tempo, convinti di aver mancato l'attacco della ferrata e di essere finiti sul fantomatico sentieri che dovrebbe salire direttamente ai prati.
Dopo una mezz'oretta di cammino finiamo direttamente all'attacco della ferrata. Convinti a quel punto di aver mal interpretato cartina e/o relazione, completiamo il giro come descritto, da parte mia con una ferita interiore al mio senso d'orientamento che non mi aveva mai ingannato.
Il logger gps, solitamente preciso, ha dato i numeri una volta iniziato a ravanare sotto centinaia di metri di roccia in mezzo al bosco, del tutto inutile quindi per rivedere il percorso.
Decido quindi di controllare le cartine digitali che ho sul computer per confrontarle con la cartacea e... perdindirindina! La mia Kompass cartacea è clamorosamente sbagliata (ma che strano..

). Nella foto allegata, a sx la cartacea edizione '99, a dx la digitale edizione '03.
Nella cartacea (scusate la qualità) si vede come sia segnato un sentiero inesistente che sale dalla cascata, e come la ferrata sia segnata con attacco poco a valle della stessa.
Rimarginata la ferita nell'orgoglio, sto pensando se ridurre la cartacea in coriandoli oppure se usarla per incartare i panini del prossimo giro..

Ah, già... ferrata veramente bella, con paesaggi suggestivi a pochi passi da casa. La prossima volta provo a parcheggiare alla Madonna della Neve per vedere quanto si risparmia in tempo. Noi comunque abbiamo impiegato, comprese pause pranzo, ravanate, soste vestizione, code in ferrata, foto e quant'altro, 5 ore e mezza partendo e tornando dal tornante in fondo alla Val dei Molini.