E' dall'anno scorso che ho ripreso ad andare in bicicletta, mtb rigorosamente muscolare, dopo moltissimi anni anche se uso regolarmente una city bike qui in città in tutte le stagioni. Ho ripreso, come dicevo, un po' a causa dopo il disastro di Vaia, un po' anche per variare, un po' perché in questo periodo la presenza di neve in quota è ancora non indifferente. Devo dire che nel limite del possibile cerco sempre di evitare strade importanti sia per la sicurezza personale sia perchè ho notato che, soprattutto nelle salite, un auto o una moto quando mi sorpassano sia il rumore che il doversi respirare i gas di scarico sotto sforzo non è proprio il top, ma il rumore stressa parecchio, quindi di norma cerco sempre di evitare il più possibile strade frequentate.
Partenza nei pressi del Parco di Melta a Trento nord, mi dirigo attraversando la città ed il centro storico al Parco di Gocciadoro a Trento sud, giusto per scaldarmi un po', ci sarebbe una direttissima da Melta per Martignano soprannominato il "piccolo Mortirolo", un nome che già la dice tutta.... Quindi appena entrato dal lato sud del parco e fatto pochi metri svolto a dx passando sopra un ponte e subito ripida salita e poi ancora salita ripida asfaltata ed attraverso dei campi che porta a Gabbiolo, da li scendo a Povo e poi a Ponte Alto dove salgo a Cognola quindi Tavernaro ed al tornante bivio per Civezzano, strada del Forte, dove arrivo al Centro Commerciale Centro Europa, proseguo per Cirè su ciclabile quindi a Pergine Valsugana. Tempo discreto, molto variabile, volevo una giornata così, non troppo calda anzi sul fresco. Arrivato a Pergine al Ristorante Al Ponte imbocco la stradina sterrata che costeggia il torrente Fersina fino al secondo ponte dove mi dirigo svoltando prima a dx e poi subito a sx verso il castello di Pergine.
Breve strappo che costeggia il parco Tre Castagni e tenendomi sempre sulla dx salgo un po' senza raggiungere il castello, fino al suddetto un po' di sterrato e comunque in ombra, quindi breve discesa verso Loc. Masetti e poi verso Pozza, Ischia e brevissima salita per poi ridiscendere rapidamente verso Loc. Visintainer, dove con strappo sostenuto ed attraversando una volta in cima la vecchia strada tra Pergine e Levico inforco subito la stradina che sale al Forte del Colle delle Benne quasi tutta sterrata e per buona parte in ombra in un bel boschetto.

Lago di Levico e Vigolana tra le nubi.

Al Forte Colle delle Benne.


Quindi bella discesa sempre su sterrato a Levico da qui ciclabile verso il Lido poi a sx verso la provinciale in direzione Caldonazzo, sempre lungo la ciclabile attraverso i campi.

Scendendo a Levico, scorcio sul lago con sullo sfondo il Piz de Levec o Cima Vezzena.
Giunto a Caldonazzo all'altezza del palazzo del Comune bivio per le Fonte Ferruginose e qui inizia una lunga salita prima sull'asfalto e poi su sterrato fino a Campregheri, poco sopra Vattaro, comunque riparata dal bosco, dettaglio non trascurabile. Da Campregheri discesa sterrata per Vattaro, altra discesa asfaltata per la Loc. Mandola e strappo per Bosentino, ora sono sull'altro versante della vallata, quindi con lungo traversone e con diversi mangia e bevi, su e giù, sali e scendi che in tutto il giro sono una costante fissa, molti e variegati, arrivo dopo lunga discesa a Santa Caterina . da li poi a Valcanover, riprendo la ciclabile in direzione di Pergine superando Canale.

La Vigolana appena prima di Bosentino.

Dal lungo traversone con balcone sulla vallata, lago di Caldonazzo.

Vista sulla Panarotta.

Da Pergine verso Cirè e quindi Civezzano, con l'ultimo strappo per Tavernaro, quindi bella discesa verso la città. Bel giro, si può accorciare ma anche allungare

... Partendo da Pergine e già più morbido oppure una volta a Vattaro scendere in città direttamente dalla Fricca.

71 km, D+ 950m, secondo me in difetto.