Spesso mi chiedono consiglio su quale macchina fotografica comprare per fare foto in montagna. Rispondo che non ho la pretesa di dare riposte esaustive ma personalmente mi sono sempre trovato bene con le compatte Canon della serie “G”. Dalla gloriosa G1 arrivata sul mercato nel 2000, siamo arrivati oggi alla G15.
Questo vezzo di sfornare un modello ogni due anni è una moda che non mi è mai piaciuta molto, specie se le migliorie rispetto al modello precedente sono minime. Addirittura tra un modello e l’altro ci sono stati a mio avviso dei peggioramenti, ad esempio la G7 rinunciò al display orientabile, una delle caratteristiche più comode e interessanti per chi si cimenta con le foto macro. Provate a fare una foto di un fiore sulla riva di un torrente o in una torbiera senza poter inquadrare con lo schermo orientabile! Il display orientabile ritornò a furor di popolo sui modelli successivi, per poi sparire di nuovo sulla G15. Una decisione assurda motivata dalla volontà di rendere l’apparecchio più sottile. Resta comunque il fatto che tutte le Canon della serie “G” siano ottimi apparecchi per gli appassionati di fotografia. Questo è quindi il momento buono per comprare una ottima Canon G12, che si può trovare online sotto i 400 euro, ovvero 50-80 euro meno rispetto all’ultimo modello.
Ma vediamo le principali caratteristiche di questa ottima macchina, che in buone condizioni di luce rivaleggia in qualità con le reflex. Anzitutto l’ingombro, pur non essendo proprio un peso piuma ha dimensioni contenute e si porta facilmente a tracolla, molto più piccola e maneggevole di una reflex. Ha un aspetto solido e molto robusto, un piccolo carrarmato che “cade” bene in mano. Anche le ghiere sono al posto giusto, generose e ben dimensionate. Piuttosto veloce l’accensione e la messa a fuoco. Ottimo come detto il display orientabile da 7,0 cm (2,8″), insostituibile per foto macro di fiori, insetti e piccoli particolari, con livella elettronica. Può essere chiuso col dorso contro la macchina, avendo quindi lo schermo sempre pronto all’uso. C’è anche il mirino ottico con la regolazione delle diottrie.
Il sensore CCD è da 10 megapixel, più che sufficienti per ottenere ottime stampe fino A3 o su doppia pagina delle riviste. Con questo modello anzi Canon ha interrotto la moda demenziale della rincorsa ai megapixel, riducendo da 12 a 10 i megapixel rispetto alla G9. Perché la qualità dell’immagine non la fanno i megapixel (non solo perlomeno). L’obbiettivo è uno zoom grandangolare da 28-140 mm (equivalente al formato Leica 35 mm), che garantisce flessibilità e ottima nitidezza. E’ piuttosto luminoso, con massima apertura a f. 2,8 in grandangolo e f. 4,5 in tele. Lo stabilizzatore ottico d’immagine corregge le vibrazioni della fotocamera fino a 4 stop, mentre lo stabilizzatore d’immagine ibrido (Hybrid IS) permette immagini più nitide nelle riprese macro. L’obiettivo è retrattile e scompare completamente all’interno della macchina, cosa molto comoda perché così la lente è riparata da urti e ditate e soprattutto ci evita di trafficare (e perdere) il tappo dell’obiettivo. La Canon G12 può scattare nel formato RAW e può girare video in HD a 720p con audio stereo. Dispone di vari formati d’inquadratura: 4:3,
16:9, 3:2, 1:1, 4:5, potendo meglio adattare così il formato alla scena inquadrata.
Chiaramente non la consiglierei, per via dell’ingombro un po’ superiore alla media delle compatte, come macchina da portare nelle scalate d’alpinismo, ma per l’escursionismo è una macchina eccezionale. Tutti gli automatismi sono disinseribili e il fotoamatore evoluto e finanche il professionista troveranno nella Canon G12 un’ottima “compagna di gite” come sostituta della ben più pesante e ingombrante reflex.
Indispensabile infine la custodia di protezione dedicata: evitate quella ufficiale dal prezzo ladresco di ben 60-75 euro, la trovate uguale on line, anche in pelle, a circa 20-35 euro.
Nel sito Canon potete leggere tutte le specifiche tecniche Canon G12.
Qui una galleria di foto (mie) in montagna scattate con G3/G12 su Picasa
La recensione di Dpreview