Una meravigliosa foto d’epoca: una ardita mulattiera austriaca della Grande Guerra sale dalla Val Sadole alla forcella tra Busa Alta 2513 e Cardinal 2488. Si possono contare oltre 50 tornanti!Qui la versione originale.
Nell’archivio Bildarchiv austriaco si possono trovare moltissime immagini d’epoca eccezionali ed emozionanti: basta entrare nella sezione di ricerca rapida (schnellsuche) e inserire una parola chiave, ad esempio “Cauriol”. Appariranno le miniature delle foto disponibili, che si possono scaricare anche ad alta risoluzione.
Avevo sentito parlare spesso del Corno Battisti 1762, e gli ero anche passato vicino durante la Traversata Col Santo – Cima Palon sul Pasubio. Invogliato anche dai bellissimi resoconti apparsi sul forum, ho deciso di andare a vedere. Si tratta di un incredibile intrico di gallerie scavato dagli italiani nelle viscere del Monte Corno (poi ribattezzato Corno Battisti) durante la Grande Guerra, con lo scopo di far saltare per aria con l’esplosivo il nemico attestato sulla cima.
In origine sotto il controllo italiano, durante la Strafexpedition del maggio 1916 ritornò in mano austriaca, e vi rimase anche dopo il parziale ritiro dovuto al fallimento dell’offensiva nel giugno successivo.
La notte del 10 luglio dello stesso anno, l’Esercito italiano tentò un’offensiva per riappropriarsi del torrione che offriva un’ottima posizione sulla zona sommitale del Pasubio. L’azione prevedeva innanzitutto la salita per un impervio canalone del battaglionealpino Vicenza, quindi sarebbero giunti a sostegno il 69° e 71° battaglioni di fanteria circondando la cima.
Il battaglione Vicenza, guidato dal tenenteCesare Battisti con il sottotenenteFabio Filzi adempì il suo compito impadronendosi della cima, ma i due battaglioni di fanteria non riuscirono a raggiungere la quota prestabilita a causa del terreno impervio e intricato. Dopo una lotta all’ultimo sangue furono catturati Cesare Battisti e Fabio Filzi. I due furono processati e impiccati come traditori due giorni dopo nel castello del Buonconsiglio a Trento.
Un’idea di rilancio e valorizzazione del Lagorai e dei suoi grandiosi paesaggi naturalistici, in un percorso carico di storia ed emozioni, tra sentieri arditi e precipizi vertiginosi che non teme eguali. Un trekking spettacolare che unisce le vette vertiginose di Cauriol – Cardinal – Busa Alta – Kaiserspitze – Canzenagol – Cadinon – Coltorondo.
Lagorai, un immenso museo a cielo aperto della Grande Guerra
Teatro della Grande Guerra 15-18 e “prima linea” lungo la sua catena dalla Panarotta a Passo Rolle, il Lagorai è un immenso museo a cielo aperto. Chilometri di trincee ovunque, fortificazioni, resti di baracche e accampamenti militari, postazioni di artiglieria, grotte, caverne, gallerie, cunicoli, iscrizioni. Le caverne del Cardinal sono un unicum in tutto l’arco alpino. Una fittissima rete di sentieri, camminamenti, strade e mulattiere, percorre ogni versante della Catena del Lagorai lunga 50 km. Un patrimonio storico enorme e tuttavia poco valorizzato, che sta scomparendo poco a poco.
Il Cauriol simbolo della Grande Guerra
La zona del Cauriol, per le sue aspre ed epiche battaglie, è tra i principali simboli della Grande Guerra in Lagorai. Le cime della zona sono un insieme di precipizi e pareti vertiginose, dove i soldati si fronteggiavano annidati in trincee e caverne affacciate spesso su baratri spaventosi.
Il Trekking In questo paesaggio di selvaggia bellezza, può essere realizzato un trekking assolutamente spettacolare e unico al mondo ripristinando i vecchi sentieri militari in buona parte ancora esistenti. Il percorso si sviluppa principalmente lungo le ardite linee di cresta che congiungono le varie cime tutte ampiamente oltre i 2000 metri: Cauriol 2494, Cardinal 2481, Busa Alta Italiana 2456, Busa Alta Austriaca o Kreuzespitze 2513, Canzenagol 2457, Cadinon 2322. Sul Cardinal vi sono ancora le caverne scavate dal battaglione Arvenis, ancora discretamente conservate. La coincidenza dell’anniversario delle celebrazioni dei 100 anni sarebbe un’occasione eccezionale per promuovere l’iniziativa.
Il percorso
Il trekking si sviluppa collegando le cime del tratto di catena rocciosa che collega Cauriol – Cardinal – Busa Alta italiana – Kaiserspitz – Canzenagol e Cadinon (ed eventuale prolungamento verso cima Coltorondo).
Il recupero Il recupero di trincee e caverne dovrebbe essere di tipo conservativo, con interventi limitati; cordini di sicurezza, scalette e passerelle dovrebbero mettere in sicurezza i tratti più esposti e pericolosi del percorso. Sarebbero necessarie ovviamente tabelle illustrative lungo il percorso.
Impulso turistico Il percorso, attualmente pressoché impraticabile ai “normali” escursionisti per via dei molti tratti esposti privi di sentiero e di qualunque indicazione, è assolutamente spettacolare e si presterebbe a diventare un’attrazione eccezionale per le due valli interessate, ovvero Fiemme e Vanoi. Ci sono già degli ottimi punti di appoggio: il rif. Cauriol in Val Sadole sul versante Fiemme (che è anche piccolo museo della Grande Guerra) e il rif. Refavaie sul versante del Vanoi (con Museo della Guerra a Caoria). In zona esiste anche il nuovo Bivacco Coldosé all’omonima forcella che può essere utilizzato come prezioso punto di appoggio a quota 2163. Entrambe le valli beneficerebbero dell’attrattiva turistica di un trekking unico nel suo genere, da percorrere in uno o due giorni.
Realizzazione
La parte più onerosa del progetto riguarda senza dubbio il recupero e consolidamento delle opere belliche. Sarebbe bellissimo che, come simbolo di pace e fratellanza, fossero i due eserciti italiano e austriaco, che un tempo si erano combattuti aspramente, a provvedere ai lavori di recupero in quota col distaccamento di alcuni battaglioni.
Promozione A livello mediatico sarebbe un progetto sicuramente eccezionale per promuovere il Trentino, la sua storia remota e recente, in una iniziativa unica nel suo genere in regione.
Indotto Nel progetto possono essere coinvolte varie realtà e associazioni, come ad esempio Alpini, accompagnatori di territorio, guide alpine, vari operatori turistici delle due valli di Fiemme e Vanoi, maestranze locali per i lavori. A progetto concluso il trekking alimenterebbe il turismo in zona, così come avviene per esempio per il Pasubio, visitato ogni anno da migliaia di turisti proprio per il richiamo storico.
Una app per il trekking Una “app” può essere sviluppata in modo che l’escursionista possa avere lungo l’itinerario informazioni sul percorso, sugli aspetti storici, bellici e culturali dei luoghi.
Il simbolo La traversata Cauriol-Cadinon potrebbe così diventare il simbolo della grande Guerra in Lagorai, proponendo un percorso eccezionale che dal punto di vista paesaggistico e storico ha davvero pochi eguali.
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