Val di Concei e Val di Ledro visti dalla cima del Monte Corno
L’idea era di tentare un’altra traversata in
Val di Ledro, sul filo dei 1800 metri su versanti a sud e quindi, in teoria, fattibili senza incontrare troppa neve. Partiamo speranzosi ma con animo esplorativo e consci di fare un tentativo. Pacheggiamo l’auto poco sopra
Pieve di Ledro a quota circa 800 metri, dove parte il
sentiero 456.
Vista verso M. Tremalzo
Mettiamo i ramponcini nello zaino e seguiamo lungamente la traccia nel bosco, segnata un po’ precariamente, fino all’incantevole località di
S. Martino a quota 1228 con una
caratteristica chiesetta posta su una panoramica sella erbosa, con bellissima vista sulla
Valle di Concei. Vediamo la notevole corona di cime ancora zeppe di neve, dal
Cadria a
Gaverdina al
Tofino.
L'incantevole Chiesetta di S. Martino
Splendido esemplare di abete rosso
La chiesetta di S. Martino con il Monte Corno sullo sfondo
Raggiungiamo il
Bochet de la Spinera, una specie di sella, quindi prendiamo il
sentiero 456 B, che però, stando al GPS del cello, non corrisponde affatto alla traccia segnata sulla carta. Anche i segni spariscono. Insistiamo sulla traccia e raggiunta una dorsale boscosa ritroviamo i cartelli SAT. Il sentiero ora si impenna dirigendosi sotto alte pareti di roccia, apparentemente insuperabili.
Salita verso il Monte Corno
Le foto dei fiori sono di Signo
Sotto i roccioni verticali della dorsale del Monte Corno
La traccia ora svolta verso NE fino ad una selletta, dove il sentiero percorre il lato nord e qui cominciano i dolori. Almeno un metro di neve tra i mughi, per fortuna ci sono delle vecchie tracce che ci aiutano, altrimenti sarebbe stato impossibile trovare la via.
La rampa verso la sella per il Monte Corno; il canalino d'inizio per la traversata del sentiero Pellegrini
Con una
discreta ravanata nella neve, a tratti portante e a tratti no, in circa mezzora arriviamo finalmente alla cima del
Monte Corno 1732, una specie di terrazzino con vista mozzafiato sulla Val di Ledro e il lago omonimo. Qui dopo quasi 1000 metri di dislivello ci fermiamo per sosta pranzo e per decidere sul da farsi. A vista la traversata, in parte attrezzata e che prende il nome di
Sentiero Mora Pellegrini, pare molto “brutta”, un
saliscendi micidiale tra pilastri di roccia ma soprattutto tra mugare zeppe di neve.
Cima Monte Corno col Lago di Ledro
Sguardo verso la traversata, per stavolta lasciamo perdere, troppa neve
Dopo pranzo torniamo alla forcelletta dove inizia la traversata e incontriamo un tizio, uno “scarponauta” di Mantova, che ha tentato di passare ma, raggiunta la prima elevazione, ha dovuto
tornare indietro con le pive nel sacco. Troppa neve ma soprattutto senza alcuna traccia. Con questa ferale notizia, e avendo già assaggiato la ravanata nevosa alla cima del M. Corno, decidiamo di abbandonare: inutile tentare senza un traccia, si sarebbe rischiato un micidiale quanto inutile infognamento. Pazienza, torneremo in altra occasione.
Torniamo a valle
Torniamo alla bocca di Spinera e cerchiamo il fantomatico sentiero sulla Kompass che scende verso sud. Non esiste nulla. Neppure sulla Trekkart. Sospettiamo che il sentiero sia altrove, quindi scendiamo un po’ per il
456 e lo troviamo
circa 1 km più a valle, grazie al quale possiamo scendere per il bosco ripido senza difficoltà fino a raggiungere
la forestale che sale dalla Val Prubegno.
Bello scorcio sul Lago di Ledro rientrando per la Val Pubregno
Con un lunghissimo rientro con un eterno traversone di 6 km, e con qualche tornante di inaspettata salita, torniamo alla macchina chiudendo l’anello. In complesso bel giro in zona ignota, la gita l’abbiamo salvata con la spettacolare vista dal M. Corno sul Lago di Ledro. Per la traversata completa ci sarà altra occasione. Dislivello circa 950 m, sviluppo 16 km.
Il percorso