intanto resoconto scritto; poi spero domani le foto.
1°g: minacciato dal gestore di arrivare entro le 18 posteggio la macchina fulmineamente in val Sarentina ma troppo a valle. Da 700 metri devo arrivare a 2200. trovo 2 piccoli passaggi di locali ma il dislivello devo farlo almeno fino all'ovovia. Dentro e fuori boschetti praticelli graziosi paesetti. Ovovia e di corsa al Corno del Renon.
Note: in una valletta allevamento di lama e vigogne. Recinti dappertutto, tettoie e greppie. Gli animali sono grossi brutti sporchi e puzzano. Intravisto forse l'ombrellifera velenosa ma non avevo proprio tempo. Ora ho paura anche di quelle sicuramente nostrane.
dalla cima PANORAMA STRAORDINARIO. dalla valle aurina ai tauri e via via tutte le Dolomiti da Sass da Putia a ... Marmolada Cima Uomo, che però nascondono le Pale qualche Lagorai ecc. ecc. e poi a oriente Brenta Adamello e Ortles e Venoste e e e... Una goduria.
chi non c'è mai stato deve andarci 1 volta nella vita!
2°g: a Latzfonser Kreuz Huette. percorso interessante, nella più grande palude mai vista. Direi che manca poco al Kmq. Senza l'aiuto di un paio di locali mi sarei perso. Segnalazione quasi inesistente. Al bordo del grande catino ex casere trasformate in stupende case-vacanza ad uso dei locali. Io in centro che a volte usavo i bastoncini a mo' di picca per vedere di non sprofondare oltre l'orlo degli scarponi..
Il rifugio, proprietà della parrocchia di Latzfons in val d'Isarco fa quasi pena ma è tenuto da una famiglia che fa da mangiare benissimo. Strapieno di clienti, ma NESSUNO che abbia fatto il mio percorso. Il rifugio stranamente è sull'orlo di un vallone e la chiesetta non si capisce come l'abbiano costruita senza cascar giù.
3°g: al rif. Forcella Vallaga. Percorso lunghissimo e noiosissimo. Quasi subito si vede all'orizzonte l'ultima forcella ma non ci si arriva mai. conche contrafforti e mughi uno dopo l'altro. A volte i mughi invadono il sentiero e si devono aggirare. Zona piena di quarzo bianchissimo e di SASSONIA. di tutte le dimensioni, peggio che ai Lagorai perchè spesso mobili. Spigoli arrotondati, colore grigio-marron e poco amici dei bastoncini, che spesso scivolano. Evito di un soffio la pioggia. Al rif. hanno cambiato gestione (c'ero già stato) il rifugio è sempre molto bello ma fanno da mangiare in maniera infame.
4°g: dolori al ginocchio tempo incerto e scopro che a passo Pennes il servizio bus è sospeso. Non me la sento di proseguire. Scendo assassinando del tutto il ginocchio. Urgono infiltrazioni. Fine della storia.
COMMENTO FINALE: se devo fare una graduatoria di cime non ghiacciate e non dolomitiche primi i LAGORAI poi le MADDALENE e poi i SARENTINI. Le foto un altro g.