E così sono all’ultima, fatidica tappa di questa mia personale Alta Via, sognata e progettata da più di un anno. L’ultimo giorno vorrei finire con il botto, almeno dal punto di vista della fatica per poter dire con certezza di “essermela sudata”. Si tratta di scendere dal Rifugio Stella Alpina, a 2425mt, fino al Fonti di Rabbi, intorno ai 1200mt, risalire per tutta la sua lunghezza la Val Cercen fino all’omonimo passo a 2630mt, e poi scendere nuovamente fino a Cogolo di Peio a 1150mt. Un dettaglio, a questo punto, risalire ai 1300mt del Campeggio ValdiSole per recuperare l’auto. In totale dovrebbero essere circa 25km per 1600mt di dislivello+. Dopo 6 giorni di camminate, arrivo abbastanza in forma a quest’ultimo appuntamento, e solamente il meteo mi tiene in apprensione visto che è prevista pioggia sin dal mattino e per tutto il giorno.
La notte passa veloce, il detto vuole che nei rifugi si riposi ma non si dorma, un acquazzone notturno mi sveglia, poi è la volta dell’orologio che suona quando ancora tutti dormono. Scendo di sotto a fare colazione, annaspo un po’ per trovare le luci della sala, poi mi chiudo dietro la porta del rifugio lasciando ancora i tanti ospiti del rifugio immersi nel sonno. Sono le 5.40, il Mago parte per l’ultima fatica!
Ore 5.40, MagoZichele parte per l'ultima tappa!!
Con sorpresa vedo che il cielo è completamente libero da nuvole, mi viene da pensare che il mutamento sarà rapido. La partenza così anticipata è giustificata dalla lunghezza del percorso odierno e poi dal fatto che già la sera prima rimuginavo sui miei tempi di percorrenza e sulla fattibilità di completare il tragitto già per l’ora di pranzo, in modo da partire subito per il viaggio di ritorno e fare una sorpresa alla mia famiglia che invece mi aspetterebbe per domani. A tal proposito decido anche di passare dal sentiero n.108bis, quello più breve che scende più ripidamente lungo la Valle Lago Corvo, risparmiandomi qualche centinaia di metri di cammino.
La discesa lungo la Valle Lago Corvo
Passaggio a Malga Caldesa
Complice la pioggia notturna, l’umidità la fa da padrona, per terra lo stradello ma soprattutto i sassi sono molto scivolosi e bisogna stare attenti a passarci sopra. Pian piano gli arbusti erbosi cominciano a fare spazio agli abeti, e in breve, all’altezza della Malga Palude bassa, mi trovo già immerso nei fitti boschi. Raramente il percorso diventa pianeggiante: è una lunghissima discesa che ogni tanto attraversa le sterrate forestali, a volte ne percorre alcune decine di metri, ma sostanzialmente sempre in discesa. Arrivo in vista dei centri abitati minori, il sole comincia ad affacciarsi in valle in un cielo ancora azzurro e sorprendentemente sereno. All’altezza di Cavallar il sentiero prende un’altra direzione rispetto a quella prevista: anziché proseguire sulla strada asfaltata, taglia giù costeggiando un fosso per raggiungere in maniera più veloce Piazzola, meglio così. A Piazzola ancora i ritmi del giorno non hanno ancora ingranato la marcia, fuori pochissime persone si affrettano a compiere, nei rispettivi cortili, consueti e sonnolenti rituali; io sembro fuori da tutto questo, passandoci in mezzo a passo svelto cadenzando i ticchettii delle punte dei bastoncini sull’asfalto. Un’ultima discesa e sono a Fonti di Rabbi, dove il torrente Rabbies ha decisamente tutto un altro aspetto rispetto al ruscello visto in Val di Saént..
In vista del fondovalle a Rabbi
Discesa finale a Fonti di Rabbi
Sono le 7.05, 1h30min per scendere fin quaggiù. Nemmeno il tempo di attraversare la strada che subito c’è il bivio per la forestale sterrata che risale la Val Cercen. Da adesso si fa sul serio, ci sono non meno di 1400mt di dislivello da affrontare. La temperatura mattutina è frizzante, tuttavia sono sudato fradicio e ho già cambiato una maglietta. La Val Cercen sin dall’inizio mi appare come una vallata poco frequentata ma molto bella e piena di tutte le tonalità di verde. Passo dopo passo avanzo controllando i km percorsi e fissando mentalmente una tacca al raggiungimento di ogni cento metri di dislivello guadagnati. Mento a me stesso pensando di potermela cavare facilmente: so già che a questo ritmo la fatica arriverà improvvisa e inesorabile. Ma sarà il sigillo finale a questa settimana da raccontare. Al posteggio Fontanon, c’è una macchina posteggiata, sono una coppia a spasso che raggiungo poco dopo e che distacco nel giro di poche decine di metri. A 1700mt faccio una sosta al Ponte Cercen e nuovo cambio di maglia, in cielo ancora sole e nessuna nuvola, possibile che abbiano fatto cilecca nelle previsioni in modo così evidente?
Il Torrente Rabbies
A 1900mt incontro in discesa lungo la forestale un’intera mandria di mucche che, vedendomi, incuranti dei fischi del giovane che le tiene a bada, si infilano tutte nei campi sottostanti: mi dispiace, non pensavo di fare così paura Proseguo e dopo poche decine di metri sono alla malga Cercen Bassa. Poco prima, su un tornante, una splendida vista sul verde soprastante che sale fino al passo, ancora per me non visibile. La coppia che avevo staccato nel frattempo mi raggiunge vista la sosta dovuta per il passaggio delle mucche. Chiedo loro se sono diretti al passo e mi dicono che sarebbero le loro intenzioni, se possibile.
La verde e bellissima Val Cercen
Poco prima dell'arrivo a Malga Cercen Bassa
Continuo la lunga salita, dopo malga Cercen Bassa mi aspetta la sorella più alta, gli alberi si diradano come sempre superati i 2000mt, lungo la strada trovo una fonte dove mi disseto in maniera inaspettatamente vorace. Qualcosa comincia a incrinarsi nello stato d’animo psicofisico. Cerco di non pensarci e continuo imperterrito fino a malga Cercen Alta, adesso vedo nitido il Passo Cercen che mi aspetta lassù in alto, porco boia se è ancora lontano.. La forestale finisce qui alla malga, e adesso prosegue un classico sentierino di montagna. Ma dopo poche centinaia di metri, non so più come mascherare la cruda verità: sono spompato, sto marciando ininterrottamente da 4 ore e adesso è arrivato tutto insieme l’affanno di una settimana. A 2300mt devo fermarmi nuovamente, ho una fame da lupi e una sete implacabile, ma soprattutto un indolenzimento alle gambe, proprio quelle che non mi hanno mai tradito e mi hanno sempre portato in ogni dove, adesso si rifiutano di accettare quest’ultima fatica.
Malga Cercen Bassa, appena superata
Subito dopo Malga Cercen Alta, inizia il sentierino e si intravede il Passo Cercen (2620mt)
Aspetto 10-15 minuti cercando di recuperare più forze possibili, vedo quella coppia che ancora deve arrivare a malga Cercen Alta, in fin dei conti mi viene da pensare che sia anche logico avere un po’ di stanchezza. Riprendo la salita osservando il passo, ma insomma le cose non è che stiano andando meglio, manca ancora tanto alla fine di quest’ultima tappa ma il pensiero è concentrato solo a finire questa salita, poi in discesa vanno anche le zucche.. Su Cima Grande intanto nubi velate cominciano ad addensarsi..eh no! Ormai almeno fino al passo, che non ci si metta anche la pioggia a rompere le palle!
Il passo visto da Pozza Grande
L'ultimo strappo finale..
Poco prima dell’arrivo a Pozza Grande, una larga spianata erbosa intorno ai 2500mt, mi imbatto in un branco di mucche al pascolo decisamente battagliere: non so cos’abbia io che non va, ma di sicuro non gli vado a genio, e una addirittura scalpita gli zoccoli in terra muovendo verso di me a testa bassa. Da un lato la cosa è positiva, perché per almeno una ventina di metri riacquisto un’insolita freschezza fisica aumentando il passo senza tanti pensieri. Le nubi nel frattempo hanno occupato stabilmente quasi tutta la porzione di cielo che riesco a vedere, e a giudicare dal vento sembra che arrivino proprio dal di là del passo, quindi non posso ancora vedere cosa stia arrivando.
MagoZichele, provato, felice ed emozionato, al passo Cercen!!
Lungo la discesa, si intravede il Lago Pian Palù
L’ultimo strappo finale da Pozza Grande fino al passo è un calvario, ogni 10-15 metri devo fermarmi a rifiatare, ma insomma ormai ci siamo, e quando arrivo al passo sono visibilmente emozionato: rivedo molti dei luoghi visitati in tutta questa settimana, il Vioz, Malga Saline, il Rifugio Larcher, l’agognata Zufall..mancano ancora circa 8 km al termine di questa lunga tappa, ma essere arrivato fin qui è per me il vero traguardo emotivo. Comunque, c’è poco tempo per gioire, sembra stia per arrivare il finimondo, anche se a questo punto non temo pi nulla. Così comincio la lunga discesa verso Cogolo di Peio indossando giacca impermeabile e rain cover allo zaino. Il sentiero n.109 che scende a valle inizialmente lascia ampi spazi panoramici, praticamente fino a Malga Levi dove poi cominciano i boschi.
Veduta sulla Presanella, la buriana è già passata
Arrivo a Malga Levi
Le nuvole cominciano a sganciare le piccole bombe di acqua, sembra sempre sul punto di scatenarsi un violento acquazzone, di fatto però non accadrà più nulla ed anzi, dopo circa mezz’ora un sole accecante risplende sui verdi pascoli sopra Malga Levi. La discesa prosegue costante toccando i vari punti previsti nella mappa, dopo malga Levi è la volta di malga Borche, ogni tanto trovo piccole mandrie di mucche che pascolano placidamente. Durante la discesa, per un breve tratto, riesco a scorgere il Lago Pian Palù. Pian piano salgono dal fondovalle i rumori del ritorno alla civiltà, si sentono le campane suonare per la messa, sento la musica di una banda, comincio ad incrociare lungo la discesa delle strade forestali transitate da automobili, incrocio qualche escursionista a spasso per i boschi..la settimana è finita, si torna alla “normalità”..
Supermarmotta a Malga Levi
Ultima veduta sul Rifugio Larcher
Arrivo a Cogolo di Peio dopo un ultimo cambio maglietta, tanto per non presentarmi in condizioni pietose dal mio collega di lavoro Lorenzo che sta soggiornando con tutta la famigliola al campeggio di Peio. Vorrebbe venirmi a prendere in macchina, ma declino la sua generosità, ormai devo finire con le mie gambe.
Da Peio fino al Vioz, un'immagine che rimarrà per sempre nei miei ricordi
A poche centinaia di metri dal campeggio chiamo i miei genitori, così almeno ora saranno più tranquilli..subito dopo, ecco arrivare Lorenzo in auto, dice che mi aveva sentito molto provato al telefono. Mi dispiace, Lore, ma devo finire da solo..però, già che ci siamo, gli consegno la mia fotocamera così che possa filmare il mio arrivo al campeggio. Alle 13 MagoZichele, dopo una settimana di cammino, 88,5km percorsi e +7300mt di dislivello, ritorna al Campeggio di Peio! L’arrivo lo vedete nel video sottostante:
http://www.youtube.com/watch?v=KD82UMhNF3cDopo un ricco pranzo in compagnia di tutta la sua famiglia, nel pomeriggio, intorno alle 16.00, sfumato l’effetto sorpresa a mia moglie, visto che altrimenti avrei dovuto mettermi subito in viaggio senza nemmeno il tempo di rifiatare, riparto per il lungo viaggio di rientro a casa, ripercorrendo immagini, suoni, colori, profumi e quant’altro assaporato in questo magnifico sogno divenuto realtà!!
MagoZichele a Cogolo di Peio
Leggi il racconto dettagliato di questa tappa -->
http://magozichele.blogspot.it/2012/08/come-e-andata-avm-6a-tappa-29072012.html