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Ad un incontro con esperti nell'orientamento ho sentito dire che per istinto quando una persona adulta si perde tende ad andare verso valle, mentre un bambino si dirige preferibilmente in alto verso monte. Poi penso dipenda dal territorio
questa mi giunge nuova Però è interessante: anzi sarebbe anche più interessante sapere perché accade questo... Azzardo: nell'adulto forse prevale la sfera razionale, mentre il bambino forse è attratto dalla luce?
molto vero, ma il panico non serve e anzi complica la situazione. Meglio perdere 5 minuti a ragionare piuttosto che andare avanti a casaccio... [...]Mantenere il controllo dei nervi nelle situazioni difficili evita di incasinare ulteriormente la situazione
secondo me invece dipende dal fatto che il bambino ha come unico scopo capire dove si trova e lo fa nel modo più semplice che conosce: si dirige verso l'alto. Nell'adulto prevale la logica, come diceva agh, di avvicinarsi agli insediamenti.e questa è una cosa che si impara da chi ha più esperienza.
ho i miei dubbi purtroppo L'esperienza che serve di più è quella che si fa soprattutto sbagliando
il rischio maggiore del perdersi (ed essere fuori sentiero) è prendere una strada che non porta da nessuna parte o, ancora peggio in luoghi pericolosi: visto che si tende a scendere a valle, si richia di imboccare valli collaterali o gole insidiose, che possono costringere ad azzardi anche pericolosi per non ritornare sui propri passi, tra l'altro se dovesse capitare il peggio (basta una banale scivolata e una distorsione ad una caviglia), c'è l'ulteriore inconveniente di non essere magari in una zona battuta. A volte si tende a prendere una decisione sbagliata in base a considerazioni errate ("mi ricordo che era così", "la cartina dice che ci dovrebbe essere un sentiero", ecc.) che porta ad ulteriori scelte errate o pericolose per non contraddire la propria prima decisione....questa forma mentis può portare ad una cascata di decisioni erronee e può essere molto pericolosa e bisogna sapere interromperla ripartendo (mentalmente) da zero.L'inconveniente è ancora maggiore d'inverno ove oltre alla maggiore facilità di perdersi dovuta all'uniformità dell'ambiente e all'effetto whiteout (neve e nebbia) e alla mancanza di sentieri, si somma la pericolosità dell'ambiente invernale: pendii ripidi, valanghe, freddo intenso, giornate brevi, difficoltà di progressione, minore frequentazione umana.
quoto ed aggiungo che mi sembra di notare che qui, in molti, fanno affidamento sulle lampade frontali ritardando al massimo il momento di prendere la strada del ritorno: lo aveva già fatto notare anche Sal, se non erro. Finchè si ha un itinerario su strade forestali OK ma su sentieri solitari, anche conosciuti, non mi sembra una scelta sensata.
infatti no. Io sono uno di quelli che non di rado arrivano all'auto che è gia buio Ma cerco sempre, pianificando le uscite, di fare in modo di arrivare su una forestale di rientro, sicché quando non c'è piu luce si è già sulla strada. Finora è sempre andata bene. Spesso dimentico la frontale, ma se c'è la luna non ci sono grossi problemi. Se invece non c'è e sei nel bosco, diventa grigia
Io domenica, complice il cambio orario, sono finito con il frontalino sulla forestale che riportava al lago di Tovel;al buio sarà anche bello però ogni tanto mi giravo per controllare se qualche orsetto mi stesse seguendo... (500 msg )