Un percorso attrezzato è in genere un sentiero che attraversa roccette, cenge, canaloni. Anche se non sempre raggiunge una vetta. A differenza delle cosiddette ferrate, questi percorsi non sono completamente muniti di scale, pioli o funi ma lo sono nei punti più esposti dove c'è qualche artificio che agevola e mette in sicurezza l'escursionista. Sono itinerari più semplici delle vie ferrate e mantengono di più le caratteristiche del sentiero vero e proprio che non quello dell'arrampicata. Ma il sentiero, invece di svilupparsi su un piano più o meno largo, si districa tra le rocce e a volte, oltre ai piedi, bisogna usare anche le mani. Visto che si parlava di Carega e dintorni, ecco un facile itinerario che sale da Passo Pian delle Fugazze, attraverso il Vaio Stretto e la Selletta dell’Emmele, fino alla cima del Monte Cornetto. Dislivello attorno ai 700 metri, da coprire in circa 2 ore. Beh, stiamo larghi e diciamo 2,5 ore o qualcuno può anche maledirmi. Il percorso è interessante e quando si arriva alla "sfesa" del vaio stretto, inizia la attrezzatura. Ecco, dico subito che è facile ma non per incoscienti della domenica. Quindi, niente scarpe da ginnastica ma dei buoni scarponi. Che siamo sempre in montagna. Si parte dal passo Pian delle Fugazze, quota 1162 e si inforca la diramazione della Statale 46 che porta all’Ossario del Monte Pasubio, a 100mt oltre malga Cornetto, si può anche lasciare l'automezzo...o la bici per chi ha gambe! Siamo a mt 1225 e si può prendere a dx, un sentiero che, attraversati con modesta pendenza i pascoli, sale poi con ampi tornanti entro il bosco fino a raggiungere la base delle pareti rocciose. Qui inizia il bello, dai. Si risalgono le corde fisse per gradoni e salti rocciosi situati sulla destra del vaio fino ad entrare nella spaccatura di esso, che si apre sopra il primo salto di roccia. Ah, che pacchia. Vinto lo sbarramento del mezzo (salendo a destra per una scala e poi infilandosi in un pertugio dal quale si esce a sinistra per un esposto passaggio), si continua in su per corde fisse, destreggiandosi tra altri saltini, oltre i quali si perviene alla parte terminale del vaio. Eh mica è finita, dai.Ma quasi.
Uscito da esso il sentiero, procedendo con stretti tornanti sul faticoso ghiaione, raggiunge la Selletta dell’Emmele a quota 1675. Da queste parti è caduto uno dei grandi cavalieri delle dolomiti, il Mass, grande alpinista e piccolo grande uomo. Beh, un po' di pausa se volete...
La salita procede con un percorso aereo e panoramico che aggira le torri dell’Emmele e del Dente Rotto giungendo alla Forcella del Cornetto. E siamo a mt 1825, dopo che il nostro orologio segna circa 1,45 ore dalla partenza...o al max 2,15 ore, per chi va più piano.
Si supera una paretina per 25 metri di corda fissa, si riprende la mulattiera al termine della quale si risale un canalino "terriccioso" per altri 25/30 metril oltre il quale ci tocca...respirare aria di vetta. A metri 1899 slm, dopo circa 2,5-3 ore di salita, possiamo stapp...ehm, i festeggiamenti a fondovalle..volevo dire, guardarci attorno. Senza nuvole, il panorama è ampio sulle Prealpi Vicentine.
RITORNO: per la stessa via. O x sentiero d’arroccamento costruito durante la I Guerra Mondiale.
AndySpiz, ora vi saluta. Ma mai prender sottogamba la montagna.