Sua maestà il Vioz
Abbiamo approfittato del meteo e del
clima mitissimo per un giro stranoto e
già descritto ampiamente qui nel forum. Quindi non mi dilungo in descrizioni e metto qualche foto... La partenza è dalla solita
Malga Mare, i colori autunnali stanno iniziando e rendono i paesaggi ancora più spettacolari. Con un amica saliamo fino al
Pian Venezia e poi al
Lago Lungo, quindi dopo una sosta panini ci dividiamo.
Malga Mare
Salendo al lago Lungo
Dal Pian Venezia saliamo deviamo per il sentiero che sale al Lago Lungo
Il Vioz svetta all'orizzonte
Lei prosegue per il
Lago Marmotta e il rif. Larcher, che sono posti che non conosce, io invece ci sono stato parecchie volte e quindi vado a dare una occhiata al vallone che scende dal
Ghiacciaio del Careser, che vorrei vedere più da vicino e magari salire verso
i nuovi laghetti sotto
Cima Marmotta e
Cima Venezia.
Enorme nuvola lenticolare sopra Cima Marmotta
Specchio d'acqua salendo al Lago Lungo
Eccoci al Lago Lungo, Cevedale sullo sfondo
Vioz, Palon dela Mare, Cevedale
Lago lungo con vista verso il Cavaion che spunta sopra il costone
Dal Lago Lungo salgo fuori traccia per raggiungere il sentiero che conduce alla diga del Careser, dove incontro il
Lago Nero, quindi alla diga
salgo verso la dx orografica per il sentiero che si inoltra nella grande vallata a lungo pianeggiante.
Lago Nero, con Ponte Vecchio al centro, Cavaion a dx
Dal Lago Nero verso Vioz e Palon dela Mare
Ancora il bellissimo Lago Nero
Eccomi alla diga del Careser
Le rocce montonate sotto il Cavaion recano le tracce della possente "piallatura" del ghiacciaio, che oggi qui non c'è più
Con leggeri saliscendi il sentiero si infila nel grande vallone, con un tratto a picco sulle acque del lago color cobalto. Dopo una breve salita sono nella valle superiore, ora in leggera salita.
Un branco di camosci fugge al mio arrivo, poi si ferma a guardarmi dalle rocce in alto, al sicuro. Vedo verso nordovest lo storico
Osservatorio Glaciologico su un cocuzzolo roccioso a quota 3000, che un tempo serviva per osservare e studiare meglio il ghiacciaio.
L'Osservatorio Glaciologico sul cocuzzolo
Il magnifico vallone salendo verso il ghiacciaio
Macigni disseminati nella prateria
Sguardo indietro verso il Vioz, mentre risalgo lentamente la vallata glaciale
Dopo una larga svolta, la valle conduce ad una rampa, superata la quale si vede il ghiacciaio del Careser
Sguardo indietro verso la valle che ho appena risalito
Purtroppo l'ora tarda mi fa desistere dal continuare la salita, raggiungo i 2800 m di quota e poi torno indietro. Sarei costretto altrimenti a rientrare col buio e non mi pare il caso, visto che con l'amica abbiamo fissato l'appuntamento a Malga Mare alle 18, prima che faccia buio. Torno quindi indietro ammirando questi
paesaggi favolosi, con la promessa di ritornare: forse quest'anno ormai non sarà possibile, alla prima nevicata questo territorio di pietraie sarà "out" per gli escursionisti come me.
Torno indietro per le praterie d'alta quota
Non sono le pietre dell'Avisio ma anche queste non sono male
Eccomi all'ultima rampa prima di accedere all'anfiteatro superiore col ghiacciaio, che vedrà un'altra volta perché ormai è tardi
Particolare delle rocce modellate dal ghiacciaio
Rientro a valle
Strane forme
Le rocce levigate dal ghiacciaio
Sulla riva meridionale del Careser, sguardo indietro verso il vallone da cui sono sceso
Rientro
costeggiando stavolta il lago del Careser lungo al riva meridionale. C'è un
sentiero un po' incerto, ma segnato da parecchi ometti di pietra. Arrivo alla diga presso le casette di servizio per le ultime foto, col sole che sta tramontando dietro il Vioz. Quindi prendo il
sentiero 123, che con numerosi zig zag, non lo ricordavo così lungo (!), mi riporta a Malga Mare alle 18 spaccate
. Sviluppo 18 km, dislivello circa 800 metri. Gran bel giro, non difficile, panorami super!
Diga del Careser, Vioz e Palon dela Mare sullo sfondo
Ultime luci sul Cevedale
Eterna discesa a valle col sentiero 123
Si spengono le luci anche sul Vioz
Il percorso