Gita più volte relazionata su GIM, decido di riportarla brevemente perchè merita sempre (effettuata a fine Giugno)
Partenza dal Rifugio Nambrone a quota 1350 metri: seguo la strada che affianca il bellissimo corso d'acqua dal fondo azzurro, sembra quasi finto.
Sul fondo della Val NambroneSeguo il sentiero 217 che sale verso Malga Vallina, noto il nuovo cartello sulle regole comportamentali in caso di incontro dell'orso all'inizio del sentiero (o la và o la spacca
). Ignoro la deviazione per la salita breve al Cornisello e continuo in direzione nord fino alla bella radura nei pressi della malga.
Nei pressi di Malga VallinaIl sentiero 239 diventa un'esile traccia quasi impercettibile che ad un certo punto scompare tra le rocce: la cosa più balzana è invece l'esagerazione di segnavia, sembra che sia passato un folle armato di pennello e vernice
Segnali come se piovesseIl percorso termina alla Malga Plozze dove la visuale si apre sulle Dolomiti di Brenta
Panoramica nei pressi di Malga PlozzeRelax con vista su Cima TosaSeguo ora la strada sterrata che mi porta verso i laghi di Cornisello
Laghetto con Cima Cornisello di sfondoAffianco dunque i bellissimi laghi di Cornisello dagli incredibili colori che contrastano le rocce granitiche intorno
Lago Superiore di CorniselloInizio a salire verso il Passo Scarpacò su traccia abbastanza chiara
Lago Superiore di CorniselloSuperata una dura balza, arrivo al Lago Scarpacò ancora mezzo innevato
Lago Scarpacò e cimaCima Scarpacò e un camoscio solitario sui nevai sottostantiLago ScarpacòAffianco il lago su rocce mobili che rallentano la marcia non poco, dopodichè affronto un ripido nevaio che mi porta ad una piana superiore
Calano le nubi su Cima TosaLe nuvole purtroppo coprono completamente il panorama, ma la via rimane ancora visibile per un pò. Balza dopo balza, la neve inizia ad essere onnipresente: calzo i ramponi e proseguo in direzione della vetta. Per raggiungere il canalino che permette di salire in cresta, bisogna girare parecchio intorno alla bastionata fino ad individuarlo.
Cima Cornisello spunta tra le nubiRisalgo il canalino con l'aiuto della piccozza fino alla cresta: da lì, con semplice arrampicata, si giunge sulla selvaggia sommità di Cima Scarpacò. La giornata è decisamente da dimenticare in fatto di meteo ma mi consolo con la vista del libro-cimelio nascosto nella scatola metallica tra le rocce. Le pagine sono tutte scucite ormai ma le firme ci sono ancora tutte, è davvero incredibile che questo libro sia ancora qui al suo posto.
La cresta di Cima ScarpacòLa prima pagina del libro di vettaUn ultimo sguardo verso nordSfioro per un soffio lo spettro di Brocken
ma devo tornare giù perchè sono ormai le 19.00 . Le nuvole non mollano e mi costringono ad un attento studio di ogni schiarita. Per fortuna riesco ad individuare il Passo delle Marmotte nonostante qualche momento di whiteout: da lì iniziano gli ometti che calano in direzione del Lago Vedretta. Il più è fatto, seguo il sentiero fino al Lago Cornisello, passo dal rifugio per una veloce bibita, e calo alla luce della frontale nei boschi della Val Nambrone lungo il sentiero 238. Giungo alla macchina alle 23.00.
Gita stupenda da rifare in una giornata limpida, magari concatenando la Cima Vedretta Nera o la Cornisello. Di orsi neanche l'ombra
Disilvello: 1950 metri
Sviluppo: 23 Km