Sì, domenica era una giornata favolosa, calda, secca.. Se non era per il multicolor autunnale che tinge boschi e pascoli tutt'intorno si direbbe fosse stato un giorno di tarda estate!
Così però non è se devi risalire un bel vallone fin quasi i 2500m in piena ombra
E' il noto giro del Pelmo, classico dei classici dell'escursionismo dolomitico. Facile d'estate, un po più stuzzicante fuori stagione..
Partenza dal Passo Staulanza (1766 m) e inizio dell'anello in direzione Val d'Arcia, ovvero in senso orario, verso più atipico tra i due. Già si vede il manto bianco consistente fino a bassa quota, cosa che purtroppo non ci aspettavamo più di tanto. Si sale inizialmente per bosco per poi uscire su un lungo traverso in ghiaione dove la neve è di pochi cm. Mano a male che si sale lo spessore aumenta e si perdono le ultime deboli tracce di chi si è avventurato sin lì nei giorni precedenti. E' ora di indossare i ramponcini anche se la pendenza è modesta.
Il sentiero è inizialmente visibile, poi scompare e, arrivati al catino finale, è l'intuito che ti permette di scegliere la via meno faticosa. Approcciamo sulla dx orografica seguendo i bolli più o meno visibili, poi decidiamo di attraversare e raggiungere la serpentina appena accennata in sx orografica, che altro non è che il sentiero che collega la forcella di Val d'arcia con la Forca Rossa.
Si procede a gran fatica, con sprofondate da 60-70 cm sulla rampa finale, finchè, coi piedi fradici e il fiatone, guadagnamo la forcella (2476 m).
Merenda velocissima e giù a tutta birra sul versante est, anch'esso innevato e più ripido! Si scivola quasi scia che è un piacere e in pochi minuti perdiamo 250 m dove la neve si è agià assotigliata e iniziano le roccette, con cascatelle d'acqua sotto le pareti a dx.
E' il sentiero Flaibani, in direzione rif. Venezia, con tratti attrezzati a cavo-corrimano normalmente non necessari, ma che in un punto, con le suole bagnate, non disdegnamo.
Finalmente si vede il sole e di gran carriera gli corriamo incontro scendendo fino al rifugio. Qui c'è letteralmente un'altra stagione: abbiamo lasciato l'inverno e abbiamo trovato l'estate! Ci spogliamo e mettiamo ad asciugare tutto, approfittando di mangiare qualcosa.
I colori della natura intorno sono fantastici, così come il cielo, ancora terso nonostante l'ora diurna avanzata (giusto qualche cirro, che peraltro arricchisce le foto). La vegetazione, con tutte le gradazioni del giallo e marrone, si alterna alle conifere verdi scuro, e le montagne intorno, con leggere spruzzate bianche nelle cime e nei pendii settentrionali, troneggiano più maestose che mai.
Le dolomiti circostanti ci fanno infatti da scenario naturale a 180° nel nostro tranquillo ritorno alla macchina: da sinistra Sorapiss, Marmarole, Antelao, Sassolungo di Cibiana, Sfornioi, Bosconero, Mezzodì, Pramper, Talvena, Tamer, Moiazza e Civetta.
Il sentiero, fangoso ma comodo e con qualche saliscendi, ci riporta, prima per bellissimo baranceto poi per bosco, al Passo Staulanza, punto di partenza del periplo.
Un giro classico e arcinoto, ma che fatto in questa stagione, con questi colori e, grazie all'innevamento, con un tocco un pizzico più 'alpinistico' ci ha regalato una bella esperienza. La giornata era poi assolutamente perfetta (calda, secca e stabile) e la vista stupenda (da nord era ben visibile il Sella, anticipato dalla bellissima Val Fiorentina, la Marmolada, i Lastoi de Formin e la Croda da Lago).
Consigliatissimo!
Qui una selezione delle foto:
http://www.flickr.com/photos/tabboz/sets/72157631842872094/detail/