Autore Topic: Preso il vandalo delle croci di vetta: è una guida alpina  (Letto 11546 volte)

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Offline Guido

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Si può discutere di tutto, però si dovrebbe partire dal rispetto. Ed una discussione seria non dovrebbe mai partire con una prepotenza o un atto violento, secondo me.

Ci sarebbe stato un altro imbecille, probabilmente. Come quelli maialemuniti che si divertono a offendere la sensibilità di chi non la pensa come loro....

bene, non stiamo dicendo la stessa cosa?
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline JFT

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bene, non stiamo dicendo la stessa cosa?

Si, direi di si.
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline soramont

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non certo l'inutile ostentazione delle mega Croci di vetta che hanno invaso le cime. 
Condivido il tuo pensiero .ne ho viste molte di assurde tipo questa con "terrazzino panoramico" su un braccio della croce (anche se in verita serviva da torre di avvistamento incendi boschivi)
Andai per i boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita  e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi,e per non scoprire,in punto di morte ,che non ero vissuto,(H,D,Thoreau)

Offline jochanan

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premetto che le croci troppo invadenti non mi piacciono. Neanche in certi itinerari le targhe per ricordare qualche amico caduto. Neanche la moltiplicazione di simboli religiosi.
PERO'
distinguo tra le targhe ricordo che sono appunto ricordi privati di qualche gruppo.. scout, i salesiani, che mi hanno messo un enorme ritratto di D.Bosco sulla via del passo della Sentinella!
e tra le semplici croci che sono almeno una memoria collettiva di una religione che ha fatto l'Europa, ha civilizzato molti barbari (germani, ungheresi, scandinavi...) conservato la cultura greco-romana (diversamente dagli islamici, distruttori di ogni residuo passato)
L'ateo DOC è quello che di ogni simbolo religioso si fa un baffo. Diversamente dai vari UAAR (un.atei agnostici razionalisti) che fanno una gran propaganda missionaria. Questo non è ateismo, ma una nuova ennesima setta.
In sostanza lascerei solo le croci sulle vette o i ricordi storici (madonnine all'inizio o alla fine dei punti difficili del transito dei pastori, dei malgari, in vicinanza di malghe..)
Ricordo anche che attualmente la r. cristiana è sempre la più seguita e i praticanti sono sempre una cospicua minoranza della popolazione complessiva
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

albe

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Anch'io sono dell'idea che non si debba distruggere ciò che già c'è. Certo è che se ognuno tollerasse ogni cosa che viene poggiata sulle cime via via che il tempo passa, avremmo una catena alpina irta di pungiglioni.
E cosa succederà quando le cime ancora integre saranno finite (poche ancora per la verità)? Scommettiamo che appariranno nuovi tabernali, quadri votivi, targhe inneggianti, ceri a celle solari che anticiperanno l'arrivo in vetta?
E poi sentieri già esistenti che avranno la loro targa nominale in memoria di chichessia?
E che dire del tentativo di apporre una cassetta, per eventuali oboli in denaro per la manutenzione del nuovo e delirante manufatto posto in vetta, cementata prima di arrivare sulla stessa cima?
Il delirio di certe mentalità umane non ha confini.

Personalmente mi sento di biasimare l'atto compiuto da quella guida, ma accettare a priori ogni manufatto che appaia su una vetta, con la motivazione che è sacro o fa parte del bagaglio culturale o della storia cristiana del paese o ancora della tradizione del tal luogo o tal regione, è inaccettabile.
E non a caso ho parlato di manufatto, in quanto la croce è tale così come lo è un qualunque altro oggetto lassù posto.
E' spesso molto difficile sapere come comportarsi, certo è che quando si arriva su una cima che pensavi, sapevi che era selvaggia, e la trovi *occupata* dall'imposizione di un manufatto qualunque esso sia, magari enorme e tracottante, ecco..., il mio primo impulso è meglio non renderlo noto.
Rimando, per chi abbia voglia di leggerlo, a un mio scritto di qualche tempo fa, nel quale, e sul quale, non ho cambiato di una virgola il mio pensiero:
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=413.msg5225#msg5225

Offline Man

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Le rare volte che arrivo in cima a qualcosa trovarci una croce mi da fastidio, cosi' come me lo darebbe trovarci una bandiera rossa, una mezzaluna, un buddha, l'immagine della regina Elisabetta, la bandiera italiana o quella scozzese...

Io capisco che ai simpatici amici cristiani invece la vista della croce sommitale rallegri il cuore. Mi piacerebbe che anche loro tenessero presente che ci sono persone a cui invece crea una sensazione di fastidio da moderato a patologico  (come per lo svizzero). Che la religione cristiana abbia portato civilizzazione, sinceramente, non mi sembra assolutamente un motivo valido per riempire la montagna di croci. Se dovessimo mettere simboli per chiunque ha portato civilizzazione ci sarebbe di che preoccuparsi  :)
Aut tace aut loquere meliora silentio (taci o di' cose che siano migliori del silenzio)

Offline jochanan

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non capisco proprio perchè debbano dare fastidio. Se una croce è bella, e integrata nel paesaggio.... Quella della Hohewilde, o quella del Cervino o quella del Grossglockner hanno un po' di eroico...
Se i simboli sono pochi e distribuiti con misura...
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

albe

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non capisco proprio perchè debbano dare fastidio. Se una croce è bella, e integrata nel paesaggio.... Quella della Hohewilde, o quella del Cervino o quella del Grossglockner hanno un po' di eroico...
Se i simboli sono pochi e distribuiti con misura...
Non si tocca il fatto di essere più o meno cristiano, più o meno religioso, più o meno tollerante.
Si parla della croce vista come manufatto. Null'altro.
Posso essere anch'io profondamente cristiano, ma non perciò vado a porre i miei simboli sulle vette montane.
Dici "Se i simboli sono pochi e distribuiti con misura...", ma evidentemente non hai chiara la misura del numero di manufatti, perché tali sono, che ci sono sul territorio montano.
E quali sono i criteri che regolano il diritto di porre una croce in vetta, a che pro, quali misure, perché proprio su quella cima? E chi detta tali criteri?
Se io fossi buddista, accetteresti senza dir nulla che ponessi i miei budda giganti su ogni apice che io ritenga adatto?
Prova a vedere la cima con il dovuto rispetto per lei, la montagna, e per gli altri escursionisti che verranno, che non per forza avranno le tue ideologie di religione, ma sicuramente saranno semplici appassionati della montagna libera.
Sono ben altri, e già ben forniti, i posti ove poter professare la propria fede, sia essa anche solo in termini di simboli, che al giorno d'oggi sulle vette sono molti ad essere fuori posto e fuori misura.

Offline max_red

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Quella del Summano (04) è proprio impressionante.. in negativo.

Capisco le croci, o manufatti (tipo la colonna dell'Ortigara), legate alle vicende belliche ed in memoria di esse. Anche sulle croci che hanno una loro storia particolare, legata alla storia delle persone che hanno vissuto i luoghi (tipo Sette Croci sul Pasubio), non credo ci sia molto da dire.

Per tutte le altre sono molto più scettico... boh.. sembra una mania senza particolare senso, anche per i cristiani penso che potrebbero perdere di significato alla fine. Altrimenti perchè limitarsi alle cime dei monti? ci sono tanti laghi, spiagge, colline, dossi, fiumi, ponti..   

Mi pare poi che, la mancanza di sobrietà nella scelta costruttiva di alcune croci secondo me fa trapela il probabile limitato sentimento cristiano di chi le ha volute.

Offline JFT

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La Croce del Pratomagno, dalle mie parti.
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Friedrich Nietzsche

Offline Claudia

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la Croce della Cavallazza...
è come dovrebbero essere le croci di vetta, secondo me: motivate da un evento reale e serio, semplici, non fastidiose per l'occhio ed in sintonia con il paesaggio.

Offline radetzky

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la Croce della Cavallazza...
è come dovrebbero essere le croci di vetta, secondo me: motivate da un evento reale e serio, semplici, non fastidiose per l'occhio ed in sintonia con il paesaggio.

esatto. A me queste dicono qualcosa !
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline jochanan

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Non si tocca il fatto di essere più o meno cristiano, più o meno religioso, più o meno tollerante.
Si parla della croce vista come manufatto. Null'altro.
Posso essere anch'io profondamente cristiano, ma non perciò vado a porre i miei simboli sulle vette montane.
Dici "Se i simboli sono pochi e distribuiti con misura...", ma evidentemente non hai chiara la misura del numero di manufatti, perché tali sono, che ci sono sul territorio montano.
E quali sono i criteri che regolano il diritto di porre una croce in vetta, a che pro, quali misure, perché proprio su quella cima? E chi detta tali criteri?
Se io fossi buddista, accetteresti senza dir nulla che ponessi i miei budda giganti su ogni apice che io ritenga adatto?
Prova a vedere la cima con il dovuto rispetto per lei, la montagna, e per gli altri escursionisti che verranno, che non per forza avranno le tue ideologie di religione, ma sicuramente saranno semplici appassionati della montagna libera.
Sono ben altri, e già ben forniti, i posti ove poter professare la propria fede, sia essa anche solo in termini di simboli, che al giorno d'oggi sulle vette sono molti ad essere fuori posto e fuori misura.
Commento i RED
Buddha: QUANTI sono i buddisti in Italia che VOGLIONO i buddha sulle montagne? e QUANTI i cristiani cui fa piacere vedere qualche croce? o quanti coloro cui il simbolo non fa ne caldo ne freddo?
ideologie..:una religione non è una ideologia, è qualcosa di diverso. Il comunismo o il liberalismo è una ideologia.
Ripeto: Le croci Belle, ESTETICHE, poco frequenti, ecc. rappresentano LA STORIA E LE TRADIZIONI DEL POPOLO vuoi sopprimerle in nome di cosa?
Vorresti un pout-purrì di  buddha, falci di luna, croci uncinate, yang, ecc. in nome del relativismo culturale (cioè: dai addosso al cristiano, umiliano e ridimensionalo usando come armi l'esistenza di QUALCHE  islamico o shintoista?) oppure un bel piazza pulita tipo UAAR ?
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Offline AGH

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La Croce del Pratomagno, dalle mie parti.

ellamadonna!  ;D ma quanto è alta?
Blog di Montagna
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Offline Guido

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Come ho già detto il discorso dovrebbe essere a sè stante per ogni croce, che ha, O MENO, una sua storia, una sua estetica, una sua ragione;
 in base a questo senza pregiudizi ideologici si dovrebbe ragionare.
Una croce orrenda, rimanendo comunque orrenda, potrebbe avere un senso perchè è posta ad ortigara...(il problema quindi, in questo caso,non è quello della croce in sè, ma della sua oscenità).
Non dimentichiamo neanche (cosa che invece sembra sfugga a molti), che le montagne è vero che sono di tutti, ma sono "di più" di chi ci abita ai piedi e che ci vive da generazioni e se la comunità di un paese ai piedi della "propria cima" ha deciso di mettere una croce e una via crucis sulla propria forestale che porta alla malga, vorrei proprio capire con che autorità e diritto, un turista (inteso come tutti gli escursionisti e alpinisti che comunque sono ospiti e/o turisti perchè lì forse ci passeranno in una domenica l'unica volta della loro vita) arrivi lì e conoscendo solo la traccia da seguire su una cartina,  pretenda di poter dare un giudizio sulla storia, sulla cultura e sulla devozione della zona ed essere quello con la verità in tasca come se fosse a casa propria. Vada, magari storca il naso perchè non è d'accordo, ma abbia rispetto per il luogo che lo ospita, anche se pensa diversamente, non stia lì a lamentarsi come l'italiano medio di qualsiasi cosa non gli vada un minimo a genio, accetti quello che quel luogo ha da donargli e al massimo non ci torni mai più. In fondo non fanno così anche i grandi alpinisti che siano atei o supercristiani che vanno in Tibet? vanno e rispettano la cultura, la storia e il modo di vivere degli autoctoni, senza giudicare... perchè non farlo a casa propria? La montagna non è una cosa inanimata, soprattutto le nostre amate Alpi , vibrano  delle centiania di generazioni che le hanno abitate, temute, esplorate, lavorate, anche rovinate, finanche usate come tomba. Io credo che le nostre montagne, a differenza delle montagne selvagge e inabitate come la patagonia, che sono solo natura, abbiano una grande anima.
« Ultima modifica: 25/03/2010 11:34 da Guido »
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