Post recenti

Pagine: 1 2 3 [4] 5 6 ... 10
31
Cultura della montagna / Re:Baito Slavazi
« Ultimo post da kobang il 04/10/2025 15:16 »
Certo che il fascino donato dal tempo a queste strutture non è paragonabile col nuovo....
32
Cultura della montagna / Re:Baito Slavazi
« Ultimo post da pianmasan il 03/10/2025 19:55 »
Forse è solo un intervento di ristrutturazione del vecchio bivacco della Viosa di sopra.
A vederlo come era alcuni anni fa non pare che avesse bisogno di metterci mano.
Mah... i gaverà legnam da butar via. ;D e s'ciopi da dropar.

33
Cultura della montagna / Re:Baito Slavazi
« Ultimo post da AGH il 03/10/2025 16:23 »
ma solo io vedo una continua, inarrestabile, implacabile, espansione di infrastrutture in alta quota?
36
Hai ragione Luserna è isolata... Da Folgaria quasi 40' in auto per raggiugnerla...
Sono posti molto semplici, escursionisticamente prlando, ma non si erano mai visitati quindi va bene così...
grazie ciao
37
Maurizio, ti sei spinto nelle nostre terre antiche!
Non ho grande conoscenza della zona di Folgaria. Qui i toponimi sono cimbri ma la parlata è ormai trentino/roveretana. Un po' come a Lavarone.
A Luserna, invece, i vecchi tengono ancora vivo il dialetto cimbro; questo fino a quando ci saranno loro, le generazioni del primo (ormai andata) e del secondo dopoguerra. Penso che ciò derivi dal fatto di essere un paese piuttosto isolato, anche se con forti legami con l'altopiano di Asiago.
Luserna è uno dei "bersagli" della legge provinciale che stanzia fondi per famiglie giovani disposte a trasferirsi lassù, con canone d'affitto zero per, mi pare, quattro anni. So che sono arrivate famigliole dal Veneto ma anche da regioni più lontane. Nonostante gli incentivi, è comunque una scelta coraggiosa.
La zona di Luserna (e del passo Vezzena) la conosco abbastanza bene: bei posti, molte malghe, estese praterie, boschi secolari che Vaia ha appena sfiorato.
Grazie.
39
Natura / Re:Vaia
« Ultimo post da pianmasan il 24/09/2025 19:47 »
E' vero, l'aspetto emotivo è quello che più viene colpito e direi, compromesso. Sono ricordi e ricordi di un tempo che non tornerà più, ahimè! E come dice Kobang, è amaro constatare che per noi ultrasettantenni sarà impossibile rivedere quei luoghi come li abbiamo scolpiti nella memoria, ora ancor più nitidamente, visto come sono poi cambiati. Le strade, che una volta erano chiamate "mulattiere" ed ora "forestali", appaiono lungo il fianco della montagna come ferite aperte. Solo un nuovo bosco potrà rimarginarle.
Mi viene da pensare che il lento, faticoso e metodico lavoro stagionale di esbosco, taglio e trasporto di legna "da ardere" e per costruzione - quello portato avanti dai nostri nonni - è stato fatto in una sola notte di una catastrofe di proporzioni bibliche, generando un caos emotivo ed ambientale dal quale sarà difficile riprenderci.
40
Natura / Re:Vaia
« Ultimo post da kobang il 21/09/2025 20:15 »
Uno degli aspetti più impattanti della tempesta Vaia credo riguardi proprio l'aspetto emotivo legato al ricordo...Come sempre i cambiamenti,in particolare quelli estesi e repentini colpiscono maggiormente chi ha memorie:luci ed ombre,profumi,riferimenti visivi,immagini iconiche di un determinato ambiente.Sono emozioni che si costruiscono nel tempo,con la frequentazione dei luoghi,con le relazioni umane che vi si intrecciano:non è solo ambiente,paesaggio è un vissuto più profondo cui ancoriamo parte della nostra personalità ed esperienza.
Se riusciamo ad analizzare più freddamente la cosa ci ricorderemo che anche quel paesaggio scolpito nella nostra anima era frutto di mutazioni altrettanto devastanti,come la guerra e la successiva necessità di mettere velocemente a profitto i boschi distrutti,oppureera frutto di secolare lavoro di uomini che hanno plasmato,piegato,boschi e montagne alle loro esigenze di quotidiana sopravvivenza...
All'età non più verdissima che accomuna molti di noi ,ci rendiamo conto che difficilmente vedremo tornare "le cose aposto",corrispondenti al ricordo che ne conserviamo.D'altra parte possiamo leggere questi eventi come una rivolta della natura,una possibilità che il bosco si rigeneri in modo più anarchico,più vicino a quelli che sono gli equilibri naturali,senza un eccessivo intervento utilitaristico dell'uomo.In alcune zone questa rigenerazione spontanea è già visibile e personalmente mi incuriosisce e mi piacerebbe poterne seguire gli sviluppi....
Pagine: 1 2 3 [4] 5 6 ... 10